A distanza di trent’anni dagli scandali che videro il coinvolgimento del Vaticano nel fallimento della più grande banca privata d’Italia, il Banco Ambrosiano, il cui presidente, Roberto Calvi, soprannominato “banchiere di Dio”, venne trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge di Londra, la banca vaticana è nuovamente al centro di polemiche.
La banca – nota come Istituto per le Opere di Religione o IOR – si è vista chiudere un conto dalla JP Morgan, per essersi rifiutata di rispondere a una richiesta di informazioni sui pagamenti.
La sanzione arriva meno di due settimane dopo che il Dipartimento di Stato americano ha elencato il Vaticano come potenzialmente vulnerabile al riciclaggio di denaro.
Indagini erano state avviate a partire dal 2010, quando la banca vaticana venne accusata di contravvenire alle norme in materia di riciclaggio di denaro sporco e Ettore Gotti Tedeschi, presidente della banca vaticana, finì indagato da un giudice di Roma che ordinò il congelamento di 30 milioni dollari tenuti in uno dei conti della banca.