Giunge notizia che nel contradditorio Italia / India relativo alla vicenda dei nostri due Marò ed in particolare all’interrogatorio degli altri quattro Fucilieri del NMP imbarcato sulla Lexie il 15 febbraio 2012, dopo quasi 21 mesi si stia prospettando da parte italiana quella che io chiamerei la vittoria di Pirro.
Infatti da Delhi unagenzia stampa ci informa:
Maro’: stampa, 4 militari forse in ambasciata India a Roma Possibile videoconferenza per ascoltare i quattro fucilieri
(ANSA) – NEW DELHI, 6 NOV – L’India avrebbe deciso di ascoltare la testimonianza di quattro maro’ implicati nella vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone attraverso una videoconferenza possibilmente dall’ambasciata dell’India a Roma. Lo scrive oggi l’agenzia statale indiana Pti.
Secondo l’agenzia, la decisione sarebbe l’unica disponibile dopo che la Procura della Repubblica di Delhi ha sconsigliato l’invio di un team investigativo della polizia NIA in Italia. La Pti precisa comunque che questo sarà possibile dopo l’ottenimento da parte di un tribunale di lettere rogatorie da trasferire alla magistratura italiana.
E in questo ambito ”fonti ufficiali” hanno detto all’agenzia che ”i testimoni potranno essere chiamati nell’ambasciata dell’India a Roma da dove appariranno davanti agli investigatori per un interrogatorio, in presenza di un magistrato”.
Non si comprende perché forse per la prima volta nella giurisprudenza italiana quello che dovrebbe essere lo step giuridico della rogatoria internazionale viene accettato che sia svolto nel territorio dello Stato che chiede l’interrogatorio.
Il Codice di Procedura indiano prevede, perché le indagini possano essere chiuse, che nel fascicolo istruttorio specifico si debba includere anche la deposizione degli altri 4 militari. Se l’India, però, vuole giustamente che sia rispettata la propria sovranità giuridica deve reciprocamente rispettare quella dell’Italia che, nella fattispecie, non prevede un’altra estradizione di altri cittadini italiani anche se temporanea.
A tale riguardo, sembra che ci sia un impegno italiano sottoscritto lo scorso anno in cui si assicurava all’India di rendere disponibili per un possibile interrogatorio tutti i militari che componevano il Nucleo Militare di Protezione di cui Latorre era il responsabile. Non ci viene detto però se nell’impegno fosse sottoscritte le modalità con cui tutto ciò dovesse avvenire ed in particolare se l’Italia si fosse impegnata a consegnare a Delhi anche gli altri 4 militari oltre a Massimiliano e Salvatore.
Un documento importate questo, i cui contenuti purtroppo non furono attentamente valutati da chi decise che il 21 marzo u.s. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone fossero estradati in India per la terza volta. Un impegno di cui si parla ma che non viene reso pubblico nel rispetto della massima trasparenza istituzionale, per consentire ai cittadini di capire quali in realtà siano le concessioni italiane a favore di Delhi. Una sottoscrizione italiana rilevante nei contenuti che, però, come tante altre nella vicenda specifica, non è possibile leggere perché il MAE sembra aver catalogato tutti i documenti relativi alla vicenda della Lexie come documentazione sottratta all’accesso agli atti ai sensi del decreto del Ministero Affari Esteri 604/1994.
Continuiamo quindi solo a disporre di notizie ipotetiche che da 21 mesi si accavallano spesso anche in maniera contraddittoria. Prima la NIA sarebbe venuta in Italia, poi la proposta italiana di un interrogatorio da svolgersi in uno Stato terzo disponibile ad ospitare gli inquirenti indiani e i soggetti italiani da sentire o, in alternativa, una video conferenza dall’Italia. Ora una possibile videoconferenza dall’Ambasciata dell’India a Roma.
In questa ottica l’Italia forse ha vinto la battaglia formale di non mandare in India i 4 Fucilieri di Marina, ma se costoro fossero interrogati nella Sede dell’Ambasciata indiana il successo di Roma sarebbe la classica vittoria di Pirro, in quanto comunque l’India avrebbe ottenuto di sentire i testi sul proprio territorio.
In questo modo avremmo sicuramente rispettato i vincoli della spendig review in quanto risparmiate le spese di trasferta a Delhi, ma ad un caro prezzo avendo ceduto un’altra fetta dell’esigua dignità nazionale che ancora ci rimane .
Fernando Termentini