In una zona nota per una pianta erbacea, il finocchio selvatico (foeniculum vulgare) dalle proprietà antiossidanti della famiglia delle apiaceae, a toccare la circonvallazione, il massimo nodo stradale della città crispina, venne costruito il complesso dei 76 alloggi di edilizia economica e popolare; un insediamento abitativo, certamente il più importante della provincia, già al centro delle “attenzioni” della Magistratura. Le palazzine solo dopo 25 anni hanno avuto il numero civico e la denominazione della via: Largo Martiri di Via Fani. Con un documento trasmesso ai vertici dell’Ente Comunale, Angelo Renda Coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà ripercorre le tappe salienti dell’immane tragedia! Sono stati necessari, sino agli ultimi anni, si evidenzia in esso,esposti, denunce, proteste e scioperi della fame da parte dell’esponente politico di Sinistra Ecologia Libertà, per “smuovere” sia l’apparato regionale della Protezione Civile Regionale sia quello dell’Istituto Autonomo Case Popolari. Infatti,il primo con i funzionari l’arch. G. Palumbo e il geom. E. Milioto il secondo con l’ing. S. Vaiana ed il geom. M. Amato in data 13.06.2011 si recavano nei luoghi del “misfatto”! La constatazione, de visu, della Commissione Ispettiva dei 76 alloggi popolari fu oltremodo raccapricciante. Avere davanti agli occhi un orribile e agghiacciante “disastro” creò un grave turbamento. Gli umori dei suoi componenti non celavano il disagio di trovarsi di fronte ad una spaventosa catastrofe, una sciagura di notevoli proporzioni e insanabile. Avvertivano, ispezionando le palazzine, che erano stati convocati alla celebrazione di un rito doloroso che fu la consapevolezza che le gravi immagini non facevano riferimento alle macerie di un impetuoso tsunami, ma ai 76 alloggi IACP di Largo Martiri di Via Fani, annientati, consunti, sfiniti. Il verbale, che aveva redatto l’ennesima commissione ispettiva, non poteva che essere un fatto prettamente burocratico, scontato, ma con le solite valutazioni chiare, evidenti, indiscutibili. Le palazzine visitate presentavano evidenti segni di degrado strutturale: in particolare nelle travi si evidenziava l’esposizione dell’armatura principale e secondaria, che presentava un avanzato stato di ossidazione. Si era anche evidenziato che la pavimentazione dei balconi presentava lesioni lungo il corpo dell’edificio, mentre tra le travi e i tompagni si evidenziavano delle lesioni in senso sia verticale che orizzontale. Si riscontrava nella zona portici un avallamento del pavimento. La Protezione civile regionale invitava il sindaco ad adottare tutti i provvedimenti necessari per la messa in sicurezza della struttura al fine di garantire la pubblica e privata incolumità, in particolare consigliava la transennatura degli spazi sottostanti agli aggetti nei vari piani degli edifici. Nella seconda quindicina del mese di Novembre 2011, sottolinea SEL, mal volentieri, l’IACP provvedeva a commissionare l’operazione di “carotaggio” della palazzina n. 2, come se desse per scontato che i relativi risultati sarebbero stati oltremodo “raccapriccianti”. Quindi non ci sono mai stati dubbi, le verifiche tecniche sulla struttura oggi confermano i rilievi sconfortanti: i “carotaggi” hanno accertato un vero disastro! Con la nota raccomandata prot. 1777/U12, trasmessa al sindaco di Ribera, lo I.A.C.P. di Agrigento evidenzia che la struttura dell’edificio non soddisfa “le verifiche sia di resistenza che di deformabilità, per cui si può concludere che la continuazione dell’uso attuale della struttura non è conforme ai criteri di sicurezza delle norme tecniche costruttive”; dove lo stesso IACP chiede l’emissione di apposito provvedimento atto a garantire la tutela della pubblica e privata incolumità! Il sindaco crispino, scrive ancora il dirigente di SEL Angelo Renda, è costretto con l’ordinanza n.23 a mettere in atto i necessari “provvedimenti contingibili e urgenti per lo sgombero dell’edificio popolare di (sei) alloggi, sito nel Largo martiri di via Fani n.2”. Nello stesso tempo, l’esponente politico di SEL, chiede urgentemente al primo cittadino di avere accesso mediante copia alla suddetta nota relativa alla relazione tecnica completa dei risultati emersi nella verifica “strutturale”. Alla data odierna non è stato possibile, ma questa è un’altra storia dai contorni piuttosto inquietanti!
Info/Segreteria SEL Ribera.-