E da quel pomeriggio azzurro (come nella canzone), qualcuno pensò bene di conservargli l’auto con la quale era arrivato alla stazione (guarda il video)… Proviamo a far finta di credere a questa assai improbabile storiella. Anche perché altrimenti dovremmo chiederci cosa ci fa un’auto dentro il casello ferroviario di Sutera; di chi è; come c’è arrivata; da quanto tempo.
E potremmo continuare ancora chiedendoci come mai trovandosi a pochi metri dalla strada statale e dal binario della ferrovia, non se ne accorge nessuno.
Magari un giorno o l’altro il proprietario tornerà a prenderla. Vogliamo crederci? Ma sì, credere alle favole non costa nulla. E se per tanto tempo ci hanno creduto tutti quelli che avrebbero dovuto notare quell’automobile all’interno di un edificio presumibilmente ancora delle Ferrovie dello Stato, perché non dovremmo crederci noi?
…e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te…