Si narra, tra storia e leggenda, che la regina di Francia Maria Antonietta, mentre il popolo chiedeva il pane, si domandasse come mai non mangiassero brioches. I nostri politici nei fatti ragionano allo stesso modo. E così, mentre la nostra città cade sempre più vittima delle emergenze croniche, i politici, arroccati nei palazzi proseguono la loro ricerca del potere per il potere. Eppure in Sicilia tutti dicono che è stata compiuta una rivoluzione, che Grillo, o chi per lui, ha abbattuto i vecchi partiti e i vecchi centri di potere. E meno male. Perché più indietro di così appena di un passo saremmo tornati al latifondo, al jus primae noctis e alle epidemie di scorbuto.
La vecchia classe politica è così debilitata, così spaventata, così frantumata, che il presidente della Provincia D’Orsi ha nominato, in piena campagna elettorale un nuovo assessore – ancora oggi, ad un mese di distanza, senza delega e senza manco una foto – e Grande Sud, sempre alla Provincia, è passata “alla cassa” per chiedere il posto per un nuovo assessore “arancione”. Non va meglio al Comune. Mentre Agrigento sprofonda in un baratro sempre più buio, Zambuto, accompagnato dal senatore La Russa, si trovava a Palermo insieme ai vertici Udc per discutere su chi piazzare nella Giunta Crocetta e in aula “Sollano” è stato raggiunto un nuovo livello di comicità: il Pdl, dopo la fuga in avanti di Giuseppe Di Rosa, proclamatosi indipendente e pronto a prendere un posto in Giunta qualora abbia autonomia di movimento (cchiù Giunta pi tutti), ha iniziato a parlare di “grande alleanza” per far fronte alla situazione di emergenza della città. Ora, non è che Zambuto abbia bisogno dei voti del Pdl e di Cantiere Popolare, potendo contare su una maggioranza bulgara, ma certo, far finta di essere indispensabili non fa mai male.
Insomma, qui si parla di brioches e il popolo ha dimenticato da tempo anche solo come è fatto il pane.
Gioacchino Schicchi