Sembra che finalmente anche in Italia ci si accorga che esistono predicatori d’odio che nulla hanno a che vedere con l’Islam se non il fatto di utilizzare il Corano, facendolo però in maniera strumentale e distorta finalizzandolo all’incitamento alla jihad.
Ex mujaheddin, divenuti imam da un giorno all’altro, insegnano l’odio e preparano gli studenti, i ragazzi, i bambini, alla guerra contro i presunti nemici di Allah. Il nemico è l’Occidente, un nemico da colpire in ogni modo, anche a costo di rimetterci la vita.
La notizia che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha disposto l’espulsione del cittadino marocchino Abd Al-Barr Al-Rawdhi, che nel corso della preghiera del venerdì in moschea aveva pregato Allah di uccidere tutti gli ebrei, ricorda le parole del presidente francese Hollande, il quale, a distanza di qualche settimana dall’arresto dell’autore della strage al museo ebraico di Bruxelles, aveva annunciato l’espulsione di un cittadino algerino residente in Francia, perché ritenuto dai servizi segreti francesi “vicino a gruppi di terrorismo islamico”.
Una dichiarazione che se non fosse per la serietà dell’argomento in questione avrebbe fatto ridere, visto che sarebbe stata sufficiente una rapida ricerca sui social network per scoprire che nella sola Parigi esistono diversi gruppi di fondamentalisti islamici ai quali aderiscono centinaia di residenti in Francia che dalle pagine del web inneggiano all’odio razziale e religioso, spiegando ai propri adepti come realizzare potenti ordigni esplosivi utilizzando materiali facilmente reperibili in commercio e come uservirsene per fare quante più vittime possibile.
“Non è accettabile che venga pronunciata un’orazione di chiaro tenore antisemita, contenente espliciti incitamenti alla violenza e all’odio religioso – ha affermato il ministro Alfano – Per questo ne ho disposto l’immediata espulsione dal territorio nazionale. La mia decisione valga da monito per tutti coloro che pensano che in Italia si possa predicare odio”.
La decisione di Alfano varrà pure da monito per qualcuno, ma certamente non la si può ritenere un’azione che possa efficacemente contrastare il fenomeno del terrorismo islamico, tanto più se si pensa quanto accaduto in Vaticano l’8 giugno in occasione di una preghiera per la pace, quando l’Imam musulmano ha recitato uno dei versetti del Corano con i quali i musulmani chiedono ad Allah la vittoria contro cristiani ed ebrei.
Una simile preghiera pronunciata da un Imam all’interno del Vaticano sarebbe stata destinata a suscitare non poche polemiche se non fosse stato che traduttori arabi e lo stesso Vaticano hanno prontamente smentito che nel corso della preghiera dell’Imam si facesse riferimento alla richiesta rivolta ad Allah . Il Vaticano in particolare, oltre a negare l’accaduto, aveva diffuso un video nel quale non c’era cenno alla Sura 2, versetto 286 che l’Imam aveva recitato e tramite il quale i musulmani chiedono la loro vittoria sulla tribù dei miscredenti.
Un video apparso su Al Arabiya TV, aveva poi dimostrato come nel video diffuso dal Vaticano era stato rimosso il passaggio incriminato che, nonostante abbia dato luogo a interpretazioni diverse, era certamente il meno adatto alla circostanza.
Secondo quanto ricostruito, la preghiera dell’Imam non era tra quelle che dovevano essere recitate e che erano state tradotte per il Vaticano. Comunque stessero le cose e quale che fosse la ragione per la quale l’Imam aveva recitato i versi incriminati, in molti, in particolare nel mondo del fondamentalismo islamico, li ritennero un’esortazione ad andare in una direzione contraria alla tanto auspicata pace per la quale era stato organizzato l’incontro di preghiera.
Nonostante l’estremismo islamico sia in crescita da anni, il mondo occidentale ha sempre sottovalutato il problema dei “cattivi maestri”, ovvero i falsi Imam. Un fenomeno analizzato e ben spiegato nel libro di Antonio Evangelista dal titolo “Madrasse – Piccoli martiri crescono tra Balcani ed Europa”, nel quale l’autore spiega in chiave narrativa cosa rappresenti il fondamentalismo islamico per i Balcani, raccontando la storia del “Musulmano bianco”
Madrasse, così come “La torre dei crani” dello stesso autore, narra fatti realmente accaduti, con le considerazioni di chi la crescita dell’estremismo islamico l’ha vista con i propri occhi da “addetto ai lavori”.
Un libro che anche altri “addetti ai lavori” farebbero bene a leggere e la cui lettura mi sento di consigliare pure al Ministro dell’Interno affinchè possa trarne qualche insegnamento utile.
Gjm