Sempre più incontrollabile la situazione in Ucraina dopo gli scontri avvenuti tra filo-russi e sostenitori del governo di Kiev. È di quarantadue morti e centoventicinque feriti il tragico bilancio di ieri, ai quali si aggiungono altri cinque morti e una decina di feriti a seguito dei combattimenti
nella regione di Donetsk vicino al confine dell’Ucraina con la Russia.
La maggior parte delle vittime si è avuta ad Odessa a causa di in un incendio causato da bombe incendiarie lanciate all’interno dell’edificio dove attivisti pro-Russia avevano cercato rifugio durante gli scontri con i manifestanti pro-Ucraina .
Mentre continua lo scambio di reciproche accuse tra Washington e Mosca in merito a chi stia fomentando i disordini nel paese e i gruppi antagonisti sembrano essere sfuggiti ad ogni forma di controllo, alle attività di propaganda svolte da organi stampa trasformatisi in megafono di forze politiche, si aggiunge la disinformazione organizzata sui social network.
È questo il caso di una notizia che sta facendo il giro tra gli utenti di Facebook, secondo la quale un medico di Odessa avrebbe sostenuto che i nazionalisti ucraini gli avevano impedito di salvare la vita di un uomo, avvertendolo inoltre che gli ebrei presenti in città da lì a breve sarebbero stati uccisi.
Le affermazioni sono state condivise dalla pagina Facebook di Igor Rozovskiy, medico 39enne di Odessa, che il 3 maggio avrebbe descritto i fatti. Purtroppo, i social network si prestano troppo facilmente a far veicolare presunte testimonianze, senza che gli utenti effettuino alcuna verifica delle presunte notizie. Sarebbe stato infatti sufficiente controllare l’iscrizione del presunto medico, per scoprire come il suo account era stato creato lo stesso giorno e i dati contenuti nelle informazioni non erano reali.
Nonostante ciò, meno di 24 ore dopo la pubblicazione del commento sulla bacheca del presunto medico, migliaia di utenti hanno condiviso una testimonianza che sembra svelarsi come un potenziale bufala .
Mentre Stati Uniti e Unione Europea vagliano ulteriori misure che possano costringere Mosca ad intervenire per abbassare il livello delle tensioni nell’Ucraina orientale, il Canada ha espulso un diplomatico russo e annunciato che invierà sei caccia-bombardieri CF – 18 per partecipare a una missione di polizia aerea della NATO.
Il governo canadese inoltre ha co- sponsorizzato una risoluzione delle Nazioni Unite sulla crisi e stanziato 220 milioni dollari per contribuire a stabilizzare l’economia ucraina .
Non meno difficile la situazione in Crimea, dove a seguito dell’annessione della penisola alla Federazione russa si assiste ad una escalation di violenze contro ebrei, tartari e minoranze religiose. Migliaia di tartari hanno manifestato contro la decisione delle autorità di negare l’ingresso in Crimea al loro leader politico, Mustafa Dzhemilev.
I pubblici ministeri, a seguito delle manifestazioni di protesta hanno avvertito i tartariche il loro principale organo di autogoverno sarà liquidato se si impegnano ancora una volta ad organizzare manifestazioni illegali.
Dopo l’annessione della Crimea alla Federazione russa, molti tartari, ebrei e cattolici si sono visti costretti ad abbandonare la regione a seguito di minacce e violenze subite.
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