Il giorno che decidi di lasciarti andare, non cerchi di far coincidere tutte le asole e tutti i bottoni della camicia
Lasci che il mondo che sa cosa conviene fare, ti scivoli addosso senza le punizioni che sembra infliggerti quando non ascolti
Guadagni un sorriso ben speso, che non ti costa nulla elargirlo a chi ti insulta
Provi pietà, di chi prova pietà per te.
Il giorno che decidi di lasciarti andare il sole si sforza di togliersi dalle palle le nuvole
Che ti spetta una ricompensa data come un enorme lecca lecca a cerchi concentrici, per tanto coraggio
Le strade vengono pulite apposta, la gente si apre come il Mar Rosso
E qualcuno commenta, dopo aver scandito vocali di disappunto e di ammirazione
Quel giorno in tanti ti diranno buffone
Ignorando che è sinonimo di illuso
Non sapendo che le illusioni collidono con i sogni e ne succhiano i capezzoli
Ti diranno che sbagli, mentre stai col naso all’insù
Cercando il buco da dove quello che aspetti
ti cadrà tra le mani come un enorme salmone appena pescato
Il giorno che decidi di lasciarti andare, apparentemente la casa è in ordine
A tutti sembra tu non ti sia mosso
Ma qualcosa di te spacca tutto e crea corti circuiti
Il giorno che decidi di lasciarti andare, in molti capiranno il molto rumore inutile
Di rabbia vana e di equilibrismi di sentimento. Che annullano innocenza e saziano i colpevoli.
E vedranno il gioco da bassa magia di non aver scambiato parole reciproche
Ma di essersi parlati addosso, lordandosi tutto e negando quel poco che si poteva affermare