Tutti avranno subito pensato al famoso film con Marylin Monroe e alla gonna che si solleva sulla grata.
Ora, a parte che con tutto il dovuto rispetto nessuna delle mie vicine somiglia anche lontanamente a Marilina, la verità è che quel film rappresentava in qualche modo i desideri degli uomini degli anni ’50.
Noi cinquantenni del duemila quando la moglie è in vacanza abbiamo ben altri desideri, credetemi.
Ecco un elenco, sicuramente limitato e incompleto, delle cose che l’uomo ama fare quando finalmente rimane da solo e che gli comunicano un senso di libertà pressoché infinita.
1. Con un sacchetto di patatine in mano, aprire il frigorifero praticamente vuoto facendo il check: “La birra c’è, la coca c’è, il resto sticazzi”
2. Tentare di battere il record del mondo di lancio di mutande nel cesto della biancheria sporca direttamente con un arco del piede destro, ovviamente non curandosi di raccoglierle qualora mancassero il bersaglio (sempre)
3. Fare docce rigorosamente bollenti e di durata minima di un’ora e quaranta, fino ad allertare l’ACEA per il consumo anomalo nella zona Nord della città
4. Portare avanti un esperimento scientifico per testare il limite di sopravvivenza dei pesci rossi in assenza di mangime e acqua pulita
5. Accarezzare con voluttà il telecomando di sky sussurrandogli: “Sei mio, nulla ci separerà, neanche l’ultima stagione di Grey’s Anatomy”
6. Rifiutarsi recisamente di gettare la spazzatura, accatastando sacchetti dell’immondizia, bottiglie vuote di birra e cartoni della pizza fino a comporre la Torre Eiffel (per i più bravi il Taj Mahal, ma la moglie deve stare via un mese in questo caso, ci vuole un sacco di birra)
7. Vedere finalmente i film porno senza le cuffie
8. Accendere la TV per i mondiali, l’iPod per la musica, l’iPad per Ruzzle, il Mac per facebook, e il cellulare Android per la chat, e usare tutti contemporaneamente. Mentre si legge un libro
9. Mettere a volume irragionevole “Kansas City” versione “Beatles for sale” e urlare a squarciagola sotto la doccia il coretto “Hey! Hey! Hey! Hey!” ignorando i vicini che battono sulle pareti con lo scopettone per farti smettere
10. Chiudere il rubinetto del gas della cucina il primo giorno, per poi foraggiare tutte le rosticcerie del circondario e alimentarsi unicamente di prodotti che siano prima stati ripassati nell’olio rovente per alcuni, lunghissimi minuti
11. In caso fosse necessario indossare una polo al volo, essere certi di trovarne una in una qualsiasi delle stanze della casa, indipendentemente dalla grandezza dell’appartamento
12. Ristabilire l’ordine naturale delle cose: mutande e calzini sotto, magliette sopra, e camicie dove cazzo me pare a me
P.S. La vacanza prima o poi finisce. Assicuratevi che nel momento in cui sentirete la fatidica frase “sto tornando”, sarete in grado di presentare una situazione quanto meno accettabile. Fate trovare una bella spesona pronta (cfr qui).
Aiuta in alcuni casi anche sbaffare di rossetto il colletto di una camicia per distogliere l’attenzione dal casino vero.
Per i più temerari consiglio di esercitarsi almeno una mezz’ora al giorno davanti allo specchio, facendo uno sguardo languido e pronunciando a bassa voce la frase “mi siete mancati”.
Non abboccheranno, probabilmente, ma potete sempre tentare, hai visto mai?