Depositata questa mattina, presso il Sig. Questore, nonché alla Procura della Repubblica di Agrigento, l’allegata denunzia per gli ultimi fatti di violenza perpetrati nella zona di via Kennedy e via Primavera a Villaseta da parte di congiunti di noti esponenti mafiosi, in danno questa volta dei signori Salemi – Falzone.
AL SIGNOR QUESTORE DI AGRIGENTO
e per Suo tramite
AL SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
e, per opportuna conoscenza,
AL COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI
AL COMANDANTE DELLA STAZIONE CC DI VILLASETA
AL P.M. DOTT. LUCA SCIARRETTA, TITOLARE DEI FATTI CONNESSI DI CUI ALLA DENUNZIA DELLO SCORSO GIUGNO, IN RELAZIONE AL QUALE SONO GIA’ STATE ESCUSSE DALL’ISPETTORE P.S. ROMANO LE ODIERNE DENUNZIANTI
OGGETTO: NUOVA DENUNZIA QUERELA RELATIVA AD ULTERIORI FATTI GRAVISSIMI IN DANNO DI SALEMI CALOGERO, SALEMI INGRID, FALZONE GIUSEPPINA
EVIDENZIAZIONE REATO DI STALKING E RICHIESTA PROVVEDIMENTI INIBITORI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI, FINALIZZATI A IMPEDIRE OGNI ULTERIORE CONTATTO E RAPPORTO RAVVICINATO TRA VITTIME E AGGRESSORI, NONCHE’ ANCHE IL SEMPLICE TRANSITO DELLE PERSONE SOTTO INDICATE PER VIA PRIMAVERA
Il sottoscritto avv. Giuseppe Arnone, nella qualità di difensore che di seguito meglio si espliciterà, raccoglie la denunzia che qui di seguito viene esposta, relativa ai seguenti gravissimi fatti di violenza e intimidazione, perpetrati in danno dei signori
1) SALEMI Calogero, nato ad Agrigento
2) FALZONE Giuseppina
3) SALEMI Ingrid
assistiti dal sottoscritto legale avv. Giuseppe Arnone del Foro di Agrigento,
Salemi Ingrid è figlia dei suddetti Salemi Calogero e Falzone Giuseppina. Questi ultimi sono coniugi non conviventi.
I suddetti signori Salemi e Falzone rassegnano quanto segue, chiedendo la punizione dei responsabili:
a) SALEMI Calogero, come risulta dalla relazione di servizio redatta dai Carabinieri di Villaseta che lo hanno soccorso, è stato vittima del gravissimo atto di violenza perpetrato da tale MASSIMINO Gerlando, meglio identificato dai suddetti Carabinieri, atto di violenza accaduto nelle ore pomeridiane di domenica 28 agosto ultimo scorso, in Villaseta, nei pressi della propria abitazione in via Primavera. Il SALEMI sostava per strada in quanto era andato a depositare l’immondizia nell’apposito pubblico contenitore. Mentre era impegnato in questa banale attività, veniva colpito violentemente al volto, mediante un corpo contundente che il Salemi individua in un casco da motociclista, dal giovane MASSIMINO Gerlando. Colpito con grande violenza dal detto corpo contundente, forse addirittura dalla moto in corsa, il signor SALEMI crollava per terra, perdendo i sensi. L’urto provocava un enorme danno sanitario, con varie fratture al setto nasale, palato duro, volto, e comunque con varie ecchimosi e tumefazioni alla mascella e altro. La situazione sanitaria viene puntualmente dettagliata nelle certificazioni mediche che si allegano e che possono pure agevolmente acquisirsi presso il Pronto Soccorso e il reparto Otorinolaringoiatria dell’Ospedale S. Giovanni di Dio di Agrigento. In relazione alla gravità del danno riportato, il SALEMI viene trasportato, nell’immediatezza dei fatti, presso l’Ospedale di Agrigento e l’indomani, lunedì 29 agosto, sempre in autoambulanza, presso il reparto Maxillo – facciale del Policlinico Universitario di Palermo. Si ribadisce che, al momento, la prognosi per le lesioni riportate è di giorni trenta, salvo complicazioni.
b) Nei giorni successivamente ai fatti sopra descritti, esattamente in data 5 settembre u.s., sempre nelle ore pomeridiane, la suddetta figlia SALEMI Ingrid veniva attinta, mentre stava nel giardino della casa del padre in via Primavera, 2, dal lancio di vari sassi, una vera e propria sassaiola, che colpiva – procurando una ferita regolarmente refertata dal Pronto Soccorso – la vittima alla mano destra, utilizzata per proteggere il volto, cui era diretto il sasso. La giovane Ingrid SALEMI riconosceva nella persona che lanciava i sassi il medesimo aggressore del padre, MASSIMINO Gerlando;
c) Mentre all’aggressione subita dal padre il 28 agosto non erano presenti testimoni, alla sassaiola avvenuta in data 5 settembre era presente la signora FALZONE Giuseppina, madre della giovane SALEMI Ingrid. La stessa signora FALZONE ha prestato i primi soccorsi alla figlia, chiamando i Carabinieri e l’autoambulanza, anche nell’immediatezza dei fatti occorsi in data 28 agosto al marito o, meglio, subito dopo l’aggressione;
d) La suddetta FALZONE Giuseppina, oltre ad essere testimone dei fatti sopra descritti, ha subito vari episodi di minacce da persone non identificate e soprattutto atti intimidatori da soggetti identificati. In particolare, quando la FALZONE Giuseppina si reca presso l’abitazione del marito – e ciò è avvenuto con cadenza sostanzialmente quotidiana – ha subito, anche alla presenza della figlia Ingrid SALEMI, atteggiamenti minacciosi da parte di tali fratelli GASTONI e del predetto MASSIMINO Gerlando. Gli atteggiamenti minacciosi consistono anche in simulazioni di investimenti con gli scooter, posti in essere dai suddetti MASSIMINO e GASTONI, correndo a velocità con le rispettive moto in direzione della FALZONE Giuseppina, sino – dando prova di notevole perizia – quasi a sfiorarla, facendo impennare il motorino. Queste attività, già di per sé terrorizzanti perché appunto sia la FALZONE Giuseppina sia la giovane SALEMI Ingrid, vengono accompagnate da sguardi con evidenza intimidatori. Le signore FALZONE e SALEMI hanno anche riconosciuto, tra i giovani che pongono in essere queste attività, tale giovane PACI;
e) Vale anche la pena di ricordare che la SALEMI Ingrid, come già evidenziato in precedenti esposti, conosce sia i fratelli GASTONI, sia il PACI, perché dai medesimi ha dovuto subire, nell’anno 2009, un vero e proprio pestaggio, del tutto immotivato, assieme alla sorella minorenne SALEMI Jasmine. In quella occasione, fu anche aggredito e pestato l’accompagnatore delle due sorelle SALEMI, tale Sergio CARLETTO, conducente dell’automobile che transitava in via Primavera, trasportando oltre allo stesso CARLETTO e alle sorelle SALEMI, anche la fidanzata del CARLETTO, tale Stella. In questo punto si fa riferimento a detti fatti dell’anno 2009 solo al fine di evidenziare le ragioni del riconoscimento degli odierni aggressori GASTONI e PACI, nonché per rimarcare la reiterazione delle condotte criminose e aggressive;
f) Si fa anche presente che, sempre in epoca precedente (fine 2007) il SALEMI Calogero, odierno aggredito, subiva un’altra violenta aggressione da parte del giovane MASSIMINO Gerlando ed altri bulli, all’epoca minorenni. Aggressione che comportava per il SALEMI Calogero un ricovero ospedaliero di 10 giorni, oltre una lunga convalescenza per le lesioni subite (ferite al volto e agli organi genitali);
Il presente esposto – querela è finalizzato a chiedere la punizione dei responsabili dei fatti delittuosi sopra indicati, accaduti tra la fine di agosto e questo inizio di settembre in danno dei coniugi SALEMI FALZONE e della figlia Ingrid.
I fatti nella loro gravità attuale, collegati con gli altri che si sono succintamente indicati e che ulteriormente sono dettagliati nei documenti già in possesso a codesta A.G. e che ad ogni buon conto si allegano, vengono ad integrare, con ogni evidenza, anche l’ipotesi del reato di stalking, in relazione al quale si ritiene di chiedere sin d’ora che venga quantomeno inibito a tutte le persone sopra indicate e ai loro complici di avvicinarsi ai signori SALEMI e FALZONE, odierni denunzianti e, inoltre, venga inibito ai medesimi il transito e la presenza in via Primavera e negli altri luoghi frequentati dalle odierne vittime;
g) La signora FALZONE Giuseppina fa anche presente di avere ricevuto anche altre minacce in questi ultimi giorni, sempre connesse ai fatti sopra esposti, da parte di soggetti che non è in grado di identificare.
I sottoscritti signori SALEMI Calogero, SALEMI Ingrid e FALZONE Giuseppina, con la loro sottoscrizione di seguito apposta e autenticata dal loro legale avvocato Giuseppe Arnone che contestualmente nominano nella qualità di parti offese, ratificano e fanno proprio in ogni sua parte il superiore documento, chiedendo la punizione dei responsabili.
Si allega copia della denunzia già depositata in data 1 giugno 2011.
Agrigento, 10 settembre 2011
AL SIGNOR QUESTORE DI AGRIGENTO
E per Suo tramite
AL SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
DENUNZIA QUERELA CON RICHIESTA DI DIFFIDA NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI
Le sottoscritte FALZONE Giuseppina, SALEMI Jasmine e SALEMI Ingrid, tutte residenti in Agrigento, assistite dal sottoscritto legale avv. Giuseppe Arnone del Foro di Agrigento,
RASSEGNANO QUANTO SEGUE:
a) Premettono di essere da tempo vittime di attività di aggressione fisica, di ingiuria e molestie da parte di una serie di soggetti appartenenti al medesimo ambiente che fa capo ad un ben determinato condominio di Via Kennedy in località Villaseta di Agrigento. Ed all’uopo immediatamente richiamano la denunzia querela presentata alla Questura di Agrigento in data 07/07/2010 che descriveva un’ampia serie di fatti gravi perpetrati in danno alle medesime ed al proprio congiunto SALEMI Calogero, marito della Falzone e genitore delle sorelle Salemi;
b) Allegano copia di detta denunzia specificando che la medesima fu confermata dalla Falzone Giuseppina innanzi al personale della Squadra Mobile e quindi ritirata, nel senso che la querela fu rimessa, a seguito di un’ampia serie di pressioni rivolte dai soggetti interessati sia nei confronti della Falzone che nei confronti delle figlie. Quindi anche la remissione della querela presentata lo scorso anno deve essere inserita nel quadro delle attività illecite poste in essere contro le odierne denunzianti sempre dai medesimi soggetti;
c) L’episodio che induce le odierne denunzianti a proporre con l’assistenza del sottoscritto legale il presente atto è documentato nella Relazione di Servizio con connessa identificazione degli aggressori redatta dai Carabinieri di Villaseta intervenuti sul posto e che si sono attivati per garantire tutela e difesa alle due giovani donne Salemi. La Relazione di Servizio è stata redatta nella serata del 30/05/2011;
d) I fatti che hanno comportato l’intervento dei Carabinieri e per i quali si formula anche formale Atto di Querela sono ricostruibili come segue:
1) I soggetti responsabili contro cui si propone querela dovrebbero essere stati puntualmente identificati dai Carabinieri intervenienti. Essi fanno comunque capo al gruppo familiare dei Massimino, gruppo familiare coinvolto anche in gravi vicende giudiziarie connesse a fatti di mafia. Uno di detti Massimino, quando era minorenne, nei medesimi luoghi di via Kennedy ed aree limitrofe ha posto in essere vari atti di bullismo in danno alla famiglia Ancona ed è stato condannato dal Tribunale dei Minori in Primo Grado per aver spezzato con un colpo di spranga il braccio al signor Ancona Francesco;
2) Detti soggetti hanno posto in essere un vero e proprio assedio attorno all’abitazione ove risiede il congiunto delle denunzianti Salemi Calogero, in Villaseta nella Via Primavera n. 2. Quest’ultimo, come si evince dall’allegata denunzia del luglio 2010, era già stato pestato a sangue riportando gravi lesioni e conseguente lungo ricovero in Ospedale nell’anno 2007. Ed è stato ulteriormente vittima di altre episodi di aggressione pure riportati nell’allegata denunzia. Ma qui ci si sofferma, ovviamente, su quanto accaduto la sera del 30 maggio u.s. . Come accennato, i suddetti ponevano in essere una sorta di assedio nei confronti dell’abitazione di via Primavera n. 2, lanciavano sassi e, brandendo spranghe di ferro, sfidavano il Salemi Calogero ad uscire dall’abitazione per addivenire allo scontro fisico. E quando gli “assedianti” apprendevano che con il padre si trovavano le due figlie, odierne denunzianti, Ingrid e Jasmine, le minacce e gli insulti venivano estesi anche alle due giovani donne. In particolare gli “assedianti”, tra i quali brillava una donna di mezza età, individuabile nella madre del giovane Massimo “sprangatore”, urlavano rivolgendosi alle due giovani Salemi con termini quali “puttane … bagasce … zoccole” e facendo gesti osceni con chiaro riferimento sessuale, questi ultimi in particolare posti in essere dal capofamiglia Massimino. Tra i gesti di particolare rilievo minaccioso è utile citare segni plateali di croce con evidente significato di minaccia di morte. Tra le minacce sempre rivolte alle ragazze vi erano frasi quali “vi pustiamu e vi piscamu, tantu nuantri semu unni e gghié”, espressioni accompagnate da una mimica che intendeva evidenziare la loro capacità di controllare la zona con varie presenze. Queste frasi venivano pronunziate dal Massimino capofamiglia (che si ricorda essere colui che in precedenza si è reso protagonista di altro episodio di pestaggio, addirittura nei locali del Pronto Soccorso di Agrigento, in danno delle odierne denunzianti, come pure ricostruito nell’allegata denunzia del luglio 2010 e nei documenti a suo tempo depositati in Questura);
3) È bene porre in rilievo che, sempre in modo ingiurioso e diffamatorio, le suddette persone, ed in primo luogo la madre, cioè la donna di mezza età, al fine di giustificare le presunte ragioni dell’aggressione, asseriva ad alta voce che il Salemi Calogero era una sorta di “maniaco” che aveva appena proposto delle avance nei confronti della giovane Massimino, pure presente sui luoghi, ragazza dell’età apparente di 18-20 anni. Le giovani Ingrid e Jasmine erano state tutto il pomeriggio con il padre e avevano chiaramente assistito all’evolversi degli eventi, eventi che consentono di escludere totalmente qualsivoglia anche minimale attenzione del padre Salemi Calogero nei confronti di detta giovane Massimino. Anzi, nei giorni precedenti, circa due settimane prima, la giovane Ingrid Salemi aveva potuto appurare che, mentre il padre accudiva nel proprio giardino alle piante ed ai fiori, la giovane Massimino inveiva senza alcuna ragione contro l’uomo dicendogli “la vuoi finire di guardarmi, taliami, con te sto parlando …”. Ovviamente la giovane Massimino era per strada ed il Salemi nel suo giardino ed a quel punto, il Salemi, per evitare il protrarsi di detta fastidiosa situazione abbandonava il giardino per recarsi all’interno della propria abitazione. Anche la figlia Jasmine è stata presente in altra occasione nella quale la giovane Massimino si collocava per strada di fronte al giardino del Salemi e rimaneva lì a fissarlo con fare intimidatorio. In una occasione, all’incirca un mese addietro, sempre la giovane Massimino, avendo visto che nel giardino del Salemi vi era anche la figlia Jasmine, riteneva di scrivere orientando il getto dell’acqua di una bottiglia la seguente parola finalizzata ad offendere la giovane: “troia”;
4) All’incirca tra le 17:00 e le 20:00 del 30 maggio u.s. le giovani Jasmine e Ingrid si attivavano per uscire da casa e prendere l’autobus per Agrigento e poiché la situazione di aggressione permaneva intervenivano nuovamente i Carabinieri che, prudenzialmente, effettuavano una sorta di operazione di scorta e di vigilanza a beneficio delle due ragazze mentre le medesime attendevano il trasporto pubblico. In quel frangente si distingueva il giovane Massimino “sprangatore” che riteneva opportuno porre in essere la bravata di girare lì attorno alla fermata dell’autobus con il proprio ciclomotore, lanciando insistenti occhiate di sfida (ovviamente privo di casco) ed effettuando appositi rallentamenti e frenate per meglio sottolineare la sua volontà di disturbo. E ciò, si ribadisce, malgrado la presenza dell’auto dei Carabinieri posta a tutela delle ragazze Salemi.
Conclusivamente
SI CHIEDE
la punizione dei responsabili delle attività su indicate (insulti, minacce, lanci di pietre, gesti intimidatori vari, oscenità, ecc. ecc.) e si chiede al Signor Questore di valutare l’opportunità di considerare unitariamente le precedenti denunzie al fine di porre in essere una
DIFFIDA
nei confronti dei suddetti responsabili finalizzata a tentare di impedire il proseguo di tali attività aggressive.
Le sottoscritte, quali parti offese, nominano proprio difensore l’avv. Giuseppe Arnone ed eleggono domicilio in Agrigento, via Minerva 5, presso lo studio del medesimo ad ogni effetto di legge.
Si chiede di essere avvisati qualora la presente dovesse essere archiviata.
Agrigento, 01/06/2011