Non ci sarà alcun intervento militare da parte ucraina per impedire che la Crimea possa unirsi alla Federazione russa. Questa la risposta del governo di Kiev dinanzi la possibilità che la Crimea aderisca alla Federazione russa. “Il popolo ucraino è pronto a difendere la propria nazione – affermano i vertici del governo – ma dopo quanto accaduto a Kiev durante le recenti proteste nessuno vuole ulteriori spargimenti di sangue se non per agire in caso di aggressione”.
Intanto la Russia ha avviato nuove esercitazioni militari ai confini con l’Ucraina. Dopo l’invio di due divisioni di paracadutisti russi in Crimea, ulteriori convogli russi composti da diecimila uomini, mezzi di trasporto e batterie di artiglieria si stanno ammassando ai confini con l’Ucraina. Un’esercitazione che ha portato il governo di Kiev ad allertare i confini, nel timore che i russi vogliano replicare quanto avvenuto in Crimea, decidendo d’invadere l’Ucraina.
Secondo il capo del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina, Andriy Parubiy, le forze armate russe in zona sarebbero composte da 80.000 soldati che possono contare sull’appoggio di oltre 250 carri armati, 370 pezzi di artiglieria, aerei ed elicotteri da combattimento.
Mentre la NATO sta ancora cercando implementare con l’invio di nuovi aerei da combattimento le basi in Polonia ed in Italia, la Marina russa, con un altro colpo a sorpresa, affonda tre navi alla foce del canale del Donuzlav Lake, bloccando nella base navale di Novoozerne dodici navi da guerra ucraine.
Le nuove “esercitazioni” russe ai confini con l’Ucraina, hanno portato ad ulteriori pesanti critiche da parte dei leader di altre nazioni che, seppur escludendo la possibilità di un intervento militare, hanno già annunciato pesanti sanzioni nei confronti di Mosca.
Il presidente americano Barack Obama ha inoltre ribadito l’incostituzionalità del referendum in Crimea e la pesante ingerenza da parte di Mosca, auspicando che il referendum venga annullato e precisando in caso contrario gli Stati Uniti non riconosceranno il risultato.
La Merkel ha usato parole durissime nei confronti di Mosca, precisando come le scelte del Cremlino non saranno catastrofiche per la sola Ucraina ma porteranno a rivedere le relazioni dell’Unione europea con la Russia che ne potrebbe subire enormi danni economicamente e politicamente.
Le dichiarazioni dei leader delle altre nazioni in merito alle conseguenze delle attività militari intraprese dai russi, hanno allarmato i mercati portando alcuni dei più ricchi magnati russi ad esprimere serie preoccupazioni in merito ai danni economici che potrebbe subire il paese.
Di diverso avviso i funzionari del governo e il vice ministro moscovita allo sviluppo economico, che, con aria di sfida, hanno risposto d’esser pronti ad ogni evenienza e a rispondere alle eventuali reazioni da parte degli altri paesi ripagandole nella stessa misura.