Sarebbe fin troppo facile citare la storia dei nostri due marò in India prendendola come esempio di un’Italia che non funziona e abbandona i propri cittadini all’estero. Facile ma ingiusto, vista la gravità e i retroscena che sembra si celino dietro quel fatto. No. Oggi non è di Latorre e Girone che parliamo, ma di una cosa più banale che potrebbe capitare a chiunque si trovasse in Francia e avesse la necessità di rinnovare il proprio passaporto presso il Consolato Generale d’Italia a Parigi.
Come normalmente accade in questi casi, la prima cosa che ti viene in mente è quella di provare a chiamare il Consolato e chiedere informazioni. Ad esempio, l’orario di ricevimento del pubblico. Se ho scritto “provare” non è un caso. Né l’ho fatto perché avevo bit da sprecare.
Infatti, dopo numerosi e vani tentativi rimasti senza risposta alcuna, decidi di consultare il sito web del Consolato, grazie al quale apprendi che “gli appuntamenti per il rilascio del passaporto possono essere fissati entro un periodo di due mesi dal momento della richiesta. Al fine di evitare eccessive attese e fissare appuntamenti troppo lontani nel tempo con il rischio che vengano disattesi, gli appuntamenti per il rilascio del passaporto sono disponibili entro un periodo di due mesi. Se al momento della richiesta non sono presenti appuntamenti liberi, si dovrà riprovare il giorno successivo”.
Cominci a chiederti quale sia il concetto di “appuntamenti troppo lontani nel tempo”, visto che due mesi sembra siano un tempo ragionevole.
“In considerazione del numero particolarmente elevato delle richieste – si legge sul sito -, si consiglia di verificare con regolarità l’effettiva disponibilità degli appuntamenti consultando il sito “PRENOTA ON LINE” ovvero contattando il servizio prenotazioni attraverso il centralino”.
Dopo aver provato invano a contattare il centralino, l’ultimo suggerimento ti sembra quasi una presa per i fondelli e la tua pazienza inizia a vacillare. Ti resta comunque la possibilità di consultare il sito “PRENOTA ON LINE”. È vero, siamo prossimi alle ferie, ma è colpa tua se il passaporto ti scade giusto alla fine di giugno? Avrebbero potuto rilasciartelo in un mese diverso oppure avvisarti che per i passaporti che scadono in prossimità di periodi di ferie o festività la richiesta è bene che cominci a farla l’anno prima…
Se poi non sai neppure che l’appuntamento va chiesto due mesi prima, peggio per te. Sul sito c’è scritto. Quando la mamma ti ha spiegato la storia delle api e dei fiori per parlarti del sesso, non ti ha detto che devi consultare il sito del Consolato con la stessa frequenza con la quale lavi i denti? Ha fatto male…
Qualche tentativo andato a vuoto per problemi tecnici a contattare il sito e poi finalmente l’agognata pagina si apre. Mentre ti stai chiedendo quale sia il senso di dover chiedere due mesi prima un appuntamento per rinnovare un passaporto, scopri che “per poter utilizzare il sistema è necessario registrarsi compilando tutti i campi del modulo “registrati”. Riceverete una mail dall’indirizzo noreply_pol@esteri.it contenente un link da cliccare per la conferma della registrazione. A partire da questo momento ogni accesso (login) al sistema sarà effettuato inserendo il vostro indirizzo email come nome utente e la password da voi indicati al momento della registrazione. Al fine di rendere più agevole il servizio, si prega di cancellare la propria prenotazione in caso di impedimento a presentarsi nella data prescelta. Se tutte le date risultano occupate o non disponibili, riprovare ad effettuare la prenotazione dopo la mezzanotte, si renderanno disponibili nuovi appuntamenti fino ad esaurimento” (qualcuno sembra ci sia riuscito tentando ininterrottamente fino alle ore 2 del mattino).
Terminata l’operazione di registrazione che risulta impossibile effettuare da un tablet (se non hai un pc sei spacciato) ecco il “ritenta sarai più fortunato” che ti costringe a riprovarci in un secondo momento. Inutile dire che i giorni passano invano, fin quando un bel giorno – si fa per dire -, dopo aver tentato di collegarti, il sito ti informa che la tua password è errata. Inutile stare lì a controllare e ridigitare la password. È quella giusta. Evidentemente al sistema informatico del tuo Paese non devi essere simpatico e di conseguenza continuerà a dirti che ti stai sbagliando. Mica scemo il sistema, lo scemo sei tu se continui a provarci…
Poco male, il suggerimento del sito – come quello che in questi casi ti dà qualsiasi altro stupidissimo sito al mondo – è quello di recuperare la password dimenticata. Certo, tu non l’hai dimenticata, ma come fai a spiegarlo ad un sito internet? Fai finta di averla dimenticata e ci provi lo stesso cliccando su “richiedi nuova password”.
Pensavi di aver risolto il problema? Ti sbagli! Quel maledettismo sistema, che ne sa una più del diavolo, capisce il tuo inganno e gioca in contropiede. Volevi fare il furbo? Eccoti servito: “Impossibile resettare la password. Controllare i dati inseriti”. Perchè ti stai chiedendo a cosa serva quel link per recuperare la password dimenticata se poi ti dice che è impossibile resettare? Ma pensaci bene, cosa avresti fatto oggi se non ti avessero fatto giocare con questo sito? Non ti saresti annoiato?
Dopo i tagli all’assistenza ed ai corsi di lingua e cultura italiana, qualcuno sostiene che siamo riusciti a portare una rete consolare allo sfascio. Peccato, visto il lavoro svolto da alcuni solerti impiegati che da anni si sono prodigati nell’aiutare i nostri connazionali all’estero e che pare che anche qui a Parigi, nonostante tutto, continuino a farlo ancora.
Resta ancora una possibilità. Sei napoletano? Prova a chiedere a San Gennaro… Inutile spiegare il problema al “padrone di casa” facendo presente che esistono Consolati che non danno disposizioni in merito ad appuntamenti da fissare due mesi prima. La risposta è: “Potrei fare un lunghissimo elenco dei difetti degli americani…”. Peccato che il “Diplomatico” l’abbia detto dinanzi ad un cittadino statunitense che non aveva nascosto la propria nazionalità, anzi!
Sarà anche vero, ma questo non ti risolve il problema… Se poi sei incuriosito dalla risposta, e magari vai a verificare sul sito degli “americani”, scopri che non esistono indicazioni di quel genere, che soltanto per i cittadini stranieri (non “americani”, come carinamente indicato dal nostro interlocutore) che necessitano un “Visto per Immigranti” (cosa ben diversa dal rinnovo di un passaporto di un cittadino della stessa nazione), per accedere alle informazioni esiste un sito web (FUNZIONANTE). Se, dopo aver visitato il sito internet, necessiti comunque di assistenza tecnica per prenotare un appuntamento, ti invitano a contattare l’Help Desk che dispone di due numeri telefonici (uno italiano, l’altro statunitense), ai quali è possibile chiedere informazioni dal Lunedì al Venerdì, dalle 7:00 alle 21:00, trovando all’altro capo del telefono un interlocutore. Non ti basta? Se vuoi puoi anche usare Skype al usvisaitaly. Non basta ancora? C’è pure un indirizzo email, anche se sul sito precisano che “a causa dell’ingente mole di richieste, le Sezioni Visti non garantiscono una risposta immediata ai messaggi email”.
Questi mannaggia di americani hanno “un lunghissimo elenco di difetti” – come ha affermato il Console italiano. Primo tra tutti, l’averti rovinato la giornata non avendoti lasciato giocare con il loro sito web o in attesa di una risposta telefonica che non arriva neppure se ti rivolgi a San Gennaro…
San Gennaro? Ecco la risposta a tutto… Forse sarà perché gli “americani” non hanno San Gennaro a cui poter chiedere la grazia e le cose devono funzionare diversamente… Però, hanno “un lunghissimo elenco di difetti”…
Gian J. Morici