
Lo sai che ti amo perché hai un profondo senso del dovere, saldo come una scogliera, ma hai anche un sorriso che diventa il mare ondivago e malinconico che quella scogliera la lambisce. Ti amo perché so quanto ti costa il sacrificio che credi di imporre pure a me. Ti amo perché a volte anche nel momento più difficile della tua vita e del tuo mestiere, non mi hai mai negato un sorriso.
Ti amo perché so quanto costa far valere legalità e diritto, forse perché faccio il tuo stesso mestiere. Ti amo perché so quanto tieni alle poche persone che ami davvero, la tua scorta, i tuoi amici, tanto che quando ti allontani e io resto sola con loro, a volte gli vorrei dire di non combattere la mafia con lo stesso accanimento con cui la combatti tu.
Ti amo perché da quando sto con te non vedo il confine tra pericolo e vita quotidiana, lo stesso che forse c’è tra sogni e incubi.
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Ti amo perché mi fanno ridere quelli che nella quotidianità più grigia vedono l’amore come una fatica, e noi allora?
Ti amo perché devo dividerti con il tuo senso del dovere e dello stato. E perchè noi due siamo una cosa simbiotica, infatti da quando non ci siamo più è difficile trovare foto pubbliche con me da sola.

Quando parlammo di bambini, mi dicesti di no. Ricordo ancora le parole: “Non generiamo orfani”. Ti amo perché forse, grazie a te adesso ci piange una persona di meno, ma se ci fosse stato, nostro figlio avrebbe pianto più forte di tutti gli altri e io, anche dove siamo adesso non avrei sopportato il suo dolore, come qualsiasi madre che ha un cuore.
Sempre tua. Francesca