
A disporre l’imputazione coatta dell’ex consigliere comunale Giuseppe Arnone, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini.
La vicenda nasce a seguito delle accuse formulate dall’Arnone nei riguardi gli ingegneri agrigentini, Vincenzo Rizzo e Giovanbattista Platamone nell’ambito del processo su presunte irregolarità nella progettazione e costruzione del depuratore al Villaggio Peruzzo di Agrigento.
Processo conclusosi con l’assoluzione dei due ingegneri i quali presentarono querela per calunnia nei confronti dell’Arnone.
Il Pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione della querela, avverso la quale Rizzo e Platamone hanno presentato opposizione. La querela, dopo l’imputazione coatta del Gip, adesso procede come da Ordinanza.
Leggi l’Ordinanza per calunnia
Oggi Arnone è in cronaca per due fatti giudiziari.
1- Il rinvio a giudizio sul caso depuratore.
2- l’assoluzione piena delle persone denunciate da Arnone per una pompa di benzina che abusiva non era.
Arnone continua la sua opera di calunniatore, continua a fare centinaia di denunce, continua a distruggere persone che poi vengono puntualmente assolte.Quanto costa alla società tutto questo? Quando l’ordine degli avvocati metterà fine alla carriera di questo signore? E’ mai possibile che un pregiudicato e pluricondannato debba poter continuare impunemente a diffamare ed insultare il prossimo? perchè davanti alla evidentissima “megalomania” Arnone non viene sottoposto una volta per tutte al trattamento sanitario obbligatorio per verificarne lo stato mentale?.