I Carabinieri del Comando Compagnia di Villanova d’Asti hanno concluso un’articolata indagine relativa alla raccolta e trasporto di materiali ferrosi procedendo alla denuncia di 573 persone, tra cui numerosissimi nomadi di varia etnia di stanza nell’astigiano e province limitrofe. In particolare le indagini hanno avuto inizio lo scorso anno, a seguito di un’intensa attività info-operativa posta in essere nell’ambito dell’intero territorio, e sono il frutto di una più ampia ed innovativa strategia investigativa tesa ad infrenare nella provincia astigiana i furti di materiale ferroso e soprattutto di rame, denominato il “nuovo oro rosso”.
Di fatto, le nuove linee d’azione, adottate dal Comando Provinciale CC di Asti, hanno puntato ad un monitoraggio degli hot spot (punti caldi), ove i metalli venivano stoccati e/o depositati, con una contestuale/parallela attività di tipo preventivo amministrativo di controllo del territorio, con lo scopo di istituire una sorta di “diga penale amministrativa” tra i “commerciati raccoglitori” ed i “trasportatori abusivi”, i cui materiali sono apparsi, in molti casi, di dubbia provenienza. Nello specifico, gli investigatori, dopo l’acquisizione di una notevole documentazione contabile amministrativo effettuata presso quattro imprese di smaltimento e trasformazione ubicate nell’astigiano, hanno compiuto un analitico studio dell’ingente mole di dati, accertando che moltissimi fornitori dei centri autorizzati alla raccolta avevano conferito ingenti quantità del materiale in argomento senza peraltro essere in possesso delle necessarie autorizzazioni per effettuare tali trasporti.
Al riguardo, la normativa ambientale prevede rigidi obblighi e vincoli per gli operatori del settore, in particolare i trasporti di materiale ferroso per quantità superiori a 30 Kg per viaggio, devono essere effettuati da imprese, che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi, iscritte all’Albo Nazionale gestori ambientali nello smaltimento dei rifiuti. Inoltre i mezzi di trasporto devono avere delle specifiche caratteristiche tecniche ed i rifiuti ferrosi devono essere accompagnati da un prescritto documento che certifichi la provenienza e permetta la tracciabilità degli stessi.
Le indagini eseguite dall’Arma di Villanova d’Asti hanno permesso di appurare che i soggetti denunciati non svolgevano tali attività in modo saltuario, ma con caratteristiche tipiche di impresa tanto da arrivare a consegnare 5.526 tonnellate di rifiuti presso i centri specializzati per la raccolta, ricevendo pagamenti in contanti per circa 2.000.000 di Euro. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Asti ha sottolineato che, grazie alla nuova strategia d’azione, si sono ottenuti brillanti risultati investigativi, nonché nel 2013 si è constatato un contestuale calo del 23% dei furti di rame rispetto al precedente anno. Le indagini a cura dell’Arma astigiana, sotto la guida della locale Procura della Repubblica, continueranno senza sosta contro i reati più odiosi con la certezza di ulteriori positivi risultati in favore della comunità”
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3 Ottobre 2024