Una petizione al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, pubblicata sul sito whitehouse.gov, per chiedere che gli attacchi DDoS vengano riconosciuti come forma giuridica di protesta e non come atti di pirateria informatica.
Ad inoltrare la richiesta, sono gli attivisti di Anonymous, gruppo noto per le sue attività di hacking, che rilancia il valore politico delle proprie azioni.
Il gruppo ritiene che i comportamenti ad oggi mantenuti, debbano essere considerati legittimi e che rappresentino soltanto un modo per far conoscere il loro parere alla comunità online.
Gli Anonymous tracciano un parallelo tra le loro azioni on-line e le attività del movimento Occupy, che ha occupato spazi pubblici per protestare contro questioni quali il crescente divario salariale in America e l’influenza di Wall Street sulla politica degli Stati Uniti. Da un lato l’occupazione di una piazza virtuale, dall’altro l’occupazione fisica di una piazza.
Secondo gli hacker, il continuo aggiornamento di una pagina web rallentandone il funzionamento per un breve periodo, non è diverso da altre forme di protesta che comunque causano gli stessi disagi.
Con l’avanzamento della tecnologia internet – si legge nella petizione al Presidente degli Stati Uniti – nascono nuove forme di protesta. Il Distributed denial-of-service (DDoS), non è in alcun modo una qualsiasi forma di hacking.
Si tratta solo di un’occupazione virtuale di uno spazio virtuale, paragonabile all’occupazione fisica di un luogo pubblico. Nella petizione, si chiede anche il rilascio di coloro i quali sono stati condannati a pene detentive a seguito di attacchi DDoS e la cancellazione di tali precedenti dalle banche dati.
Gjm