Carissimi Amici, siamo alla vigilia del Santo Natale e di fine anno, e a tutti quanti voi voglio augurare tanta salute, tanta serenità e successo.
Ma in questo momento di gioia, non posso non pensare a coloro che non festeggeranno il Santo Natale dinanzi una tavola riccamente imbandita e scambiandosi costosi doni natalizi.
Bertino Parisi, attore conosciutissimo al pubblico agrigentino e non solo, non festeggerà questo Natale. La sua vita è finita alla fine del mese di novembre, dopo che invano aveva denunciato pubblicamente di essere costretto a sopravvivere con una pensione di anzianità di 600 euro. “Un condannato a morte”, si era definito, quando con una lettera inviata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 22 luglio 2011 (leggi qui), chiedeva consigli a colui che chiamava Padre Putativo degli italiani.
Libertino Parisi, nato e residente ad Agrigento, classe 1938, era cardiopatico, affetto da diabete “Mellito” 2, viveva di una misera pensione di € 611 ca, che, a far data dal mese di aprile, a causa di una decurtazione per crediti già prescritti si era ridotta ad appena ad € 469 ca. 469 €, dai quali andavano detratte le spese di affitto (300€ ca), cure mediche e farmacologiche (150€ ca), alimenti, vestiario, bollette di luce, acqua, condominio, spazzatura ecc.
Al Capo dello Stato, chiedeva Parisi: “Lei che è il nostro Garante cosa mi consiglia di fare?
1) Taglio le spese di vitto giornaliero e muoio?
2) Taglio le spese mediche e – a scelta – muoio di Mellito o per problemi coronarici?
3) Taglio l’affitto di casa e muoio abbandonato in strada?
Bene, adesso Parisi tutti questi problemi non li ha più… È morto, togliendo il disturbo in silenzio, in punta di piedi.
Il Governo, ha necessità di risanare i conti pubblici e a farne le spese sono le fasce di popolazione a reddito medio-basso, peggiorando le condizioni di vita di chi vive già una realtà sociale molto sofferente.
Disoccupati, inoccupati, pensionati, monoreddito, delle classi sociali più svantaggiate, assistono impotenti agli sperperi di denaro pubblico, alle mazzette elargite per “sporchi affari”, ai privilegi ed emolumenti che una casta d’intoccabili si assegna in un paese che ha ormai toccato il fondo in materia di corruttele e miseria.
Una casta di intoccabili che domani sera siederà dinanzi una tavola riccamente imbandita, scambiandosi doni preziosi, spesso acquistati con quanto defraudato a milioni di poveracci che pagheranno il prezzo di misure politiche, finanziarie e monetarie rigorosissime e vessatorie nei confronti delle fasce sociali più deboli. Politici corrotti, burocrati venduti e strapagati, banchieri e usurai, truffatori e malavitosi di ogni sorta, festeggeranno il Santo Natale, andranno a messa, si confesseranno (ma mai dinanzi un giudice terreno), si godranno il frutto delle loro ruberie.
Per ognuno di loro che ride, centinaia di cittadini piangono. Ci sono dei valori non negoziabili. In primis la sacralità della vita, la dignità della persona. Ma non tutti possiedono questi valori. Una pelliccia, un’auto di lusso, un conto in banca, un viaggio, per alcuni valgono molto più della loro stessa dignità.
L’arte della maledizione, ha sofferto un po’ nell’epoca moderna del “politically correct”. L’obbligo all’ipocrisia, alla menzogna, alla falsità oltre ogni limite. Messa da parte un’arte che nei secoli passati aveva conosciuto maggiori momenti di gloria, altro non resta che augurare in maniera “politically correct” un Buon Natale anche a tutti coloro hanno svenduto la propria dignità.
E per far sì che farabutti di ogni razza e sorta possano ritrovarsi in pace con sé stessi e con gli altri uomini, non resta che augurare loro di poter a breve incontrare il buon Libertino Parisi, che certamente non lesinerà loro il suo perdono.
Non ho la barba e il vestito rosso, ma ai tanti che domani s’ingozzeranno di ciò che han rubato, un dono lo mando lo stesso: Buon Natale!
Gian J. Morici
Buon Natale Direttore uno dei poki e sinceri auguri ke ancora faccio!!!Ankio voglio associarmi ai suoi auguri x tutti quei “mascalzoncelli” ke con il loro fare sono e rimarranno la parte peggiore dell’essere umano.
Con sincera Stima auguri.
Simonetta.
Ricambio affettuosamente e con sincerità.
Sereno Natale!
Gian J.
Perchè augurare il Buon Natale? Cos’è questo “buonismo”? Se proprio un augurio devo fare, che crepino!
Che il Natale porti loro la stessa miseria che hanno seminato e che gli vada di traverso l’ultimo boccone del cenone natalizio.
A tutti gli altri, a chi non ruba, a chi non prende tangenti, a chi non si vende, auguro di cuore un felice Natale.
Leonardo
God Jul, Gian 🙂
Buon natale a tutti sperando che i corrotti, politici e ladri si ravvedano
@ Il Guercio – Un ‘buonismo’ al vetriolo quello del Direttore.
Auguri a tutti voi e un invito a Morici: VADA AVANTI SENZA GUARDARE NESSUNO IN FACCIA!
Ciao Gianni e complimenti!
Anch’io desidero augurare un sereno Santo Natale a tutti anche se sono consapevole che, purtoppo, così non sarà per le ragioni che hai commentato. Non penso però che la soluzione sia quella di augurare “male” a quelle categorie di persone che hannao determinato lo sfacelo del nostro Paese.A loro auguro che il piccolo Bambinello Gesu’, che ha deciso d’incarnarsi e di venire ad abitare in mezzo a noi, possa “trasformarli” e renderli migliori, degni servi del popolo ma soprattuto degni servi di quanti non vivranno serenamente il Natale a causa loro.
AUGURI!!
Auguro un sereno NATALE e FELICE ANNO alle persone oneste e laboriose, per tutti gli altri……….una speranza CHE……..
Il nuovo venticello di legalità che comincia a soffiare, spero che presto diventi un URAGANO e travolga tutti gli altarini del malaffare.
Diritti Negati
caro morici tra i farabutti di ogni razza e sorta hai dimenticato di metterci molti dei giornalisti che ad agrigento sono lo scendiletto del potere e che venderebbero la propria madre per due soldi o un favore. non sono solo i politici a rubare e affossare questa città di morti di fame.
per il resto condivido pienamente e faccio a tutti i miei migliori auguri.
Caro Morici, non posso che, con un nodo alla gola, e il cuore grosso di rabbia prossimo all’Ira funesta, pari a quella del mitologico Achille, confermarti che, come oramai sei avvezzo fare da anni, hai colto nel segno con un semplice trafiletto quello che ad oggi è diventata la situazione nazionale Italiana. Lo Stato, Trascinato da un debito che definire Pubblico è davvero un termine improprio, perchè il debito non è stato contratto da nessuno di noi, ma dalle classi dirigenti politiche che si sono susseguite, l’ultima peggio delle precedenti. Loro dovrebbero pagare il loro debito! Come dicevo lo stato trascinato da questo debito si stà trasformando da stato sociale a stato anti-sociale contro la società civile, contro i diritti dei cittadini,contro le fasce meno abbienti e contro tutti i deboli sotto ogni forma e titolo. Lo stato è diventato stato dei padroni, stato dei “pochi” Ricchi stato delle Lobby economiche, che come tale stà difendendone gli interessi dando invece adosso alle classi sociali inferiori, depredandole con ogni tassa e balzello vario. Lacrime di coccodrillo caro Morici ultima trovata di questo governo Fantoccio, perchè le vere lacrime le verseremo noi come le ha versate sino ai suoi ultimi giorni Libertino Parisi, ma vedi caro Morici non tutti sono buoni come tè! c’è qualcuno lassù che se ne farà un baffo del “politically correct” e giudicherà secondo la sua di correttezza! E di certo c’è ne saranno tanti ma tanti nuovi Ricchi Epuloni!!
Come ho avuto modo di dire, conoscevo Bertino e anche tutta la sua meravigliosa famiglia, il padre era amico intimo e compare del mio, e non posso dimenticare quando venendo ad Agrigento, mio padre mi portò a vedere uno spettacolo di Bertino, uno dei pochi che con la satira e con giuoco di parole diceva quello che pensava di chi allora governava politicamente la cosa pubblica. Nulla oggi ancora è cambiato; Bertino denunciava nel suo spettacolo ” IL PUNICIPIO ” l’incuria e l’indifferenza di quei politicanti, che parlavano ad ogni tornata elettorale sempre dei soliti problemi: Viabilità, aeroporto,turismo,spazzatura, acqua. Temi che ancora oggi vedono questa nostra città li vede a distanza di 40 anni ancora insoluti. Anzi con costi aumentati. BUON ANNO A TE E A TUTTI I TUOI LETTORI