Immaginate che si presenti alla vostra porta un omino, il quale vi annuncia che l’indomani scriverà con un cacciavite sulla fiancata della vostra macchina nuova di pacca, la formazione del Milan, riserve, allenatore e magazzinieri compresi, poi se ne impossesserà, ci farà un giro e la andrà a buttare da una rupe, distruggendola.
Poniamo caso che voi, preso atto dell’intero delirante proposito, pur non essendo completamente d’accordo da ignavi degni di Dante, non facciate nulla per scongiurarlo. Come vi definireste?
Ecco, tenete i vostri epiteti in caldo. Perchè lo Stato Italiano, più o meno ha agito così in diverse occasioni, frangenti in cui, parafrasando De Andrè, si è costernato, indignato, impegnato e gettato la spugna con gran dignità.
Avrete sentito parlare in questi giorni della “terra dei fuochi”. Non è l’ennesima meta turistica, ma una zona della Campania dove non si fa a tempo a nascere che ci si ammala. L’intero perimetro del territorio di alcuni paesi è pieno di rifiuti tossici interrati malamente, si sono bruciate allegramente e a cielo aperto sostanze chimiche che al confronto la Diossina è aria pura. I pomodori sembrano cocomeri e i bambini rischiano di nascere malformati, le pecore hanno gli abbaglianti al posto degli occhi e i fiumi sono fosforescenti. La situazione è tragica, ogni famiglia conta almeno un ammalato di tumore. La criminalità organizzata ha spremuto il territorio fino al midollo (è il caso di dirlo viste le leucemie imperanti) guadagnando col businness dei rifiuti.
Ebbene il Governo sapeva della vicenda fin dal lontano 2007. Quando commissionò attraverso il Ministero degli interni, una relazione che in teoria doveva essere periodica (quadriennale, tanto sono problemi minimi, possiamo saperli con comodo, no?), gli organi inquirenti, attraverso quella relazione, lanciarono un allarme preciso, dicendo che gli affari illeciti si stavano spostando dall’edilizia, alla gestione dei rifiuti. Vi risulta che lo Stato abbia controllato? A me no. Però magari stiamo giudicando male i nostri governanti, che hanno agito talmente segretamente nel controllare che forse non lo sanno nemmeno loro.
Nella stessa relazione veniva segnalato un altro fenomeno in cui si suonava un campanello d’allarme grande come il Big Ben. L’introduzione delle scommesse online avrebbe creato una fetta di mercato che rischiava di diventare terra di nessuno, dove chi voleva poteva gestire con pochi trucchi quasi da avanspettacolo un volume d’affari che andava dal ripulire il denaro sporco attraverso le scommesse fino a creare vere e proprie agenzie di gestione. Ebbene l’indifferenza sul fenomeno è stata talmente palese che se ne è accorta solo la Corte dei Conti, che ha segnalato un passaggio di denaro sottobanco, non tassato, di novanta miliardi di euro in quattro anni. Voi direte “beh ora lo hanno scoperto puniranno le agenzie di scommesse colpevoli”. Acqua.
Non solo non si è vigilato, ma sulla condanna della Corte è intervenuto Letta, sostenendo che il governo ha bisogno di denaro fresco, per cui “ i trasgressori possono pagare solo una multa, con un forte sconto, purchè liquidino subito”. Manco li avessero solo beccati con l’autovelox. Intascano miliardi e pagano la multina. Piccolina. Nel frattempo sta prendendo piede il fenomeno preoccupante della patologia da dipendenza da gioco, diffusa tanto quanto gli stati d’ansia, le nuove malattie del cittadino medio, che però viene curato poco e male da strutture senza fondi. Da un lato foraggiano chi incoraggia a scommettere e dall’altro non aiutano chi aiuta a smettere. La vecchia storia delle sigarette riveduta e corretta.
Sono passati sei anni da quella relazione. Io non ho visto reazioni decise e mano forte del governo.
Se come me, non vi sentite rappresentati da questo modo di maneggiare la nostra vita e il nostro paese, sono contento di non essere solo.
Qualora qualcuno ritenga che questo Stato si stia comportando bene con noi, a prescindere dal colore che ci governa, me lo faccia sapere,
Indissolubilmente convinti di essere ben rappresentati dai nostri politici?, ne possiamo parlare, ditemi anche per che squadra fate il tifo, che macchina avete e dove l’avete parcheggiata. Tanta fiducia va premiata.
Potrei fare io l’omino del cacciavite di inizio discorso.