L’ubiquità. Una volta riservata a Dio e ai Santi. Oggi, più prosaicamente, riferito alla pancia del governatore del Piemonte Roberto Cota.
Questo è quanto risulta dall’attività investigativa svolta dalla Guardia di Finanza che – stando a quanto pubblicato dal quotidiano La Repubblica – avrebbe individuato Cota “alle 13 e 36 del 22 marzo 2011 mentre pranza da Exki a Torino, per 39 euro e 50. E alle 15 e 34, solo due ore dopo, è già nella boutique Davide Cenci a Roma, a comprare foulard per 112 euro. Oppure: il 10 giugno 2011, alle 14 e 18, Cota spende 7 euro al bar Francia di Torino, e sei minuti più tardi paga cinque menù in un fast food di Rivoli, nella cintura torinese”.
Incrociando i dati dei tabulati telefonici con le dichiarazioni della memoria difensiva presentata dall’avvocato di Cota, il governatore del Piemonte mette a rimborso la ricevuta del’11 gennaio 2011 da 282,40 euro del ristorante “Queendici ” di Torino mentre il telefono lo segue per tutto il giorno in Lombardia. Il 18 giugno è in missione fuori Torino, ma di nuovo mette in nota spese 170 euro per un pranzo al ristorante in città. A luglio 2011: presenta uno scontrino da 47,90 euro del ristorante Catullo, sulle rive del Po, ma la sua utenza, proprio a quella stessa ora, lo aggancia a Novara. Mentre a ottobre, a mezzanotte e 23 minuti dice di essere stato al caffè Miretti di Torino con consumazioni per 22 euro. In quello stesso istante è in provincia di Pavia. Lo dicono i tabulati.
Ma non solo del dono dell’ubiquità si avvale Cota. Il governatore, nonostante non la si noti, ha una pancia immensa. Un autentico buco nero all’interno del quale spariscono numerose cene in un solo giorno.
Infatti, per ben cinque volte la stessa sera prende le ricevute della trattoria Celestina ai Parioli il 15 giugno 2011: tre coperti per 46 euro pagati alle 23 e 38; due coperti per 30 euro e 50, alle 23 e 32; cinque coperti alle 23 e 32 per 262 euro; dieci coperti alle 23 e 33 per 543,50 euro. E infine due coperti alle 23 e 33 per 68 euro.
Ma quanto mangia Cota?
Gjm