Agrigento, 10 febbraio 12
Si è svolto ieri sera, alla Provincia Regionale di Agrigento, il tradizionale saluto dei gruppi folkloristici internazionali al Presidente della Provincia.
Una consuetudine che, come ha sottolineato il Presidente D’Orsi, si ripete da diversi anni grazie all’impegno ed alla disponibilità del Sindaco di Agrigento.
I rappresentanti dei gruppi con i loro costumi, riti e balli tradizionali hanno inondato di suoni e colori le stanze del Palazzo della Provincia. Dalla Serbia al Burkina Faso, dalla Russia all’Irlanda; insieme ad Agrigento per portare un messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli. Infine lo scambio dei doni: un rituale che simboleggia il sentimento di amicizia, generosità e vicinanza tra le genti. Donare per ricevere: binomio di riconoscenza e ospitalità; metafora di apertura e disponibilità al dialogo interculturale che possa aiutare a contribuire al raggiungimento di una superiore capacità di convivenza sociale e civile tra gli uomini di diversi paesi.
“Incontrare persone di culture e religioni diverse, aiuta ad ampliare gli orizzonti del nostro pensare – ha detto D’Orsi – dal confronto, matura una crescita personale che ci proietta con slancio al di là dei nostri confini territoriali; in questa visione di insieme, ci rendiamo conto che siamo tutti molto simili: sentimenti, emozioni, gioie e sofferenze accomunano le genti di tutto il mondo. La Sagra del Mandorlo in Fiore amplifica un forte messaggio di pace, e porta solidarietà a uomini , donne e bambini piegati, ancora oggi, da guerra e fame. La provincia di Agrigento, territorio con una forte propensione all’ospitalità ed alla tolleranza, abituato nei secoli ad ospitare culture diverse, a convivere pacificamente con il vicino, parte, oggi, l’invito a rinnovare i sentimenti di pace, fratellanza e di concordia tra popoli”. Il Presidente, infine, conclude ricordando che siamo un territorio di frontiera: “In questa terra di confine, porta del Mediterraneo, approdo e speranza di migranti possa, questo sentimento, superare le frontiere dell’ostilità e della contrapposizione, e abbattere le barriere ideologiche e gli steccati culturali e religiosi che, ancora oggi, minano la pace nel mondo”.
Nonostante non abbia messo un quattrino per la sagra D’Orsi “si pupia” con i gruppi folk.