Il Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri ha firmato quattro convenzioni per circa nove milioni di euro destinati al finanziamento, con fondi dell’UE,dei progetti di sensibilizzazione alla legalità. Obiettivo: “Contrastare il racket e l’usura’. Gli accordi sono stati siglati da Tano Grasso, Presidente onorario della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane (F.A.I.) e Salvatore Forello il presidente del ‘Comitato Addiopizzo”. (). In merito il Ministro ha espresso “viva soddisfazione”
Con quale criterio sono state scelte le associazioni beneficiarie del finanziamento?, se lo chiede su “La Repubblica” SoS Impresa, associazione antiracket promossa da Confesercenti, nata dopo l’omicidio nel ’91 dell’imprenditore Libero Grassi che si ribellò al “pizzo”, che non condivide il finanziamento, peraltro erogato solo alle associazioni aderenti alla F.A.I. É opportuno che associazioni che combattono il racket, siano destinatarie di contributi governativi?
Proprio il servizio di assistenza “sportello antiusura” ha già creato un ulteriore motivo di discordia. Il Presidente di SoS Impresa Lino Busà ha infatti dichiarato a Repubblica che non si comprende la necessità di finanziare lo stesso servizio che viene svolto da SoS Impresa gratuitamente da molto tempo.
La questione e le conseguenti discussioni, hanno generato uno spunto di riflessione sul pericolo che si crei una corrente antiracket improntata al volontariato e un movimento che si articola in un organigramma preciso quasi di tipo aziendale con delle risorse più elevate, ma controllato da enti istituzionali che potrebbero anche limitarne le iniziative. Resta una domanda ancora senza risposta: Antiracket di lotta o di governo?
Di Ettore Zanca per IxR
(Gli scritti di Zanca, sono pubblicati dai siti “Informare per Resistere (clicca qui) e Beneficio D’Inventario (clicca qui)