“Oggi saremo a fianco degli agricoltori meridionali che, con una delegazione coordinata e organizzata da Gianni Fabbris dirigente di Altragricoltura, sono venuti a Roma per illustrare, cifre alla mano, la situazione di una crisi del settore che sta minando l’esistenza di centinaia di aziende”. Lo rende noto il deputato Ignazio Messina, capogruppo IdV in Commissione Lavoro e Responsabile Nazionale IDV del Dipartimento Agricoltura e Pesca, che denuncia: “Le aziende e le nostre terre stanno passando di mano verso banche, poteri finanziari, concentrazioni speculative e commerciali, capitali illegali che praticamente si stanno impadronendo di un patrimonio strategico per l’economia del Paese, la sicurezza alimentare dei cittadini, il lavoro, la tutela del territorio. Tutto ciò poteva essere evitato: da tempo e in più sedi abbiamo sostenuto che è necessario invertire il quadro delle scelte politico-economiche del nostro Paese tornando a dare la giusta priorità ad un settore dalle straordinarie potenzialità qual è quello primario”.
“La delegazione – prosegue il deputato – è stata ricevuta in audizione in Commissione agricoltura al Senato dove ha trovato ad accoglierla anche il capogruppo IDV, sen. Nello Di Nardo e con loro ci sono anche alcuni agricoltori siciliani di Vittoria, al 13° giorno di sciopero della fame”. “Vittoria e la Sicilia –spiega il responsabile IDV Agricoltura – sono solo l’avamposto più esposto di un disastro sociale che il prossimo anno potrebbe esplodere nelle aree rurali coinvolgendo le città e le nostre comunità: gli agricoltori non ce la fanno più e chiedono alla politica una svolta urgente a favore del lavoro, dei consumatori e del territorio”. “Lo sciopero della fame duro e determinato dei nostri agricoltori di Vittoria –dichiara Messina – non è un gesto disperato ma, al contrario è l’ennesima manifestazione di lotta di chi, con dignità e lucidità, non vuole accettare come inevitabile il destino che le scelte europee e nazionali stanno compiendo sulla pelle di agricoltori e consumatori: quella di lasciarci tutti più poveri, nelle mani di chi governa gli scambi commerciali del cibo espropriando le comunità locali e nazionali del diritto di avere un territorio vivo, pieno di uomini e donne al lavoro, tutelato e gestito in maniera corretta e ricco a livello ambientale.
Conclude Messina: “L’Italia dei Valori si unisce al grido degli agricoltori per farsi portavoce delle loro istanze fino all’ultimo giorno di questo Governo e per affermarle ancora nella prossima legislatura. Il nostro Paese non può assolutamente pagare il prezzo della chiusura e della perdita di centinaia di aziende agricole e del patrimonio di lavoro e saperi che generazioni di agricoltori hanno accumulato nei secoli”.