La Direzione Generale delle Poste non vuole saperne nulla del presente e del futuro di quanti hanno lasciato il lavoro in anticipo rispetto alle date fissate ALLORA dalla legge per l’ingresso nel mondo dei pensionati, in ragione di scambi genitori – figli ovvero di incentivi finanziari.
La Ministra del lavoro, di converso, ha congelato il problema lasciando in “apnea” tante famiglie che, stante alle modifiche apportate dalla medesima Ministra al sistema pensionistico, dovrebbero restare senza reddito per ulteriori 4, 5, 6 anni, finendo in stato di povertà.
Il sindacato dei pensionati della CGIL nazionale ha già protestato per il cinismo con cui i vertici dell’Azienda e del Governo hanno rinviato il confronto sindacale con la richiesta di farsi carico anche di questo problema o attraverso una mediazione tra Ministero e Poste ovvero con una correzione alla riforma.
Intanto, nell’ambito degli emendamenti al Decreto Milleproroghe, sono all’esame delle Commissioni parlamentari bilancio e affari costituzionali 350 delle 850 proposte di modifica, su cui il governo dovrà assicurare la copertura finanziaria.
Tra queste vi è un emendamento che, appena approvato, se sarà approvato, salverà gli “ESODANTI – ESODATI” che, avendo accettato incentivi economici e scambi dall’Azienda, si sono licenziati con la prospettiva di maturare il diritto alla pensione in tempi brevi,cioè in base ai requisiti anagrafici e contributivi precedenti alla riforma della ministra Fornero.
L’emendamento a cui si fa riferimento riconosce l’accesso alla pensione agli esodanti – esodati a condizione che la data di licenziamento risulti anticipata di non oltre 24 mesi rispetto alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione,cioè in base alla disciplina vigente a quella data.
Tale emendamento non varrebbe, ovviamente, solo per i postelegrafonici ma per tutti coloro che si trovano nella medesima posizione.
Il sindacato dei pensionati della CGIL vigilerà ed informerà in tempi reali gli interessati, attraverso i social – media.
” sono convinto che, malgrado tutto, ce la faremo! “
Agrigento, 20 gennaio 2012
Piero Mangione