…o “quando le armi di distruzione di massa furono un pretesto”. Nulla è più azzeccato della copertina del Time con la foto del perplesso Obama: “The unhappy Warrior”. Guerriero infelice e Nobel per la Pace che deve prendere una decisione politicamente corretta o scorretta secondo i punti di vista.
“Vado o non vado?”, questo è il dilemma che può essergli risolto dal Congresso americano che può lanciargli l’ancora di salvezza nell’intricato problema della strage siriana. E sembra che il Congresso cominci a dargli ragione. Che il salvataggio gli venga dalla Russia che sembra improvvisamente cambiare idea?
Più che cambiare idea Putin temporeggia. Potrebbe sostenere un’azione armata in Siria se gli occidentali presentano all’ONU « prove convincenti » sull’uso d’armi chimiche da parte del potere siriano. Putin dixit, ed ha anche aggiunto di aver sospeso la consegna di missili alla Siria, gli S300, anzi, di aver consegnato solo alcuni elementi. Chi si preoccupava di uno scontro Russia – USA può ricominciare a respirare, ancorché il pulsante rosso… Ma per ora solo Assad si sente “pronto alla terza guerra mondiale”. La Francia vuole andare, il Primo Ministro Ayrault appoggia il Presidente Hollande. “Assad è colpevole di crimini contro l’umanità”, ha dichiarato. Non si può dargli torto. Poi si possono fare tutte le congetture possibili sugli interessi di un paese o dell’altro.
La Siria non ha quasi petrolio ma è zona altamente strategica e nel mezzo di una polveriera. E’ più che probabile che dietro ai discorsi buonisti di molti politici ci siano preoccupazioni finanziarie. Per “salvare” il Kuwait ci volle un attimo. I rubinetti d’oro azionarono la macchina di guerra molto più velocemente della strage siriana. Gli interessi della Francia in Libia erano noti, e non solo francesi.
Peccato che gli interventi di “salvataggio” non siano mai portati a buon fine ma mollati lì e che la Libia sia diventata un deposito d’armi a cielo aperto dove tutti si servono.
Poi è venuto il Mali, Hollande convinto dalla richiesta d’aiuto è andato e tornato vincitore. Diciamolo, incapace di gestire la politica economica e sociale del proprio paese Hollande ha assunto completamente il ruolo di Capo delle Forze armate. I politici francesi stanno giocandola all’americana chiedendo dibattiti in parlamento. Nella Costituzione francese non esiste però un permesso del parlamento per andare in guerra se non una riunione dopo quattro mesi di conflitto.
Premesso che non sono per le azioni militari, anche convinta che dal fatto che raramente sono condotte bene e che i paesi dove si è intervenuti sono stati poi lasciati allo sbaraglio, mi chiedo cosa si sta aspettando per bloccare un “crimine contro l’umanità” che si perpetua da due anni. Le armi chimiche sono un orrore ma non lo sono altrettanto gli assassinii perpetrati sulla propria popolazione con armi più convenzionali?
Ahmad al-Jarba, che presiede la coalizione nazionale siriana non è considerato dall’Occidente come l’interlocutore ufficiale al posto di Bashar al-Assad ? Se viene a chiedere aiuto una ragione ci sarà.
I pacifisti, o meglio chi è contro un intervento, e lo sottolineo perché il termine “pacifista” mi sembra spesso usato a sproposito perché chi non lo è, e chi non è per la pace nel mondo se non qualche folle guerrafondaio? Riprendo, i pacifisti chiedono a voce alta un intervento diplomatico ma l’intervento diplomatico dura dall’inizio di questa carneficina. Ci scandalizziamo davanti alle foto dei civili massacrati e poi diciamo “parliamone”? Insomma bisogna sapere cosa si vuole.
Lo so, assumo una posizione difficile da sostenere ma non posso sopportare che sia stata superata la soglia di due milioni di profughi siriani tra i quali oltre la metà sono bambini, lo ha detto Kristalina Georgieva, commissario Ue per la Cooperazione internazionale e gli aiuti umanitari non è un dato “politico”. Ha anche dichiarato che “La verità, tragica e crudele, è che la marea di profughi è destinata a continuare a crescere con la violenza che diventa sempre più feroce, brutale e disumana e la popolazione civile sempre più nel mirino”. La guerra in Siria ha fatto oltre 100.000 vittime e almeno 7 milioni di persone necessitano un aiuto umanitario. Oltre ai profughi ci sono i siriani che si devono spostare all’interno del paese. Si parla di “guerra” in Siria ma non è un attacco esterno. C’è un pazzo che mette a fuoco e sangue il proprio paese. Se in due anni nessuno è riuscito a farlo cadere allora si trovi una soluzione. Un attacco non è mai auspicabile ma le vittime non possono aumentare ancora perché si cerca un’alternativa alla guerra.
A Stoccolma Barak Obama si è dimostrato meno incerto. “ Non ripeteremo l’errore dell’Iraq” ha detto. E questo riporta al fantasma di Bush Junior. Ha anche aggiunto «di fronte alla barbarie che si sta verificando la comunità internazionale non può restare in silenzio ».
Sono d’accordo con lui, purché non si crei un altro Iraq, un altro Afganistan, un altro Vietnam …
Luisa Pace
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Luisa Pace, France Representative della European Journalist Network, membro del comitato dell’Association de la Presse Etrangère, giornalista free-lance molto apprezzata, scrive per diversi quotidiani e periodici svizzeri, italiani e francesi: La Regione Ticino, Focus In, La Révue Défense.
La sospesa consegna dei missili S300 alla Siria è staata una gravissima carenza della Russia.
Avessero ottemperato con puntualità, oggi il mondo sarebbe meglio riparato dalle irresponsabili avventure politiche di Obama.
Sì, così quelli come te sarebbero finalmente contenti di averci messi tutti nelle mani di Putin. Non ti è bastato quello che ha fatto Berlusconi?