Con una nota di energica e clamorosa protesta indirizzata al sindaco di Ribera Carmelo Pace e al Presidente del consiglio comunale dott. Giuseppe Tortorici, il Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà Angelo Renda esprime da un lato un sentimento di tristezza e mestizia per l’occasione persa, dall’altro rincrescimento e rammarico per il fatto che l’Amministrazione Comunale non abbia avviato al lavoro 18 giovani disoccupati anziché impiegati comunali per il Piano Generale del 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni proposto dall’Istat. Da più parti esplode la rabbia dei disoccupati, soprattutto nel mondo giovanile dei diplomati e laureati. Si segnalano vibranti proteste e amara disapprovazione anche su Facebook per come ha operato la civica amministrazione. La decisione, evidenzia Angelo Renda dirigente di SEL, se pur legittima, nella sostanza rappresenta una grave offesa per i tanti giovani che da tempo anelano ardentemente ad almeno un giorno di lavoro. Ancora una volta questa Pubblica Amministrazione ha commesso una grave “sbandata”, un errore imperdonabile!. Poteva assumere 18 diplomati/laureati disoccupati e non l’ha fatto, ha preferito i suoi “dipendenti comunali” già occupati! Eppure, e di questo la “gioventù disoccupata” non si da pace, poteva liberamente e coscienziosamente farlo. Infatti, continua ancora Angelo Renda, Il vicino Comune di Sciacca, per esempio, ha bandito il concorso per 23 rilevatori di cui 3 interni (dipendenti comunali) e 20 esterni. Il comune di Agrigento ha deciso di affidare i 51 posti a disposizione a chiunque sia interessato ad espletare l’attività di rilevatore ed ha dato molto spazio alla notizia pubblicandola in più siti internet. Anche il Comune di Menfi ha bandito il concorso ad esterni (12 rilevatori) e addirittura, il Comune di Siculiana, offre questa buona possibilità solo ai disoccupati o a quelli in cerca di prima occupazione. Pochi i comuni, invece, che hanno deciso di sbrigarsela da soli e di affidare tutto ai dipendenti comunali.
Fra gli interventi su Facebook reputo, sottolinea ancora il dirigente politico Angelo Renda, il più passionale, vibrante ed accorato è quello di G.C.: « “Cari lettori, vi voglio porgere una semplice e innocente domanda: secondo voi, a chi il Comune di Ribera ha affidato i 18 posti da rilevatore disponibili? Non siate precipitosi nella risposta. Riflettete un istante, voglio darvi dei suggerimenti affinché voi possiate dare una risposta quanto più possibile corretta.
Primo indizio: il giovane candidato a sindaco Carmelo Pace, durante la sua alquanto bizzarra campagna elettorale, aveva promesso, tra le altre tante cose, più attenzione per le famiglie riberesi disagiate e per i giovani laureati disoccupati, costretti, i primi, a barcamenarsi con uno stipendio minimo tra affitti, mutui, libri scolastici, tasse, figli all’università, malattie, ecc., ecc., i secondi a lasciare la propria città, la loro “splendida” Ribera in cerca di un’occupazione. “Non possiamo permettere che i nostri figli abbandonino le nostre case!” recitava un altisonante mea culpa del candidato sindaco Pace, riferendosi alle amministrazioni precedenti.
Secondo indizio: i 18 rilevatori, se scelti tra i dipendenti comunali, non potrebbero dedicarsi tutto il giorno al censimento poiché obbligati, per legge o contratto, a svolgere il loro lavoro presso il Comune. I 18 dipendenti comunali non potrebbero andare in giro per censire i cittadini solo il pomeriggio perché rischierebbero di non rispettare i termini di scadenza imposti dall’Istat. Nemmeno con un “permesso speciale” tutti e 18 potrebbero svolgere attività di censimento, durante le ore di lavoro presso i locali del Palazzo del Potere. Dedicarsi al censimento non è una cosa da poco. Come potrebbero esimersi dai compiti istituzionali che giornalmente svolgono con diligenza e zelo? Come il Sindaco, la Giunta Comunale, il Capo di Gabinetto, il Segretario e tutti i cittadini potrebbero fare a meno dei loro insostituibili e preziosi 18 dipendenti, occupati, invece, a chiedere ai cittadini età, sesso, numero di figli a carico, reddito pro capite, ecc., ecc,?
Cari lettori, forse dagli indizi forniti avete pensato per un solo momento che l’Amministrazione Comunale avrebbe riservato il concorso ai Riberesi disoccupati e disagiati? Niente affatto! Il bando per la selezione dei rilevatori del censimento è stato aperto solo ed esclusivamente ai dipendenti comunali. Il termine della domanda è scaduto in data 25/08/2011; quante domande, secondo voi, sono state presentate? Risposta: giusto 18! So che in questi giorni la Commissione esaminatrice, costituita ovviamente in seno al Comune, metterà al vaglio le 18 domande presentate per valutarne l’idoneità al concorso. Ho saputo anche che, qualora qualche domanda non dovesse essere conforme al bando, verrà esclusa. In tal caso, verranno riaperti i termini concorsuali agli esterni, in modo da raggiungere il numero richiesto.
Non illuderti caro padre di famiglia che non arrivi alla fine del mese, non avere false speranze giovane laureato disoccupato: le domande presentate non avranno nessuna irregolarità, tutte saranno idonee e conformi agli atti concorsuali. Ormai è una vecchia storia: piove sempre sul bagnato!
Caro lettore, ti starai di certo chiedendo perché tanta rabbia e tanto clamore per un censimento della popolazione. Ti spiego. L’Istat ricompenserà ciascun rilevatore e coordinatore con una modica cifra di almeno 4/5 mila euro. Non voglio di certo fare i conti in tasca al dipendente comunale ma credo che mediamente percepisca dalle 1000 alle 1500 euro al mese per svolgere le sue preziose mansioni. Forse il compenso Istat sarebbe stato un “panniceddu casdu” per il disoccupato padre di famiglia o per il neolaureato.
Voglio chiarire a tutti, comunque, che non ho nulla contro i fortunati rilevatori dipendenti del comune, non conosco nemmeno i loro nomi, potrebbero essere miei amici o miei parenti. Non li critico, anch’io aspetto l’occasione buona per lavorare, del resto ho tutte le carte in regola: una laurea conseguita dieci anni fa con 110, un master di secondo livello con 110 e lode e un dottorato di ricerca; ho collezionato negli anni 4-5 borse di studio, docenze varie in circa 30 corsi di formazione professionale e ho seguito io stessa corsi di perfezionamento all’estero, ultimamente ho pure lavorato come fac totum in un rinomato centro estetico! Anch’io sono precaria, anch’io sono disoccupata, anch’io sono giovane e anch’io sarò costretta a lasciare, presto, la mia dolce “Itaca!”.
Cari lettori, quel giovane candidato a Sindaco che allora ho votato solo perché lo reputavo un “uomo” e non un “uomo politico”, ha illuso e ingannato anche me. Non bastano certo quattro balletti ed un cantante famoso per risolvere i problemi di Ribera. So che non ha fatto solo questo ma, in quest’occasione, avrebbe dato un forte segnale alla cittadinanza e, soprattutto, una grande possibilità ai disoccupati rivolgendo il bando proprio a loro come giustamente hanno fatto molti comuni dell’hinterland agrigentino.
Caro Sindaco, così facendo, avresti potuto rispettare almeno un impegno e non avresti fatto mancare quella goccia nell’oceano che se pur piccola è sempre indispensabile (Maria Teresa di Calcutta).
Sono certa che il concorso per il censimento così espletato non avrà niente di illegale perché l’attenta Amministrazione Comunale se ne sarà guardata bene dal mettersi a rischio. Oggi, mi hai deluso sia come uomo sia come uomo politico perché hai perso anche i voti e l’appoggio di almeno 18 famiglie riberesi. Forse la canicola ti ha annebbiato la vista e fatto perdere i sensi!
Spero che arrivi presto l’inverno” ».