Non delude le aspettative e riscuote lunghi applausi, al Teatro Pirandello di Agrigento, la prima de “La Bohème”, per la regia di Paolo Pannizza, andata in scena sabato 18 febbraio e in replica, con un “tutto esaurito”, domenica 19.
Le scene di Linda Ferrara hanno trasportato in un’ambientazione ottocentesca, con una veduta dei tetti di Parigi sullo sfondo.
Questa gradevole scenografia volumetrica, insieme ai movimenti degli interpreti, su cui spicca la brava Mimì, interpretata da Antonella Iacono, è stata maggiormente evidenziata nel secondo atto quando la scena si è colorata e movimentata con le oltre quaranta comparse costituite dai componenti del coro polifonico “Magnificat” di Agrigento ed i cui costumi sono stati curati da Francesca Pipi.
Sebbene il “Cafè chez Momus” preveda di per sé una situazione caotica, coristi e figuranti, si sono dimostrati pienamente coscienti dello spazio scenico a loro disposizione. Particolarmente apprezzato, in questo contesto, l’ingresso in platea di alcuni componenti del complesso bandistico di Caltabellotta.
Nel terzo quadro il trionfo melodico del memorabile contrasto tra il dramma di Mimì e Rodolfo (Marco Lezzi) e la schermaglia amorosa tra Marcello (Gerardo Spinelli) e Musetta (Antonella Infantino) hanno catturato ancora una volta l’attenzione del pubblico che ha salutato la chiusura del sipario con un altro lungo applauso.
Particolarmente apprezzato anche l’aspetto musicale, con la “Mediterranea Chamber Orchestra Città di Agrigento”, diretta da Vicktor Bochman, alle prese con quaranta musicisti, molti dei quali maestri di musica dell’Istituto musicale “Toscanini” della Provincia regionale di Agrigento. Sul palco del Pirandello, particolarmente a suo agio, accanto agli altri protagonisti, il siciliano Francesco Di Mare, interprete del ricco Benoit-Alcindoro.
“Ho visto il pubblico soddisfatto – ha detto il consulente artistico maestro Claudio Gallina – questa è per noi una grande soddisfazione che ci porta a guardare ad un futuro con ritrovato entusiasmo”.
Prezioso anche l’apporto dei maestri collaboratori, i due giovani agrigentini Salvatore Galante e Roberta Vermi.
“La nostra grande scommessa – ha aggiunto il direttore della fondazione “Teatro Luigi Pirandello – Valle dei templi – Agrigento” Massimo Muglia – è riuscire a fare di questo teatro la casa degli agrigentini.”
“Vogliamo – aggiunge il sindaco Marco Zambuto, presidente della medesima Fondazione – che qui dentro si misurino e crescano i tanti bravi artisti di cui la nostra terra è ricca e che devono assolutamente essere valorizzati prima che siano costretti a spostarsi altrove” .
Soddisfatto anche il Direttore d’orchestra, Vicktor Bochman, per la prima volta ad Agrigento: “Ho visto il pubblico applaudire e andare via soddisfatto, sono felice di aver diretto questa magnifica orchestra in questo meraviglioso teatro”.
Uno spettacolo, provato a lungo, che ha avuto come protagonista anche i tanti elementi locali, che ha trovato la sua quadratura andando avanti con le prove, attraverso un attento e scrupoloso perfezionamento di tutti quegli aspetti che hanno reso omaggio a “La Bohème” di Puccini, una delle opere più conosciute e apprezzate al mondo.