L’invito del Sindaco Zambuto a Dolce & Gabbana, per le sfilate nella Valle dei Templi, ha raggiunto il suo unico obiettivo: quello di esibire alla stampa nazionale il cognome Zambuto accoppiato ad una iniziativa “d’immagine (personale)”.
E’ un modo come un altro per poter dire al suo ennesimo leader (quanto durerà?!) Renzi: guarda quanto sono bravo e bello.
Mentre la città è ormai allo stremo, le strade devastate, le erbacce che diventano foreste, il mare inquinato, le tasse cittadine al massimo, le frazioni abbandonate, i poveri disperati, mutui comunali per decine di milioni a carico delle future generazioni, il Sindaco, anziché cercare di risolvere i problemi, perde tempo a cercare visibilità mediatica.
E questa sua ultima iniziativa è mortificante e deprimente, perché ha il sapore di una svendita del nostro bene più prezioso, la Valle dei Templi.
Svendita perché è insolito che sia il sindaco ad offrire la location agli imprenditori, e non il contrario. Perché lascia l’amaro in bocca il fatto di “elemosinare” la presenza degli stilisti in questione, “offrendo” la Valle dei Templi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
La Valle è apprezzata e famosa nel mondo, non è e non può essere una singola sfilata a darle lustro e notorietà. Dobbiamo smetterla di alimentare falsi miti e illusioni.
Se il sindaco vuol rilanciare Agrigento, che vede la presenza di oltre 600.000 visitatori all’anno nella Valle dei Templi, deve amministrare e farlo bene.
La Valle è perfetta e integra e famosa nel mondo. Ciò che manca, per il turismo, è la città. Una citta sporca, messa male, senza servizi, senza neanche bagni pubblici, senza attrazioni, senza bus notturni, con il mare non balneabile, con decine di negozi che chiudono i battenti anche nella storica Via Atenea, non è una città a misura di turista. Ma a misura di disperazione.
Il problema, lo ricordiamo al sindaco, non è il numero dei visitatori alla Valle dei Templi, ma il fatto che quei visitatori vengono ad Agrigento di passaggio, non visitano la città, non occupano gli alberghi e le tantissime strutture ricettive che i privati, con coraggio, hanno creato. Turisti che, in sostanza, non lasciano soldi nel nostro territorio e non aiutano la nostra economia. Il problema è la città e la sua disamministrazione, evidente e imbarazzante.
Ora, anziché perdere tempo con inutili demagogiche e propagandistiche iniziative, si cominci (ove ve ne sia la capacità e la voglia…) a lavorare per migliorare la città ed i servizi, per garantire, anzitutto agli agrigentini, gli standard di vita “normali” per una città italiana, si provveda a costruire il depuratore fognario e ad eliminare l’inquinamento marino, si mantenga pulita l’intera città, si recuperino le strutture abbandonate, si aprano gli impianti sportivi, si creino le condizioni affinchè anche i più deboli (bambini, anziani, fasce sociali più povere) possano avere una vita dignitosa. Zambuto deve amministrare, insomma.
Se saprà amministrare bene, recuperando sei (6!!!) anni di paralisi amministrativa e di mala amministrazione, se riuscirà a garantire quegli standard “normali” di cui parlavo prima, allora saranno (nuovamente) gli imprenditori a fare la fila per richiedere le autorizzazioni ad effettuare i grandi eventi nella nostra città e, magari, i turisti troveranno le ragioni per preferire Agrigento alle altre città siciliane, per i loro soggiorni.
Tutto il resto sono chiacchiere, discorsi da bar… parole, parole, parole.
Agrigento 24/07/2013
Alfonso Mirotta
Cons. Comunale PDL