Il 21 settembre del 1986, di 26 anni fa, in una tranquilla domenica di fine estate, Porto Empedocle scopriva la ferocia mafiosa.
A terra rimangono oltre ai corpi di alcuni esponenti di rilievo di “cosa nostra” rimangono anche quelle di vittime innocenti: Filippo Gebbia e Antonio Morreale.
E’ la Prima strage di Porto Empedocle ed Inizia la guerra di Cosa Nostra contro la Stidda.
La CGIL, che ha intitolato la propria struttura empedoclina a Filippo Gebbia, quale emblema di tutte le vittime innocenti cadute per mano mafiosa, non poteva non ricordare questo triste anniversario.
4 anni dopo, nello stesso giorno, veniva trucidato il Giudice Rosario Livatino.
Questi anniversari sono per Noi l’occasione per ricordare a tutti che, nelle nostre terre, la precondizione per ogni ipotesi di sviluppo e di futuro è legata alla capacità che avranno le forze sane di estirpare il cancro mafioso, di recidere i legami tra questo e l’apparato burocratico e politico.
La CGIL anche per questo è a fianco di tutte le forze che con serietà combattono la mafia e sostiene ogni iniziativa che si pone in alternativa alle forze criminali e per costruire le condizioni di un’economia libera dalla mafia.
Occorre intensificare accanto alla giusta azione repressiva delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, che devono essere messe nelle condizioni ottimali per operare, anche l’offensiva culturale che deve spazzare via ogni alibi e giustificazione alla subcultura mafiosa, dobbiamo farlo nella Scuola e nella Società.