Lello Analfino e i Tinturia, stanno alla musica siciliana, come Goran Bregovic alla slava. Da sempre attenti a ritmiche che rappresentano la solarità sanguigna dell’isola, ma mai distratti o superficiali.
Le loro canzoni pur allegre, invitano a riflettere sulle tematiche più pesanti del nostro tempo. Basti citare “extra”, canzone sugli immigrati che arrivano con i barconi a Lampedusa, solo per lavoro, ritmica che invita alla danza, ma testo di denuncia pura delle condizioni in cui vengono trattati. Nelle loro canzoni non mancano mai gli argomenti di peso, mafia, politica corrotta, crisi economica.
È uscito il loro ultimo album dal titolo che già da solo ritrae la condizione italiana: Precario. La canzone che dà il titolo all’album è una ballata in cui si evidenziano le difficoltà di chi, con lavori improbabili e saltuari, cerca di mettere insieme il pranzo con la cena.
Il video della canzone è molto bello anche per il ricordo che vuole evocare. Lello Analfino, voce e leader del gruppo, impersona Nono Manfredi nel film “cafè express”, che girava in un treno di vagone in vagone senza biglietto per vendere caffè.
L’album raccoglie bellissimi inediti, tra cui canzoni più serie e commoventi, come “madre natura”, dedicata alla gente morta o senza casa, per gli smottamenti nel messinese. In più anche una parte live, dove i Tinturia danno il meglio di loro, davanti al pubblico c’è la vera simbiosi e la capacità di dimostrare il loro valore immenso.
Vanno seguiti e vanno ascoltati, in questo panorama apparentemente grigio, la musica propone ancora gemme di qualità.
Ettore Zanca