Un disegno di legge-voto da proporre al Parlamento nazionale per non distruggere le origini anagrafiche dei Comuni. E’ questo l’intento del disegno di legge, primo firmatario l’on. Roberto Corona, componente della commissione Sanità – che mira a colmare le lacune generate dall’attuale sistema di registrazione delle nascite.
“Come è noto – afferma l’on. Corona – la legge attualmente in vigore (D.P.R. n. 396/2000) stabilisce che il luogo di nascita sia quello in cui materialmente il bimbo viene alla luce e cioè nelle città in cui vi sono gli ospedali con i reparti di ostetricia. Ne consegue che nei piccoli paesi della Sicilia da trent’anni non si registrano più
nascite”.
“ L’esigenza a provvedere alla soluzione di questo problema nasce –prosegue l’on Corona – per soddisfare le legittime aspettative di tante famiglie che oltre ad avere un’efficiente assistenza sanitaria abbiano la possibilità di valorizzare i piccoli comuni anche attraverso scelte simboliche significative. Ad esempio, nel Comune di San Marco d’Alunzio, mio paese natio, non si registrano più nascite dal 1980, e tutte le nuove generazioni vedranno anche la soppressione del codice catastale identificativo del Comune”.
“Il disegno di legge – aggiunge l’on. Roberto Corona – stabilisce il principio secondo il quale ai genitori residenti in un comune dove non vi siano ospedali con reparti di ostetricia e ginecologia, che in Sicilia sono oltre 340 su 390, è attribuita la facoltà di dichiarare il proprio paese di residenza come il paese di nascita del proprio figlio, indipendentemente dal comune in cui si trova la struttura ospedaliera ed avviene il parto”.
“Si riporterà così un giusto equilibrio nella nostra Regione – conclude l’on. Corona – e si tuteleranno le appartenenze, ed i legami sociali ed affettivi ai luoghi delle precedenti generazioni familiari”.