14 Maggio 2024
Home Rizzo e Platamone ad Arnone (Achille, Ulisse o chi?)

5 thoughts on “Rizzo e Platamone ad Arnone (Achille, Ulisse o chi?)

  1. SECONDO ME IN QUESTA STORIA C’è QUALCUNO CHE FA FINTA DI NON CAPIRE QUAL’è LA VERA ESIGENZA CHE IMPORTA A NOI CITTADINI. SCUSATE, A NOI NON CE NE FREGA PROPRIO NIENTE DELLE VOSTRE STRAMALEDETTISSIME LITI, E NON CE NE FREGA NEANCHE CHE VOI INGEGNERI RISPONDIATE O MENO ALL’AVV.ARNONE. A NOI INTERESSA CHE QUALCUNO RISOLVA IL PROBLEMA DEL DEPURATORE AD AGRIGENTO. MI PERMETTO DI DIRE A VOI INGEGNERI, CHE COMUNQUE IL SITO DEL VILL.PERUZZO DOVE VOLETE UBICARE QUESTO BENEDETTO DEPURATORE è IL POSTO PIù SBAGLIATO DI TUTTA AGRIGENTO E MI PERMETTO DI DIRLO PERCHè IN QUELLA ZONA CI HO VISSUTO PER CIRCA 30 ANNI, E QUANDO CI FU L’ULTIMO STRARIPAMENTO DEL FIUME, RICORDO, CI RITROVAMMO CON L’ACQUA DEL FIUME IN CASA, CARI INGEGNERI, E LA SOLA ACQUA DEL FIUME GIà PUZZAVA DA MORIRE IMMAGINIAMO SE C’ERA UN DEPURATORE. PER FARVI CAPIRE IO VIVEVO IN VIA APOLLO IN UNA PALAZZINA QUASI SUL CIGLIO DELLA VIA EMPORIUM A CIRCA 300 METRI DAL FIUME AKRAGAS. ADESSO PROVATE A FARE DUE CONTI VOI INGEGNERI CHE LI SAPETE FARE BENE: IO VIVEVO A 300 METRI LONTANO DAL FIUME E L’ACQUA RIUSCI’ AD ENTRARE DENTRO LA MIA ABITAZIONE, SECONDO VOI è INTELLIGENTE UBICARE UN DEPURATORE CHE DISTA 20 MT DAL LETTO DEL FIUME AKRAGAS??? NON CREDETE CHE ALLA PRIMA INONDAZIONE IL RISULTATO SARà QUELLO DI UN DEPURATORE DISTRUTTO E QUINDI SOLDI PUBBLICI SPRECATI INUTILMENTE??? MI PERMETTO ANCORA DI DIRVI CHE POTETE PRENDERE IN GIRO CHI QUELLA ZONA NON LA CONOSCE, MA CHI CI HA VISSUTO E ADDIRITTURA CI ANDAVA A GIOCARE VICINO QUEL DEPURATORE DA PICCOLI,TEMPI DOVE NON ESISTEVA INTERNET E VARI SVAGHI X BAMBINI MODERNI CHE CI SONO ADESSO, NON SI FA PRENDERE IN GIRO E VI POSSO ANCHE PORTARE LE TESTIMONIANZE DI TANTI MIEI COETANEI CHE COME ME HANNO VISSUTO QUELLE INONDAZIONI. QUINDI METTETE FINE A QUESTA, COME L’AVETE DEFINITA VOI, TELENOVELA E METTETEVI A LAVORO PER TROVARE UN SITO PIù ADATTO X COSTRUIRE QUESTO IMPORTANTISSIMO IMPIANTO CHE SVOLTEREBBE UNA SITUAZIONE A DIR POCO DA MEDIOEVO, QUANDO LE FOGNE ERANO A CIELO APERTO!!!

  2. un plauso a Davide…..condivido in pieno , inoltre aggiungo questa robetta qui…………………….“La Delibera del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque del 1977
    prescrive per gli impianti di depurazione che trattino scarichi contenenti microrganismi
    patogeni e/o sostanze pericolose per la salute dell’uomo, una fascia di rispetto assoluto con
    vincolo di inedificabilità circostante l’area destinata all’impianto. La larghezza della fascia è
    stabilita dall’autorità competente in sede di definizione degli strumenti urbanistici e/o in sede
    di rilascio della licenza di costruzione. In ogni caso tale larghezza non può essere inferiore a
    100 metri (Allegato 4, punto 1.2), fatto salvo i casi in cui è possibile, con le tecnologie
    attuali, il contenimento di fattori pericolosi per la salute pubblica come aerosol, odori e
    rumori molesti.

  3. A Davide e Pietro,ma sopratutto a Pietro che mostra di conoscere (MA SOLO IN PARTE) “La Delibera del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque del 1977″, vorrei sottolineare che non possono essere così INGENUI da pensare che i siti delle opere pubbliche li scelgono i progettisti. Se di questa assurdità fossero davvero convinti, dovrebbero proporre di assegnare agli stessi progettisti di realizzare l’aeroporto di Agrigento e così gli stessi, elaborando un progetto nel sito “A LORO GRADITO”, avrebbero già risolto il problema degli aerotrasporti e coronato il sogno degli Agrigentini. Chiarito questo concetto elementare, dovrebbero “Davide e Pietro” sapere (a meno che non vogliano deliberatamente ignorarlo) che esistono piani attuativi approvati da Amministrazione, Consiglio comunale e organismi regionali, quali il PIANO REGOLATORE ed il PARF (relativo al sistema fognante) che tutti i progettisti devono rispettare, altrimenti i loro progetti non potrebbero essere mai approvati. Il depuratore era stato previsto nel sito presso il villaggio Peruzzo e lì i progettisti dovevano progettarlo. Quanto alle caratteristiche di sicurezza dell’impianto in questione, bisognerebbe conoscere bene il progetto per sapere se sono stati adottati idonei accorgimenti, dal momento che il progetto sarà stato certamente sottoposto al vaglio e parere degli uffici tecnici statali competenti (che non saranno certamente composti da PERSONE CRETINE). Per quanto mi risulta infine impianti recenti sono stati realizzati in tutto il mondo nei posti più disparati; alcuni addirittura all’interno ed a servizio di grossi complessi ospedalieri. Invito Davide e Pietro ad approfondire meglio le loro conoscenze e soprattutto Pietro a vedere, visto che lo ha citato, cosa prevede in relazione alle fasce di rispetto “La Delibera del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque del 1977″ nel caso di AMPLIAMENTO DI IMPIANTI ESISTENTI,quale quello previsto nel PARF per il depuratore del villaggio Peruzzo. Dopo tutti questi approfondimenti, ma senza pregiudizi, proponete all’amministrazione, se è possibile, di scegliere un altro sito e richiedere ai progettisti di elaborare un nuovo progetto. Vedrete che saranno contentissimi di farlo, tanto più che riceveranno nuovi pagamenti per nuova progettazione. E’ chiaro il concetto?

  4. CHIARISSIMO IL CONCETTO, E’ ANCHE MOLTO CHIARO IL CONCETTO CHE LEI RICCARDO NON HA VISSUTO QUELLE INONDAZIONI, E MI CREDA NON C’è DELIBERA CHE TENGA, O IMPIANTO SUPER MODERNO CHE POSSA RESISTERE A MIO AVVISO ALLA VIOLENZA DI UNA DI QUELLE INONDAZIONI DI CUI LE PARLO MI CREDA.RICORDO CHE TROVAMMO, DI FRONTE LA FOCE DEL FIUME AKRAGAS IN MARE UN SILOS DI QUELLI GIALLI CHE SI VEDONO NEI CANTIERI PER FARE IL CALCESTRUZZO CHE GALLEGGIAVA IN MARE, DI QUELLI ALTI CIRCA 20 METRI OLTRE AD AUTOMOBILI E QUANT’ALTRO, COMUNQUE TUTTI OGGETTI MOLTO PESANTI, CHE IL FIUME SOLLEVO’ E TRASPORTO COME FOSSERO PIUME. POI SE VOGLIAMO SPRECARE ANCORA DENARO PUBBLICO, VISTO CHE UNA DELIBERA HA IL POTERE DI FARLO, CHE SI FACCIA QUESTO DEPURATORE, MA SE CI SARA’ UNA NUOVA INONDAZIONE QUALCUNO DOVRA’ PAGARE I DANNI ALLO STESSO MODO COME SI è FATTO PAGARE X COSTRUIRE QUESTO MALEDETTO DEPURATORE. PS: IO I MIEI COMMENTI LI FIRMO CON NOME E COGNOME GRADIREI TANTO CHE SE QUALCUNO RISPONDA AI MIEI COMMENTI FACCIA ALTRETTANTO ALMENO CERCHIAMO DI CAPIRE CHI SIAMO, E CI ASSUMIAMO LE RESPONSABILITA’ DI QUELLO CHE DICIAMO. SALUTI!

  5. Signor Davide, leggendo il suo commento sembra che lei sia più preoccupato di identificare eventuali responsabili che altro. Il dato certo è che i siti dei depuratori non li scelgono nè i cittadini nè i progettisti. A mio avviso gli unici accertamenti da fare sono quelli relativi alla bontà del progetto, se tecnicamente sicuro ed efficiente, ma anche questo non lo stabilisce nè lei nè i progettisti, ma organismi tecnici composti da persone valide e qualificate a farlo. Nè mi riesce facile immaginare che l’eventuale depuratore possa rendere più probabile l’esondazione del fiume. Se poi anche il depuratore fosse quasi tutto interrato e completamente coperto, la sua presenza non avrebbe certo effetti negativi sull’ambiente circostante in nessuna circostanza. Se poi infine annesse al depuratore fossero realizzate delle opere di protezione, ciò sarebbe per la parte abitata anche un vantaggio a difesa da eventuali esondazioni del fiume. Come può ben vedere l’approccio con determinati problemi va fatto a 360 gradi. Lei ha fatto le sue osservazioni, io le mie; lasciamo senza pregiudizi alle persone qualificate e abilitate a farlo, il compito delle necessarie verifiche e dei provvedimenti da adottare. Loro non sono meno intelligenti di noi, ed hanno il vantaggio di non essere condizionati da alcun interesse di parte. Qualunque possa essere il sito del depuratore, la sua scelta sarà certamente frutto di tutte le valutazioni del caso.

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