Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco nell’edizione 39 in
edicola domani affronta numerosi e delicati temi in assoluta esclusiva. In primo
luogo la “rivoluzione”, in attesa delle prescrizioni esecutive, che riguarda il
Piano regolatore generale. Troppe modifiche, troppi terreni di poco valore che
sono diventati o stanno per diventare commerciali o destinati ad edilizia
residenziale. Il primo atto deliberativo del nuovo Consiglio comunale ha già
modificato la destinazione di terreni destinati all’edilizia alberghiera in
commerciali. E altri interventi, in difformità rispetto al Prg appena approvato
dopo venti anni di attese, stanno per essere esaminati dal Consiglio comunale.
In particolare sorprende il cambio di destinazione richiesto, da commerciale in
edificabile, del lotto di terreno dove avrebbe dovuto sorgere il centro
commerciale “Moses” di proprietà dei ras dell’informazione locale: Enza
Pecorelli e Giovanni Miccichè, padroni di Teleacras fresca destinataria di
informativa tipica antimafia. Anche la realizzazione di un palazzo, nella zona
di Fontanelle, nelle immediate vicinanze di una galleria ferroviaria fa sorgere
qualche dubbio. Grandangolo spiega cosa è accaduto. L’assoluzione dell’ex
sindaco di Siculiana, Sinaguglia da gravi accuse arricchisce di contenuti la
prima pagina. Poi, le elezioni regionali con l’elenco delle liste presentate e i
nomi dei candidati senza dimenticare della trombatura di Giuseppe Arnone, non
candidato in alcuna lista nonostante avesse già da tempo iniziato la campagna
elettorale. Il caso Fondazione Pirandello occupa oltre mezza pagina di giornale.
Grandangolo rivela retroscena e beneficiari di cospicue somme prelevate da conti
pubblici nonché gli sviluppi dell’inchiesta della magistratura. “Agrigento
riparte da qui”, la campagna promossa da Grandangolo e rivolta alle forze sane
della città continua il suo percorso con un’intervista davvero esplosiva di
Piero Macedonio, presidente del movimento “Patto per il territorio” concessa ad
un inspirato Diego Romeo. La pagina di mafia viene dedicata alle confessioni del
pentito Maurizio Carruba, ex boss di Campofranco che spiega i ruoli dei boss
Bernardo Provenzano e Giuseppe Falsone e le mansioni del favarese Vincenzo
Parello.