Agrigento – Il presidente della Regione Crocetta – afferma Roberto Gallo, consigliere provinciale de “La Destra -, avrebbe deciso con la sua giunta di indire le elezioni comunali e provinciali per i prossimi 21 e 22 aprile 2013 ,cioe’ un mese prima della scadenza prevista dalla legge .
Non capisco cosa possa giustificare l’anticipazione di un mese per il voto nei comuni e nelle province della Sicilia. Poi a pochissima distanza del voto delle elezioni politiche del 24/25 febbraio . Inoltre, c’è in corso una sessione parlamentare, programmata tra tutte le forze politiche, per discutere del riordino delle Province della Sicilia .
Peraltro , malgrado la potesta’ esclusiva della nostra regione a statuto speciale su materia di Comuni e Province,
non si puo’ far finta di niente rispetto ad un indirizzo generale dello Stato che parla di risparmio , di tagli di spese, di accorpamenti di Province e/o addirittura di cancellazione delle stesse . .
Noi de La Destra col nostro gruppo parlamentare “Lista Musumeci” abbiamo presentato un disegno di legge che pur mantenendo le Province Siciliane , le riorganizza su competenze serie e concrete quali rifiuti , commercio e promozione del territorio , ed al tempo stesso riducendo drasticamente le spese per le Giunte ed i Consigli Provinciali .
Sarebbe gravissimo non consentire al Parlamento Siciliano di dibattere ed elaborare una proposta nuova , per avviare il cambiamento che la realta’ richiede. Forse Crocetta ha bisogno di sbrigarsi , prima che tutti i nodi vengano al pettine , e che si voti il bilancio della regione dove verranno fuori problemi drammatici , ed anche la pochezza di questo governo regionale che da qui a poco non potra’ nascondere le contraddizioni in cui comincia a tentare di districarsi ..
Si tratta solo di un colpo di mano per accaparrarsi fette di elettorato ancora stordito dalle elezioni recenti , e poco conscio delle criticita’ che da questo governo regionale verranno fuori come fiume in piena .
Cio’ detto – conclude Gallo -, gridiamo vergogna a questo tentativo, chiediamo che almeno la scadenza sia quella normale di fine maggio , e comunque dopo il dibattimento parlamentare su una legge che ridiscuta le province .