L’assemblea pubblica che si è tenuta giovedì sera al collegio dei Filippini, oltre agi aspetti concreti di apertura a varianti e modifiche ottenute dall’amministrazione, ha segnato una svolta e una chiara inversione di tendenza nel porre i problemi dell’amministrazione alle associazioni, alle parti sociali e a semplici cittadini, interessati alla vita della nostra città, frutto di un cambio di passo chiesto e ottenuto dal Partito. E’ fondamentale registrare che da tutti gli interventi sono venute fuori tutte le criticità di un progetto che nella sostanza non piace a nessuno e men che meno al Partito Democratico sia nel metodo seguito, con un voler celare e tenere nascosto quasi fosse un misfatto i contenuti del progetto, che nel merito delle scelte fatte con ipotesi d’intervento che in gran parte confliggono con la visione del partito non su pezzi del Centro Storico ma con il ruolo complessivo che questo dovrebbe avere nello sviluppo della città.
Sebbene il progetto abbia una sua coerenza amministrativa e una finalità tutto sommato lodevole di social housing, che nasce da una legge sulla casa del governo Prodi del 2008, si è però navigato in immersione suscitando come ovvia conseguenza una diffusa resistenza e contrarietà. Il metodo, lo ribadiamo, avrebbe dovuto essere altro, con una condivisione a tutti i livelli delle scelte assunte la più larga possibile e su un modello complessivo di Centro Storico nel quale anche questo pezzo avrebbe dovuto essere parte funzionale e attiva.
Il PD da pochi giorni, con una delegazione di assessori, fa parte della giunta comunale, ma gli assessori hanno dietro l’intero partito cittadino che ha il merito di avere negli anni condotto una discussione continua sulla città sia negli organismi che nei recenti incontri con il sindaco da quando questi ha aderito al Partito Democratico, e in particolare suo Progetto “Terravecchia di Girgenti” ha evidenziato subito tutte le criticità che sono venute fuori nell’assemblea pubblica.
Pur non di meno un partito che è chiamato ad avere responsabilità di governo non si sottrae alle responsabilità e il PD di fronte a un iter amministrativo ampiamente avanzato, coscienti che indipendentemente dalla nostra volontà il progetto andrebbe avanti comunque, vogliamo rivendicare con forza questa apertura e ribadiamo che riteniamo indispensabile la preliminare esecuzione delle indagini archeologiche che fughino ogni e qualsivoglia dubbio sui possibili rinvenimenti nell’area. Così come ci facciamo portatori delle richieste da più parti avanzate di avere la presenza costante di tecnici della Soprintendenza durante il corso dei lavori, dalla possibile modifica della tipologia strutturale da intelaiata a muratura armata e della auspicabile rivisitazione del progetto dell’ex Schifano per diminuirne l’altezza complessiva rendendola meno impattante sotto il profilo del carico urbanistico, anche in variante allo strumento attuativo che ne prevede il mantenimento dell’altezza.
Ciò anche se il progetto allo stato attuale è coerente con il Piano Particolareggiato del Centro Storico, evidenziando tutti i limiti di uno strumento che già da oggi va attenzionato, introducendo tutte le varianti che sono necessarie per far si che ogni progetto in futuro abbia altra tipologia d’intervento a cominciare dal prossimo intervento su Piazza Ravanusella, di cui subito ci faremo proponenti di appositi tavoli tecnici. Ma il Piano Particolareggiato, oggi in gran parte inattuato, va complessivamente rivisto alla luce di una nuova visione di questo pezzo di territorio che deve divenire non solo topograficamente ma economicamente e socialmente centrale nella vita di Agrigento, basato su un recupero ad opera dei piccoli proprietari e di microinvestimenti per piccole attività turistiche, come già spontaneamente sta avvenendo.
Ecco perché il PD vuole offrire alla discussione la propria proposta di incentivazione e defiscalizzazione delle attività produttive di tipo turistico che intendono creare opportunità, lavoro e ricchezza, integrandosi con un tessuto che va riqualificato a partire dai residenti attuali e di quelli potenziali e a cui va offerto un modello abitativo coerente con i luoghi e non figlio di una falsa modernità fatta di parcheggi e centri commerciali.
Concludiamo ribadendo che il PD non si assume alcuna responsabilità per l’iter seguito, così come non è pregiudizialmente contrario all’uso e alla trasformazione, ma sarà presente e controllore perché i progetti siano realizzato con una filosofia complessiva funzionale alla crescita economico e sociale di tutta la città.
Caro Antonino, non avevo letto questo tuo scritto, vorrei capire se tu eri presente. Ti ho visto ma ritengo che non hai ascoltato bene!… oppure può essere che sia io a non aver sentito bene, se non ho sentito male qualcuno ha detto che sulle macerie non verrà fatto nessun controllo (nessun carotaggio ) Pertanto quando tu dici:
(e ribadiamo che riteniamo indispensabile la preliminare esecuzione delle indagini archeologiche che fughino ogni e qualsivoglia dubbio sui possibili rinvenimenti nell’area.
Così come ci facciamo portatori delle richieste da più parti avanzate di avere la presenza costante di tecnici della Soprintendenza durante il corso dei lavori, dalla possibile modifica della tipologia strutturale da intelaiata a muratura armata e della auspicabile rivisitazione del progetto dell’ex Schifano).Per toglierci ogni dubbio domanda all’assessore Masone se è vero quello che hanno detto. per quanto riguarda ilo partito…. “non piace a nessuno e men che meno al Partito Democratico” Be ….. mi lascia un pò perplesso l’asciamo giudicare la gente.