Comprate! Comprate subito! Pare sia questo l’ordine impartito da Berlusconi ai suoi fedelissimi. Appena tornato dalla Russia, il premier avvia la campagna acquisti per assicurarsi i numeri delle Camere ed evitare così la sfiducia.
Si trasforma così in un mercato ortofrutticolo il Parlamento, come già era avvenuto in altre circostanze. Il prezzo delle merci varia. Dall’offerta di un ministero, a ruoli di peso, garanzie sulla ricandidatura o minacce di veder pregiudicata la stessa.
È l’Italia della democrazia berlusconiana. L’Italia dell’elettore che non elegge un bel nulla e dei governi che evitano la sfiducia comprando deputati e senatori come se comprassero carciofi al mercato. Chissà se anche questa volta in fattura verranno messi mutui da pagare…
A turbare i sonni tranquilli del Cavaliere, Scajola, Pisanu e il sindaco di Roma Gianni Alemanno, con una fronda di deputati e senatori che potrebbero realmente aprire la crisi di governo.
Ad andare a far la spesa, ufficialmente sarebbe delegato il segretario del Pdl Angelino Alfano, anche se trapelano già notizie che l’incarico vero agli acquisti sia stato affidato a Denis Verdini, a cui spetterà il compito di acquistare uno per uno gli scajoliani.
E mentre Angelino Alfano giura fedeltà a Berlusconi, si odono le voci dei banditori offrire le cassette di senatori e i sacchi di deputati. È l’Italia della politica del cartellino. Tot euro al chilo. Prendere o lasciare. “Comprate… Comprate tutto…”. La dispensa è vuota e il padrone sa che senza adeguate provviste il banchetto non potrà continuare…