Aragona (Agrigento) Si è riunito in seduta straordinaria, lunedì 3 settembre 2012, il Consiglio comunale di Aragona chiamato ad approvare lo schema di statuto per la costituzione della SRR Agrigento Est, dopo che la Regione Siciliana aveva recentemente impresso un’inaspettata accelerazione alla procedura prevista da una legge regionale del 2010. Ricordiamo che le SRR sono le società chiamate a subentrare ai vecchi ATO nella gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. “Entro il 5 settembre dovevamo portare in Consiglio comunale questo atto e lo abbiamo fatto, però, non lo abbiamo approvato memori di quanto era successo nel dicembre 2002 – ha dichiarato il sindaco Totò Parello – quando tra Natale e Capodanno con minaccia di commissariamento ci spinsero ad approvare l’atto di costituzione dell’ATO rifiuti. Un ATO rifiuti, l’Ato Gesa Ag 2, che si è rivelato un vero e proprio carrozzone – ha continuato Parello – con una gestione politico-clientelare servita solamente ad alcuni politicanti, e sottolineo politicanti e non politici locali, per poter sistemare qualche amico o parente. Con Forza stasera questo Consiglio comunale appoggiato anche dall’amministrazione ha deliberato non solo di non approvare lo schema di statuto di adesione delle SRR, ma anche un documento con la quale si dice chiaramente alla Regione che non intendiamo aderire alla SRR”. Alla luce dell’ultima deliberazione del Consiglio comunale, sarà il Commissario ad Acta che, approvando lo schema di statuto per la costituzione della SRR Agrigento Est, procederà di fatto col farvi aderire il comune di Aragona a seguito della soppressione degli ambiti territoriali ottimali. Nella mattinata di lunedì il primo cittadino di Aragona aveva partecipato, presso la sede dell’ATO Gesa Ag 2, ad un’incontro aperto a tutti i comuni aderenti alla società d’ambito a cui però avevano preso parte solamente il sindaco di Montallegro, il segretario comunale di Porto Empedocle l’assessore al ramo del comune di Raffadali oltre, ovviamente, ai sindacati ed i rappresentanti dei lavoratori. In quell’incontro, disertato da tutti, la dott.ssa Teresa Restivo, commissario liquidatore dell’ATO Gesa Ag2, ha rappresentato che a fronte di un impegno di pagamento di 3.000.000 di €, nei confronti delle ditte, entro il 31 agosto erano stati liquidati alle stesse soltanto 2.800.000€. Le imprese che non hanno ricevuto i soldi si rifiuterebbero di pagare gli stipendi ai dipendenti se prima non riceveranno tutto l’arretrato (circa 200.000€), poiché, sapendo che la Gesa AG2 va in liquidazione, temono di non riuscire a percepire quanto dovutogli entro il 31 dicembre 2012. Un tentativo da parte delle imprese interessate per pervenire al pagamento delle somme pregresse, facendo leva sui lavoratori, costretti allo sciopero per il mancato pagamento degli stipendi. Il comune di Aragona negli ultimi anni ha ceduto la gestione del ruolo direttamente alla Gesa AG2 che lo avrebbe incassato direttamente. “Quindi il comune di Aragona nient’alto ha da dare alla Gesa Ag2 – ha sottolineato il sindaco Parello”. Parello ha poi voluto ricordare come ad Aragona, a differenza di quanto avviene in altri comuni, si riesce ad incassare circa il 97% di quello che è il ruolo rifiuti, mentre in diversi comuni aderenti all’ATO Gesa ancora non sarebbe partita la bollettazione Tarsu 2012, nonostante siano trascorsi 8 mesi dall’inizio dell’anno. “In poche parole hanno cambiato il nome ma di fatto non è cambiato niente, poiché, mentre prima con la Gesa Ag2 la gestione veniva affidata esclusivamente all’ambito territoriale ottimale, con la SRR noi comuni diremo quali sono i servizi di cui avremo bisogno, li porteremo nella disponibilità della SRR e sarà questa che metterà assieme tutti i bandi di ogni comune in un unico bando. Questo, a mio avviso – ha concluso il primo cittadino di Aragona – servirà solo ed esclusivamente a creare il cartello delle imprese che si divideranno il territorio”. In virtù del voto del Consiglio comunale, qualora il comune di Aragona aderisse alla SRR passando da un carrozzone all’altro nessuno potrà dire che è stata colpa di una politica locale incapace di ribellarsi ai poteri forti e vedere oltre il proprio naso. Totò Castellana