Con un comunicato stampa, Angelo Renda Coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia Libertà, porta a conoscenza che, unitamente ad altre numerose famiglie e dopo che la Giunta Regionale Siciliana con Deliberazione n.208 del 21 giugno 2012 ha disposto la demolizione di 18 appartamenti degli edifici 2 – 3 – 4 di Largo martiri di via Fani essendo stata rilevata una pesante inidoneità strutturale poiché costruiti con calcestruzzo depotenziato, è stata trasmessa all’Autorità Giudiziaria di Sciacca un “corposo ed esplosivo” esposto/denuncia contro l’IACP di Agrigento. I delitti rappresentati dai firmatari sono di “Occultamento aggravato e continuato” di pericolose e gravi anomalie strutturali su 24 pilastri portanti già collassati e cadenti dei porticati delle suddette palazzine; “Abuso in atti pubblici”; “Truffa aggravata e continuata”. Oltre alla Procura della Repubblica di Sciacca e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, è stato inoltrato alle massime autorità regionali e nazionali: alla Presidenza della Regione e all’Assessorato Regionale alle Infrastrutture, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli interni. Già si configura, sostiene Renda, di una delle più grandi truffe operate da un Ente Pubblico poiché sono coinvolti circa 250 persone che occupano 76 appartamenti tutti nelle medesime e gravi condizioni. Costruiti, trent´anni fa, con cemento depotenziato. Un terzo del quale venduto a ignari cittadini che rimarranno certamente con un pugno di “mosche” perché sarà destinato a sicura demolizione. Dunque, l’esposto/denuncia pervenuto sul tavolo della magistratura saccense ha la forza di un ariete, una macchina da guerra capace di scuotere fin dalle fondamenta l’IACP di Agrigento. Definito da Angelo Renda, Coordinatore cittadino di SEL, un apparato parassitario pubblico ed una centrale espressione della peggiore corruzione. Finalmente, continua il comunicato di Sel, è stato sollevato il pesante coperchio della “vergogna” svelando il marcio che vi ribolle! Viene riportato nell’esposto/denuncia che l’IACP di Agrigento, pur nell’evidenza e nella chiarezza di gravi, pesanti e preoccupanti segnali di “collasso” alle strutture portanti presenti in tutte le palazzine dei 76 alloggi di Largo Martiri di Via Fani a Ribera, in modo “caparbio e ostinato” si è sempre opposto ad effettuare un necessario e indispensabile accertamento al fine di verificare le cause dell’allarmante collasso dei pilastri e del dissesto complessivo degli edifici. Mai avrebbe certificato lo “stato di salute” delle palazzine perché ciò avrebbe portato allo scoperto una “cancrena congenita”, a nudo un “vizio insanabile” di un’impressionante “catastrofe” e irrimediabile “disastro” del patrimonio abitativo pubblico! Anzi bisognava, in qualsiasi momento e negli anni, occultare, celare, nascondere le diffuse anomalie relative alla staticità degli edifici con totale mancanza di rispetto e considerazione della vita umana per il rischio che correvano e corrono gli abitanti delle palazzine che ignari compravano una casa destinata alla sicura demolizione perché strutturalmente inidonea! Data la gravissima e drammatica situazione della staticità strutturale degli edifici, l’IACP di Agrigento, consapevolmente e colpevolmente , non ha mai dimostrato volontà ad effettuare una necessaria verifica statica su di essi anche se numerose volte sollecitato. L’ha fatto solo dopo che in data 28 giugno 2011 la Protezione Civile Comunale di Ribera minacciava di emettere apposita ordinanza d’ingiunzione ad eseguire la verifica statica. Reato di “occultamento aggravato e continuato” di pericolose e gravi anomalie: “Gli ignari proprietari truffati hanno esposto, all’Autorità Giudiziaria saccense, valide e inoppugnabili prove documentate e circostanziate che lo IACP di Agrigento si è reso colpevole del grave reato di “occultamento aggravato e continuato” di pericolose e gravi anomalie strutturali su 24 pilastri portanti, già collassati e pericolanti dei portici delle tre palazzine recanti i numeri civici 2 – 3 – 4 – Infatti, l’IACP intervenne a più riprese e fino ad alcuni anni fa con “colpevole e irresponsabile artifizio” a coprire i pilastri con la cosiddetta “camicia o veste esterna”. Il fine era di mascherare la “non conformità ai criteri di sicurezza delle norme tecniche costruttive”. Abile e criminale espediente diretto a “supplire alle gravi carenze e migliorarne l’apparenza”, al fine di continuare la vendita degli alloggi inidonei agli inconsapevoli inquilini.
Reato di abuso d’ufficio: “lo IACP di Agrigento nel suo inammissibile agire arbitrario, unilaterale ed esclusivo sui pilastri dei portici delle palazzine 2 – 3 – 4, dove 8 alloggi sono stati venduti a privati, commetteva il delitto di abuso d’ufficio (articolo 323 codice penale) – in considerazione del fatto che è stata violata una norma che ha valore di legge o di regolamento e non genericamente strumentale alla regolarità dell’attività amministrativa. [ Affari Istituzionali – 004 – Corte di Cass., Sez. II pen. 4 dic. 1997 – 22 gen. 1998, pres. Simeone, est. Sirena (pr. Tosches).] Infatti dei 18 alloggi delle tre palazzine 8 risultano essere stati venduti a privati. Questo stato condominiale vede la seguente situazione: in virtù della natura giuridica delle palazzine de quibus , in quanto gli immobili constano di più condomini, compreso lo IACP, atteso che lo stesso Ente con il frazionamento della proprietà degli edifici e l’attribuzione delle singole porzioni a soggetti diversi , in virtù di negozi giuridici, idonei a trasformare una situazione di dominio esclusivo degli edifici in una situazione di dominio plurimo, si ritrovava nello status di condomino e di conseguenza avrebbe dovuto operare su un piano paritetico e privatistico, soggiacere a tutte le norme, i diritti e gli obblighi che derivano dal rapporto condominiale, comprese la modalità di gestione e di uso dei servizi e degli spazi comuni. E’ chiaro, dunque, che lo IACP titolare della maggioranza dei condomini avrebbe dovuto attivarsi e farsi carico delle procedure in materia di condominio, quale la convocazione di un’assemblea al fine di procedere all’individuazione di una ditta per le “riparazioni” delle colonne portanti o meglio ancora, data l’estrema gravità dei pilastri, deliberare la nomina di un Tecnico Abilitato alla verifica statica dei medesimi pilastri; certamente è anche censurabile e perseguibile il comportamento dello IACP di Agrigento per “danno erariale” poiché ha disatteso un’elementare norma, l’art. 1118 secondo comma del codice civile che dispone: “Il condomino non può … sottrarsi al contributo delle spese per la loro conservazione”, in quanto è titolare di un obbligo di contribuzione in relazione alle spese necessarie alla conservazione delle parti comuni e non può sottrarsi alle stesse, stante che le obbligazioni condominiali sono ricondotte nell’alveo delle c.d. obbligazioni propter rem (o obbligazioni reali) e che, in sostanza, questo tipo di obbligo contributivo sorge per il sol fatto di essere proprietario di una unità immobiliare in condominio; anche se le tre palazzine erano prive di apposito “amministratore” lo IACP che deteneva in ciascuna di esse una rilevante maggioranza di condomini, avrebbe dovuto, come da prassi consolidata, convocare l’assemblea tanto ordinaria quanto straordinaria per essere deliberato che tipo di intervento effettuare sui pilastri dei portici, così come disposto dall’art.66, 2° comma Disp. Att. Codice Civile. Fatto ancora gravissimo l’ingente danno arrecato all’erario poiché “La Giunta Regionale Siciliana con Deliberazione n.208 del 21 giugno 2012 – come già detto – ha disposto l’abbattimento dei suddetti 24 pilastri, sui quali l’IACP aveva precedentemente operato un “occultamento aggravato e continuato” di pericolose e gravi anomalie strutturali, e di conseguenza la demolizione totale degli edifici 2 – 3 – 4, per rilevata pesante inidoneità strutturale”.
Reato di truffa aggravata e continuata: “Da questo dettagliato, accertato e documentato resoconto, conclude l’esposto/denuncia, viene fuori in modo inequivocabile che lo IACP di Agrigento ha agito in modo cosciente e consapevole a truffare negli anni numerosi suoi inquilini (ultimo alloggio venduto è stato in data 8/6/2010) ora con “colpevole e irresponsabile artifizio” ora con “abile e criminale espediente”.-
Info/Coordinamento Sel – Ribera.-