19 Febbraio 2025
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3 thoughts on “Lettera di un libero cittadino agli elettori

  1. Caro Peppe,
    la penso esattamente come Te.
    Quello che mi addolora – e che mi fa star male da morire – è il fatto che molta gente la pensa né più, né meno, come noi. Quello che non riesco a capire è l’apatia di tutte le persone oneste (e penso che siano una miriade) che non riescono a coagularsi fra di loro al fine di dare una spallata a chi ha contribuito a costruire, in questi anni, questo sistema di clientelismo, di mallaffare, di connubio fra mafia, politica e certa impredintoria. Spero solo che il 28 ottobre i cittadini riescano a spezzare le catene mentali create da uno stato di bisogno che li rende schiavi, e che riescano, con un grande gesto liberatorio attraverso un voto libero, a madare a casa tutti gli individui che hanno ridotto la nostra regione all’ultimo posto della nostra bellissima Nazione. Che Dio ci assista……

  2. Egregio Sig. Giuseppe Cattano, anch’io condivido il quadro desolante descritto. E’ quello che purtroppo ci accomuna.
    Riguardo alla scadenza elettorale ormai in arrivo, a mio parere la questione è anche un’altra: è chiaro che ognuno di noi ha le sue idee politiche, ha la sua Politica, questo è il bello dei sistemi democratici.
    Ma una volta eletto il nostro rappresentante, che abbiamo scelte sulla scorta dei più disparati motivi, dai quali escludo lo stato di bisogno perchè “con la pancia vuota è difficile pensare” , alla cittadinanza manca la forza di compiere un ultimo sforzo, il più importante, quello che costituisce la vera differenza tra democrazia partecipativa e democrazia così come la conosciamo oggi: il diritto di chiedere spiegazioni ai nostri rappresentanti.
    Infatti, nessuno può negare che la gente è quasi interessata alla Politica nei giorni antecedenti al voto (anche in questo caso voglio deliberatamente escludere ogni interesse particolare) , si informa, legge, commenta, si inalbera, esulta. Poi, come d’incanto, tutto torna a sopire.
    Se il politico eletto non viene colpito da provvedimenti giudiziari, difficilmente sento discutere di Politica e non di partiti.
    Occorre parlare di Politica e non di politici.
    Questa nostra disattenzione ha portato alla situazione paradossale che ogni confronto sulla Politica degeneri in risse da curva sud dello stadio.
    Penso ad esempio ad un sistema che, come avviene in campagna elettorale, veda il rappresentante eletto tornare a discutere su quello che ha fatto o non ha fatto, di quello che spera di fare o che non potrà fare mai, accogliendo le istanza di tutti i suoi concittadini, non solo i suoi elettori.
    Ormai siamo scappati dalla Politica, stanchi di assistere a spettacoli e discorsi di ogni tipo: ma è proprio in questo momento che occorre aumentare la nostra attenzione.
    Concluso il voto, qualunque risultato essi ci consegni, devo e dobbiamo avere il coraggio di chiedere, di esercitare il nostro sacrosanto diritto di essere ascoltati e informati.
    Tutto questo per evitare in futuro che la nostra memoria ci tradisca ancora una volta.
    In Messico, gli zapatisti hanno forgiato un nome per un nuovo processo democratico: “caminar preguntando”, ossia “camminare domandando”.
    Cordiali saluti

  3. Egregio Sig. Alfonso Albano, come non trovarmi assolutamente daccordo su quanto da lei esposto? Non aggiungo nulla, desidero lasciare spazio a chi come lei sa interpretare e capire perfettamente la realtà delle cose ed il disagio che tutti stiamo vivendo.Grazie.

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