La Mostra, allestita presso l’Hôtel de la Rochefoucauld-Doudeauville, sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, aprirà gratuitamente al pubblico dal 6 al 28 febbraio tutti i giorni escluse le domeniche, dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo accesso alle 17.30). Il dipinto sarà collocato nel Teatrino settecentesco siciliano e sarà accompagnato da un apposito percorso espositivo all’uopo allestito nel Salone del Mappamondo.
La Mostra della famosa opera di Rosso FiorentinoLo Sposalizio della Vergine (o “Pala Ginori”), successivamente al completamento del suo complesso restauro, si colloca nel quadro delle grandi iniziative di promozione del patrimonio artistico italiano all’estero e della più generale priorità governativa di valorizzazione culturale.
Alla luce della sua significativa valenza, il Signor Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha conferito alla Mostra presso l’Ambasciata d’Italia il Suo Alto Patronato.
La Mostra a Parigi del dipinto riveste un’indubbia forte valenza sotto il duplice profilo culturale e scientifico: nel richiamare lo storico legame tra la Francia ed i grandi artisti del Rinascimento italiano rappresenta, al contempo, una rilevante occasione di divulgazione e valorizzazione della scienza e delle tecniche di restauro, di cui l’Italia si pone all’avanguardia.
La valorizzazione dell’iniziativa di esposizione presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi dello Sposalizio della Vergine potrà contare sulla preziosa collaborazione con il Museo del Louvre: il Museo parigino esporrà presso le proprie sale, come “quadro del mese”, un’altra opera di Rosso Fiorentino (La Sfida delle Pieridi), creando una diretta connessione tra il Louvre e la sede diplomatica italiana, volta a valorizzare presso il grande pubblico e quello di nicchia la significativa valenza dell’iniziativa dell’Ambasciata.
L’Auditorium del Louvre parimenti ospiterà il 10 febbraio una conferenza dedicata all’artista ed al restauro del famoso dipinto esposto all’Ambasciata.
La realizzazione del progetto di esposizione a Parigi dello Sposalizio della Vergine è stato reso possibile grazie al sostegno determinante degli sponsor Salini-Impregilo, Richard-Ginori e Ferrero, nonché al sostegno tecnico di Contemporanea Progetti, Arteria e Art Defender.
Il Pittore
Giovan Battista di Jacopo, detto il Rosso Fiorentino, nato a Firenze il 18 marzo 1495 e morto in Francia a Fontainebleau il 14 novembre 1540, fu uno dei principali esponenti dei cosiddetti “eccentrici fiorentini”, i pionieri del manierismo in pittura.
Assieme al Pontormo, fu allievo di Andrea del Sarto e, sotto molti punti di vista, si discostò dalle costrizioni classiciste. Artista originale e anticonformista, riscosse tiepidi consensi a Firenze e a Roma, prima di trasferirsi nella provincia umbro-toscana. Da qui fece il grande passo oltralpe, dove divenne lo stimatissimo pittore di corte di Francesco I di Francia; incarico già ricoperto dal suo maestro Andrea del Sarto e da Leonardo da Vinci. Portò il gusto sofisticato ed elitario della Roma clementina, divenendo il precursore del manierismo internazionale e della Scuola di Fontainebleau.
L’Opera
Lo Sposalizio della Vergine ( o “Pala Ginori”) è un dipinto a olio su tavola (325x250cm), firmato e datato 1523 e conservato nella Basilica di San Lorenzo a Firliano, Firenze.
L’opera venne commissionata da Carlo Ginori per la cappella dedicata a Maria e Giuseppe nella basilica fiorentina, già appartenente ai Masi ed acquistata dalla famiglia Ginori nel 1520.
Il dipinto ha un particolare significato devozionale poiché davanti ad esso le giovani spose venivano a far benedire i loro anelli nuziali ed è proprio per tale consuetudine che la Pala Ginori non è mai sinora stata spostata dalla sua collocazione originale. Nel Cabinet des Dessins del Louvre di Parigi se ne conserva una riproduzione su carta attribuita ad Antonio Circignani.
Il Restauro
Lo Sposalizio della Vergine è appena stato oggetto di un complesso lavoro di restauro, durato oltre un anno, ad opera della dottoressa Maria Teresa Castellano, restauratrice di fama proveniente dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma e nel corso del quale si è proceduto ad una complessiva revisione dello stato di conservazione.
In particolare, sono stati effettuati delicati interventi sotto il profilo del supporto e del sistema di traversatura, degli strati preparatori, della pellicola pittorica e degli strati di finitura.
Tutti gli interventi sono stati svolti in armonia con le tecniche ed i materiali approvati dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.