“Etica, dignità della persona umana, bene comune” , sono parole troppo spesso abusate.
Il “bene comune” non è una moda, né una filosofia, né una teoria, è una scelta.
Inizia così il comunicato stampa di Èpolis, che precisa come il bene comune è l’impegno, somma di volontà individuali, nell’esistenza e coesistenza di tutte le classi sociali, che una comunità intende assumersi pubblicamente quando pone come caposaldo della propria azione il valore della “dignità della persona umana”.
“Dignità della persona umana” cioè sintesi di valori morali e diritti sociali, obiettivo del governo della cosa pubblica che deve porre al centro il rispetto del cittadino, il suo essere persona e quindi homo dignus, il rispetto dei suoi diritti e della sua libertà.
La rilevanza che deve assumere il concetto di “dignità” – continua la nota – la pone, come detto, quale sintesi di valori morali e diritti sociali, rafforzati nel loro essere fondamento della democrazia. La dignità della persona fissa come primo diritto il lavoro. Dignità e lavoro devono essere gli inderogabili punti d’avvio, inserendoli in un contesto nel quale conquista rilevanza primaria la condizione reale della persona, per ciò che la caratterizza dal profondo, la dignità, e per quel che la colloca nella dimensione concreta delle relazioni sociali, il lavoro.
L’uguaglianza di tutti in dignità e diritti pone in risalto il principio della solidarietà come principio sociale, quindi fondato su regole ed ordinamenti, e sotto l’aspetto di virtù morale, non sentimento di vaga compassione, ma determinazione ferma e perseverante di impegno per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno, non somma di beni individuali, ma di un unico bene, indivisibile, al quale nessuno può sottrarsi per il suo perseguimento.
Da qui l’invito, l’esortazione, l’appello a tutti i cittadini di concorrere insieme a noi per un progetto nuovo di città, di fare la “buona politica”, abbandonando logiche di clientela, di tatticismi politici, di esigenze di segretari di partito.
L’appello è al senso di libertà, al concorso di tutti per realizzare l’autentico bene comune, sintesi di solidarietà, dignità e coraggio.
Ci rivolgiamo in particolare a chi per sensibilità politica è vicino ai bisogni della gente, al concetto di solidarietà sociale, a l’equità tra le classi.
Il richiamo è a quell’elettorato che con i propri eletti è abituato a ragionare concordando le scelte democraticamente, consapevolmente, e non subisce imposizioni dal capo partito.
Insieme a voi l’impegno è mettere come primi punti dell’azione amministrativa il problema del lavoro e della disoccupazione giovanile, del centro storico, del decoro urbano e della viabilità, dei quartieri satellite.
L’impegno è di non prendere tessere di partito né di candidare il sindaco Pennica ad altre competizioni elettorali, a non cambiare la squadra degli assessori e a governare con quanti ci vogliono stare a queste condizioni. Questo è il solco che intendiamo seguire, questo è il tratto distintivo, e su questi caposaldi chiediamo il vostro concorso per ricostruire insieme Agrigento, per non rinunciare al diritto alla speranza.”