Oggi di primo mattino, sostiene Angelo Renda – coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia Libertà, siamo stati informati dell’illustre presenza a Ribera, presso le “macerie” delle case popolari di Largo martiri di via Fani, del luminare universitario di Palermo Prof. Ing. Pasquale Mancuso. Eminente figura nel settore della diagnostica (rilievo dello stato di fatto di un immobile) e figura insigne sulla consulenza specialistica (condizioni di stabilità di un immobile). Il Professor Mancuso, prosegue la nota del dirigente politico di SEL, è stato incaricato quale CTU (consulente tecnico d’ufficio) dal procuratore della repubblica di Sciacca Vincenzo Pantaleo, ad effettuare una verificata statica in alcune delle 10 palazzine sgomberate tramite lo staff della Geolab del geologo Angelo Mulone. Durante l’intervento di verifica siamo stati nelle vicinanze del prof. Mancuso e abbiamo potuto osservare e decifrare, anche se non esperti nello studio del linguaggio della cinesica, gesti, sguardo e le espressioni del suo viso: “ora sconsolato, ora avvilito, ora desolato”. Ma forse il prof. Mancuso non sapeva che già l’IACP di Agrigento evidenziava che, avendo fatto le dovute verifiche, accertamenti ed indagini, dalle risultanze del calcolo delle strutture “si evinceva che non erano soddisfatte le verifiche sia di RESISTENZA che di DEFORMABILITA’, per cui concludeva che la continuazione dell’uso delle 10 palazzine non era conforme ai criteri di SICUREZZA delle Norme Tecniche Costruttive”, come riportato nelle relazioni di CALCOLO DELLE INDAGINE, chiedendosi l’emissione di apposito provvedimento atto a garantire la TUTELA DELLA PUBBLICA E PRIVATA INCOLUIMITA’. Al prof. Mancuso è stata consegnata, continua Angelo Renda, copia di una consulenza/commento, sulla verifica strutturale delle palazzine di cui si riportano le “conclusioni” e commissionata dallo stesso Angelo Renda presso l’Arch. Giuseppe Mazzotta di Ribera, iscritto al n.196 Albo degli Architetti P.P.C. di Agrigento, Sez. A, settore a:
1-I calcestruzzi impiegati nella costruzione della struttura portante dell’edificio non sono idonei a sopportare le sollecitazioni che avrebbero dovuto sopportare.
2-Tale anomalia non sarebbe da imputare al naturale degrado dei materiali, quanto piuttosto all’infedele confezionamento del calcestruzzo in fase di esecuzione delle opere.
3-L’edificio, per le carenze strutturali riscontrate, non presenta i requisiti minimi per l’abitabilità in quanto soggetto a grave rischio di crollo, costituendo pericolo sia per gli abitanti che per l’incolumità pubblica.
4-La gravità delle anomalie riscontrate, considerato che l’edificio fa parte di un complesso immobiliare eseguito in un unico contesto, porta ad estendere prudenzialmente eventuali analisi alle altre palazzine contigue.
Il dirigente politico di SEL, Angelo Renda, conclude la nota ricordando che le indagini del procuratore della repubblica di Sciacca Vincenzo Pantaleo sono state avviate subito dopo che gli è pervenuto apposito Esposto- denuncia contro l’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento nella persona del legale rappresentante pro-tempore per i seguenti delitti consumati a Ribera:
1-“Occultamento aggravato e continuato” di pericolose e gravi anomalie strutturali su 24 pilastri portanti già collassati e cadenti dei porticati delle tre palazzine recanti i numeri civici 2 – 3 – 4 di Largo martiri di via Fani a Ribera;
2-“Abuso in atti pubblici”;
3-“Truffa aggravata e continuata”.
Reati riferiti ai cosiddetti 76 alloggi IACP di Ribera Largo martiri di via Fani.