Agrigento – 368 giorni sono trascorsi dal crollo di Palazzo Lo Iacono, in via San Vincenzo, nel centro storico di Agrigento e da allora è uno scorrere di promesse e attestati di solidarietà. Nulla di più. Nessun intervento risolutivo atto a restituire la propria casa a quelle famiglie rimaste ‘nomadi’ e senza un rimborso spese. Da una parte il silenzio dell’amministrazione comunale dall’altra l’esposto presentato alla magistratura dalle famiglie vittime del crollo, caduto nel vuoto. Gli stessi abitanti stamane hanno voluto incontrare i candidati sindaco di Agrigento per conoscere idee e proposte circa il recupero delle abitazioni e la messa in sicurezza di quegli immobili fatiscenti ancora in piedi.
Fortemente stigmatizzata dai promotori dell’incontro l’assenza del sindaco Marco Zambuto. Al suo posto questa mattina si è presentato il candidato sindaco Totò Pennica, che proprio nel centro storico ha voluto girare i primi spot della campagna elettorale, dando un segnale di vicinanza ma soprattutto di sprone:
“Non faccio promesse, ma vi invito a ragionare e riflettere – ha detto Pennica oggi agli abitanti di via San Vincenzo -. E’ trascorso più di un anno dalla vicenda del crollo di palazzo Lo Iacono, ed è arrivato il momento di ‘attaccare’ chi vi ha recato danni economici, morali ed oggi diserta questo appuntamento. Se fossi eletto sindaco – ha sottolineato – mi affiderei ad uno strutturista competente che possa monitorare lo stato degli immobili adiacenti, garantendo il diritto a chi è rimasto senza casa, di farvi rientro. Ciò sarebbe possibile solo se mi venisse garantita la sicurezza degli stessi edifici.”
Il consiglio del candidato sindaco Totò Pennica alle famiglie sgomberate:
“Le manifestazioni plateali lasciano il tempo che trovano. Passate dalla fase di protesta a quella dell’attacco contro gli irresponsabili. Invito a costituirvi parte civile contro il Comune di Agrigento perché è dalla inerzia del Comune e del suo sindaco che deriva questo stato di cose. Se mi insediassi come primo cittadino a Palazzo dei Giganti, firmerei delibera di costituzione parte civile contro il sindaco uscente. Il secondo passaggio, immediatamente successivo, riguarda la ricerca di un progetto esecutivo cantierabile, diversamente mi prodigherei a farne realizzare uno, dopo avervi incontrato.”
A coordinare l’incontro tra i candidati sindaci e gli abitanti di via San Vincenzo, è stato l’ing. Benito Macchiarola, abitante della palazzina attigua l’area in cui fino al 25 aprile 2011 sorgeva lo storico palazzo. “Non vuole essere questa un’iniziativa di propaganda elettorale – ha chiarito subito Macchiarola – ma abbiamo ritenuto opportuno coninvolgere i potenziali nostri amministratori per conoscere quali scelte adotterebbero per risolvere defintivamente degli sgomberi e scongiurare eventuali crolli. Con dispiacere costatiamo l’assenza di Zambuto, quello che più di tutti non sarebbe dovuto mancare”.