Il Comitato delle Professioni Tecniche di Ribera, tenuto conto che è in itinere presso il Consiglio Comunale di Ribera la discussione sulle direttive per la revisione del PRG, preso atto della circolare ARTA n. 1/92 del 03/02/1992, ha formulato alcune indicazioni per il miglioramento delle norme che regolano il comparto urbanistico a Ribera.
La suddetta circolare ARTA, concernente “direttive in applicazione della Legge Regionale n. 15 del 1991”, infatti, prevede che “il Consiglio Comunale, oltre alla relazione sulle direttive dell’UTC, può acquisire suggerimenti ed indicazioni mediante conferenze con le forze culturali, sociali, sindacali,, imprenditoriali e produttive locali, che, in quanto operanti nell’ambito del territorio Comunale, sono direttamente interessate alle scelte di pianificazione che il comune andrà ad adottare”.
Tali indicazioni sono state palesate dal nostro Comitato in vario modo e sedi, fino a sembrare ossessivi.
Agronomi, Architetti, Conservatori, Forestali, Geometri, Geologi, Ingegneri, Periti Industriali, Paesaggisti e Pianificatori, ancora una volta, si sono riuniti per stilare un ordine di priorità sulle indicazioni e suggerimenti da introdurre nelle direttive per la revisione del PRG, premettendo che l’elenco, non esaustivo, è sicuramente incrementabile con altre idee e proposte.
Abbiamo voluto semplicemente evidenziare quali, secondo il nostro sommesso parere, possono avere degli effetti immediati sullo sblocco e/o snellimento delle procedure, al fine di creare lavoro, nel rispetto dei principi che devono caratterizzare l’azione di chi svolge il delicato compito di produrre progetti d’azione per le imprese locali compatibilizzandole agli interessi generali di tutela e sviluppo del territorio.
È nostra convinzione che la salvaguardia dei diritti acquisiti dello ius edificandi nelle aree turistiche, come per le altre, sia un obbiettivo da non perdere di vista, convinti come siamo che ogni proposta dovrà essere formulata in maniera tale da non comportare una variante restrittiva della zonizzazione esistente.
Pertanto, nella filosofia generale, ribadiamo che sia necessario INTRODURRE COME DIRETTIVE:
– sostenere con forza il mantenimento dell’attuale zona territoriale omogenea Ct2, adottando la variante al REC ed alle NTA con le correzioni già suggerite ed utili ad agevolare la presentazione di progetti attuativi delle originarie intenzioni;
– procedere ad una revisione del PRG tenendo conto delle specifiche peculiarità dell’area turistica, la quale attende di connettersi con il centro urbano secondo logiche di continuità urbanistica mare-monti;
– porsi l’obiettivo della riqualificazione del centro storico e della e rigenerazione urbana e territoriale al fine di favorire la valorizzazione delle essenziali peculiarità del territorio riberese: agricoltura, turismo, artigianato, commercio e servizi;
– produrre atti urbanistici rivolti in principal modo alla popolazione insediata, in termini di sviluppo economico e sociale;
– confermare il perimetro urbano, procedendo ad una integrazione funzionale e morfologica delle varie parti della città;
– muoversi verso la riorganizzazione delle parti di territorio destinate alle attività produttive nell’ambito dell’industria, artigianato e commercio, ricollocando o spostando eventuali comparti produttivi secondo logiche aderenti alle esigenze dei settori ed a quelle dell’armonico sviluppo territoriale;
– valorizzare le risorse ambientali della fascia costiera e non attraverso la determinazione di regole semplici che ne fissino i limiti di sfruttamento, salvaguardandone le specificità;
– tutelare il territorio agroforestale con investimenti che lo preservino dall’abbandono e dal conseguente degrado, recuperando i valori del paesaggio in congruenza con le necessità di sfruttamento agricolo e agrituristico;
– interconnettere il piano urbanistico locale con la programmazione regionale e con le risorse dei territori del comprensorio riberese al fine di fare sistema nei vari ambiti agricolo, turistico, industriale, artigianale, commerciale e dei servizi;
– introdurre nel gruppo di progettazione la consulenza di quelle professionalità esterne urbanistiche e multidisciplinari, fondamentali per dare ad uno strumento normativo così delicato quelle caratterizzazioni necessarie a calibrarne la massima ottimalità.
Inoltre , nei caratteri particolari, il Comitato delle Professioni Tecniche di Ribera ritiene che debba darsi
PRIORITA’ ALTA
ai seguenti argomenti
1) ERRATA INTERPRETAZIONE SULL’OBBLIGO DELLA VARIANTE AL PRG: la L.R. n. 15 del 1991 impone ai comuni dell’isola dotati di Piano Regolatore“di procede alla REVISIONE del PRG qualora i vincoli siano divenuti inefficaci per decorrenza dei termini”. Nell’ottica della revisione imposta dalla suddetta L.R, lo strumento urbanistico diventa inefficace solo per la parte che riguarda i vincoli preordinati all’espropriazione (scadenza ogni 5 anni dall’approvazione del precedente PRG) e ovviamente per la ciò che concerne le prescrizioni esecutive, ossia i piani particolareggiati di attuazione del PRG (scadenza ogni 10 anni). Detti vincoli potranno essere o non essere reiterati, ma per il resto non sussiste NESSUN OBBLIGO.
Appare, dunque, inopportuna la confusione generata nella relazione sulle direttive del PRG redatta dall’UTC, secondo la quale “il comune è obbligato a redigere una variante generale al PRG”, intesa erroneamente come rimodulazione totale del PRG.
Peraltro, questa frase fallace è stata da molti interpretata come l’obbligo, nelle zone CT2, di dover procedere al ristudio della zona turistica. Nulla di tutto questo!
La Legge Regionale15/91 e la circolare applicativa n.1/92 del 3 febbraio 1992 sono molto chiari al riguardo e non danno luogo ad equivoci o interpretazioni diverse.
CHIARIMENTO
2) ZONA TURISTICA CT2 – sostenere con forza il mantenimento dell’attuale zona turistica (zona territoriale omogenea Ct2), rigettando l’ipotesi, palesata nella relazione sulle direttive, di un ristudio completo della stessa, identificato da tutti i professionisti Riberesi come “il suicidio turistico della città”.
Non bisogna dimenticare, infatti, che detto ristudio venne imposto circa 10 anni fa dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente (ARTA), in concomitanza con l’approvazione del PRG. L’ARTA riteneva, e sicuramente ritiene ancora oggi, che 300 ettari di superficie da destinare a zona turistica fossero eccessive per una città tradizionalmente basata su un’economia prettamente agricola.
I cittadini Riberesi fecero ricorso al TAR e lo vinsero. L’ARTA si appellò al Consiglio di Giustizia Amministrativo, il quale diede ragione ai Riberesi, respingendo l’appello. Dunque trattasi di una zona strappata con i denti all’ARTA e procedere adesso ad un ristudio significa dare alla stessa la possibilità di massacrare tali aree, operando pesanti tagli o non gradite imposizioni.
Peraltro, i proprietari degli appezzamenti di terreno ricadenti in zona Ct2 sono stati chiamati a pagare l’IMU retroattivamente per 5 anni, e far ritornare questi terreni nella originaria destinazione di verde agricolo, avendo il sapore della beffa, espone l’Amministrazione Comunale a centinaia di ricorsi.
SI CHIEDE DI CASSARE L’INTERA PROPOSTA DI MODIFICA E DI CONFERMARE IL TESTO ORIGINARIO.
3) ZONA TURISTICA CT2 – Al contrario nella zona bisogna mantenere l’attuale impianto previsionale e migliorarlo, abbassando drasticamente l’ambito territoriale d’intervento (area min. per poter realizzare un piano di lottizzazione) dagli attuali 50.000 mq a 10.000 mq, così come avviene a Sciacca, a Menfi, a Termini Imerese, a Gratteri ed in molte altre realtà urbanistiche evolute della Sicilia.
SI CHIEDE DI APPORTARE UNA MODIFICA MIGLIORATIVA PER AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI NEL COMPARTO TURISTICO
4) ZONA TURISTICA CT2 – Standard urbanistici aumentati incomprensibilmente. Con le modifiche introdotte nell’agosto del 2011 dal Consiglio Comunale, verrebbe incrementata, in maniera inconsulta, da 17,50 a 95,00 mq per abitante l’area da destinare a verde e parcheggi, con la conseguenza di congelare, di fatto, l’intero comparto turistico-edilizio, rendendo economicamente sconveniente qualsivoglia investimento nella zona.
La L.R. n. 71 del 1978 prevede 17,50 mq/ab, mentre 95,00 mq/ab è un reperimento di tipo forfettario che non trova alcun riferimento normativo.
SI CHIEDE DI RITORNARE AL TESTO ORIGINARIO (ovvero prima della modifica introdotta dal Consiglio Comunale nell’agosto del 2011)
5) BORGO BONSIGNORE – Nel Piano Regolatore Generale vigente il centro abitato di Borgo Bonsignore viene definito come z.t.o. Ct2, quando invece presenta tutte le caratteristiche della zona B.
Inoltre, nella parte a sud, il confine di tale zona, definita come Confine centro abitato in cartografia, è disuniforme rispetto al Limite area sottoposta a vincolo paesistico L.1497/39, pertanto si PROPONE:
1) di modificare, anche correggendo il limite cartografico se necessario, la destinazione della z.t.o. Ct2 del centro abitato di Borgo Bonsignore, riportandola a z.t.o. “B”;
2) uniformare il confine a sud del centro abitato di borgo Bonsignore, facendo coincidere il confine della zona territoriale omogenea ricadente nel centro abitato con il Limite area sottoposta a vincolo paesistico L.1497/39.
SI CHIEDE DI APPORTARE UNA MODIFICA MIGLIORATIVA PER AGEVOLARE GLI INVESTIMENTI NEL COMPARTO TURISTICO
6) PREMI DI CUBATURA E SCONTI SUGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE per le costruzioni realizzate con criteri di Bioarchitettura ed in presenza di parametri di efficienza energetica (rif. Comune di Gratteri – sito, Comuni virtuosi)
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
7) STRADA PROVINCIALE RIBERA-SECCAGRANDE – si propone di incrementare l’indice di densità territoriale, portandolo a 0,5 mc/mq, e di riclassificare la z.t.o. originaria, visto che la stessa presenta attualmente le caratteristiche di Z.T.O. “C”,tante l’elevata antropizzazione del territorio, caratterizzato da edilizia sparsa su una cospicua fascia limitrofa la S.P. in parola.
Si suggerisce come destinazione d’uso: supermercati, centri direzionale e commerciali, attività commerciali in genere.
Lo stesso si potrebbe fare, sia pure in misura minore, nella strada provinciale “Magone”.
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
8) ZONA E – VERDE AGRICOLO: si propone, nell’ambito dei miglioramenti fondiari finalizzati ad incrementare la produttività delle aziende agricole, di aumentare l’indice di edificabilità, portandolo a 0,10 mc/mq, per la realizzazione di fabbricati da utilizzare per il ricovero di macchine agricole, stalle, concimaie, silos.
La superficie minima del terreno agricolo non dovrà essere inferiore a 5000 mq (rif. Comune Termini Imerese)
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
9) CONTRATTI DI FIUME – Avviare processi di contrattazione di protocolli di intesa con comuni limitrofi al fine di recuperare i bacini fluviali comuni e restituire tali aree ai cittadini sotto forma di aree fruibili e servizi a verde. Tali procedure non sono altro che modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguano la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. Questi strumenti sono denominati Contratto di fiume o Contratto di lago.
Inoltre queste sono operazioni soggette a finanziamenti europei con ricadute qualitative sulla popolazione e sugli aspetti economici occupazionali di Ribera con un alto tasso di partecipazione.
1. I CdF/L costituiscono un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche a scala di Area idrografica. Non costituiscono un livello aggiuntivo di pianificazione, ma una modalità di gestione territoriale del corso d’acqua o del lago, a cui si aderisce volontariamente, attraverso cui integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio. Giuridicamente il Contratto è da intendersi come Accordo di programmazione negoziata.
2. Gli obiettivi dei CdF/L, perseguiti attraverso la predisposizione e la realizzazione del “Piano d’Azione del Contratto”, concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale del Piano di Tutela delle Acque in sinergia con la riduzione e prevenzione del rischio idraulico:
• la riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli ecosistemi ad esso connessi;
• l’uso sostenibile delle risorse idriche;
• il riequilibrio del bilancio idrico;
• la riqualificazione e la valorizzazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti ai corsi fluviali;
• miglioramento della fruizione turistico-ambientale del fiume/lago;
• coordinamento delle politiche urbanistiche ed insediative dei territori comunali coinvolti;
• la condivisione delle informazioni e la diffusione della cultura dell’acqua
SI CHIEDE DI AVVIARE PROCEDURE DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA PER IL RECUPERO DELLE AREE FLUVIALI.
10) ZONA SANTA ROSALIA – si propone di istituire una Riserva Naturale nell’area interessata dal vallone che ospita le antiche fontane di Santa Rosalia, con relativi percorsi di acceso da mote e da valle, in interconnessione con il vecchio tracciato ferroviario.
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
11) PISTE CICLABILI da realizzare nella dismessa linea ferrata.
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
12) PIANO ANTENNE – si propone di istituire, parallelamente alla revisione del PRG, il piano antenne avente la finalità di proteggere la cittadinanza Riberese dalle radiazioni elettromagnetiche indotte dalle Stazioni Radio Base per telefonia mobile, disseminate ovunque nella città per l’assenza di una specifica disciplina ubicativa.
Studi epidemiologici ed esperimenti di laboratorio condotti a lungo termine da autorevoli Istituti ed enti di ricerca qualificati ed indipendenti, quali l’Università di Warwich, dipartimento di biofisica a Coventry (Inghilterra) e l’istituto internazionale di Biofisica a Neuss-Holzheim (Germania), nel confermare la pericolosità del campo elettrico generato da una SRB per prolungate esposizioni, hanno dimostrato che lo stesso potrebbe provocare danni biologici importanti alle persone esposte (danneggiamento cromosomico, riduzione della difesa contro l’insorgenza di tumori, quali leucemia e tumori del tipo emolinfopoietici) se l’intensità del campo supera 0,6 V/m, ovvero dieci volte meno del limite fissato dalla normativa Italiana (DPCM 08/07/2013).
Ovviamente le suddette considerazioni sono particolarmente significative qualora i soggetti esposti abbiano difese immunitarie deboli, quali bambini, anziani o persone già malate.
La legge prevede che se il Comune si dota di un piano antenne, le compagnie di telefonia mobile sono obbligate ad istallare le nuove antenne solo nelle zone destinate a tale scopo, e comunque fuori dal centro abitato.
SI CHIEDE DI INTRODURRE UNA NORMA MIGLIORATIVA
13) Introdurre nel gruppo di progettazione la consulenza di quelle PROFESSIONALITA’ ESTERNE URBANISTICHE e multidisciplinari, fondamentali per dare ad uno strumento normativo così delicato quelle caratterizzazioni necessarie a calibrarne la massima ottimalità.
Rimanendo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, ringraziamo dell’attenzione rivoltaci e cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.
Ribera, 21 gennaio 2013
Il Comitato delle Professioni Tecniche di Ribera