Ricordare Francesco Renda non è cosa facile, storico della Sicilia, cinque volte parlamentare regionale, senatore, segretario regionale della Cgil, nel consiglio nazionale del Cnel ma soprattutto uomo di grandissimo rigore morale ed eticamente onesto e vicino alle classi meno abbienti.
“Le battaglie contadine, la stagione dello sviluppo che l’ha visto protagonista con Peppino Alessi e Mimì La Cavera rappresentano una pagina a distanza di più di cinquant’anni che ha segnato molto nello status dell’isola.
Uomo di sinistra, marxista e leninista ma sempre rispettoso delle idee degli altri.
Instancabile studioso della storia siciliana, dal giudaismo al latifondo, ai fasci siciliani ha rappresentato un punto di riferimento per intere generazioni di uomini politici.
Sempre disponibile verso i bisognosi, presente nelle commemorazioni ufficiali e lucidissimo nell’evoluzione politica che ha segnato il dopoguerra in Sicilia, dal Milazzismo a sicindustria, fiero alfiere dell’autonomia siciliana.
La Sicilia perde uno degli uomini politici più illuminati e vicino alle lotte di classe che negli anni ’60 rappresentavano uno spaccato in una terra piena di sperequazioni sociali ed economiche.
Sono certo che a breve le Istituzioni ricorderanno l’illustre cattolicese con una manifestazione a ricordo delle sue innumerevoli battaglie a favore dei siciliani.