Tra scandali, lotte intestine e gole profonde, la bufera che stanno attraversando i servizi di intelligence americani sembra non aver fine. Che sia in atto uno scontro tra militari e servizi è ormai un dato di certezza. Quale sia la posizione del Presidente Obama è poco chiara, visto che se da un lato sembra dare carta bianca alle commissioni d’inchiesta, dall’altro non si esprime nel merito delle competenze e dell’operato della agenzie americane.
Darà ascolto al Congresso o lascerà che i servizi di intelligence continuino a svolgere le attività che hanno sempre fatto? Questa la domanda che in molti si pongono e che allo stato attuale non sembra trovare risposta.
Dopo le accuse di spionaggio mosse agli Stati Uniti anche da parte di paesi alleati, quando sembrava scemare lo scandalo sollevato da alcune gole profonde che avevano reso di pubblico dominio attività svolte dai servizi, viene alla ribalta l’esistenza di una struttura segreta della CIA utilizzata per la distribuzione di armi in diversi paesi del mondo.
L’esistenza della struttura di Camp Stanley in Texas, è emersa nel 2011 nel corso di un’azione legale promossa da Kevin Shipp, un ufficiale della CIA che aveva vissuto con la sua famiglia in una casa di proprietà del governo, il quale aveva intentato la causa per presunti danni alla salute subiti dalla sua famiglia a seguito dell’esposizione ad una pericolosa tossina. Secondo quanto riportato dal New York Times un analista in pensione, Allen Thomson, ha individuato nel Midwest Depot il sito dal quale sarebbero passate un’enorme quantità di armi non rintracciabili destinate a rifornire ribelli che in altre nazioni in quel momento specifico tornavano utili alla politica estera e alla difesa americana ( Angola, Nicaragua, Afghanistan ecc).
La ricerca sul Midwest Depot condotta dall’ex analista è stata pubblicata dalla Federazione di intelligence Resource Program di studiosi americani . Thomson, che sostiene la necessità d’indagare sul Midwest Depot, evidenzia come le armi passate attraverso il deposito della CIA non siano più rintracciabili e potrebbero essere le stesse armi che oggi vediamo nelle mani dei fondamentalisti islamici.
Un’ipotesi niente affatto peregrina, visto che per combattere i russi in Afghanistan, i servizi americani si trovarono a dover finanziare ed armare quello che si sarebbe poi trasformato (quantomeno nell’immaginario collettivo) uno dei pi pericolosi nemici degli Stati Uniti: Bin Laden!
Il Portavoce del Pentagono e la C.I.A. Si sono rifiutati di commentare le conclusioni della ricerca . Pubblicata da Thomson.
Gian J. Morici