Accade a San Vito Romano, un piccolo centro in Provincia di Roma, dove Elia, 14 anni e costretto a vivere su una sedia a rotelle, non può uscire dalla propria casa di Viale Piave. Motivo? L’ascensore è guasto e il condominio non lo fa riparare.
Tarcisio Cinti, papà di Elia, non sa più a quale santo votarsi. Nel 1995, la coppia viveva in una casa di proprietà dell’uomo, situata in un piano rialzato di 21 gradini. Un alloggio comodo e facilmente raggiungibile per chiunque, ma non per un bambino affetto da atrofia muscolare spinale.
Una brutta mattina, mentre il bambino, che all’epoca aveva 10 anni, stava per essere accompagnato a scuola, avvenne quello che i genitori avevano sempre temuto. Una caduta dalle scale che gli provocò la frattura del femore. Quattro mesi ingessato. Quattro mesi di ulteriori sofferenze per un ragazzino già provato dalla vita, quattro mesi di ulteriori sofferenze per due genitori feriti nel loro più grande affetto.
Papà Tarcisio, venuto a conoscenza della possibilità di prendere in affitto un appartamento in uno stabile nuovo dotato di ascensore a norma, non ci pensa su due volte. Troppa sofferenza nel vedere il figlio sulla sedia a rotelle costretto a dover affrontare quotidianamente quei 21 gradini. Troppa paura che potesse capitare nuovamente un incidente.
Nel gennaio del 2008, la famiglia prende in affitto l’alloggio. Un appartamento al secondo piano di un immobile dotato di quell’ascensore che rappresenta l’unica via d’uscita al dover affrontare quei pochi gradini di casa propria. Poco importa se l’appartamento è in affitto, se non è più quello di proprietà della famigliola. Elia sarà finalmente libero di entrare e uscire da casa senza pericolo. Potrà andare a scuola, uscire per qualsiasi altro motivo. Papà e mamma, potranno sentirsi più tranquilli ogni qualvolta dovranno uscire con Elia. Non ci sono più gradini da dover affrontare.
Ma di lì a poco, quella vita che doveva essere più normale, diventa un inferno. Tutto inizia quando un giorno rientrando a casa la famiglia scopre che l’ascensore non funziona. Il condominio non ha pagato la bolletta dell’energia elettrica e l’Enel aveva sospeso la fornitura. Papà Tarcisio chiama i carabinieri. Elia non può rimanere in strada. Passano le ore, fino a quando il problema viene risolto e il bambino può varcare la soglia di casa.
Ma i problemi non finiscono lì. Continui guasti, condominio moroso a tal punto che lo stesso amministratore valuta le proprie dimissioni, rendono la vita del piccolo Elia un vero e proprio calvario del quale non si vede la fine. Mamma Rita e papà Tarcisio sono disperati. Denunce e segnalazioni non servono a nulla. La morosità da parte del condominio del “Residence Il Castagneto”, si trasforma per il piccolo Elia in una condanna agli arresti domiciliari.
Dal 13 novembre, senza aver commesso nulla e senza nessuna sentenza di condanna, il ragazzino vive in casa senza neppure poter frequentare la scuola. L’ennesimo guasto dell’ascensore, lo tiene bloccato tra le mura domestiche.
Un appartamento trasformato in prigione, dal quale Elia, non potendo più utilizzare l’ascensore che rappresenta la sua unica porta verso la libertà, non può più uscire.
Ai tanti problemi che già deve affrontare un disabile, si aggiungono quelli più banali di una morosità condominiale. Fino a quando Elia dovrà vivere da detenuto? Non c’è proprio la possibilità di riparare il guasto? Quali le responsabilità morali se non di natura legale – di chi determina questo ingiusto stato di detenzione?
La famiglia Cinti, si è intanto rivolta alla Presidente provinciale del C.A.B.A. (Comitato Abbattimento Barriere Architettoniche), Rita Genovesi, nella speranza che si possa arrivare a breve ad una soluzione ed Elia possa riconquistare la propria libertà.
In un Paese che si ostina a definirsi “civile”, possono ancora accadere queste cose?
Gian J. Morici
Questa è la nostra crudele realtà
Comprendo benissimo la situazione di Elia e Tarcisio,in quanto io sono uno die condomini morosi,la cosa che peró non comprendo perché la storia non viene raccontata tutta,in quanto se il condominio é moroso il tutto é dovuto da una situazione decisamente piú complessa e se volete posso fornire tutta la documentazione per chiarire adeguatamente la situazione.Se volete raccontare le cose almeno raccontatele per intero,rimango comunque indignato per la situazione in cui si trova il piccolo Elia.
Gent.mo Sig. Giovanni,
qualora lei volesse apportare un suo contributo, può inviare una mail al seguente indirizzo:
gianjosephmorici@virgilio.it
Cordialmente
Gian J. Morici
Pietosamente schifoso