Niscemi – Nel quasi totale silenzio dei mezzi d’informazione, a scrivere della “guerra” dei niscemesi contro il Muos (acronimo di Mobile User Obiective System), il sistema satellitare che i militari Usa vorrebbero realizzare all’interno della riserva naturale la Sughereta, che approda al Tar di Palermo, ancora una volta è la giornalista del settimanale “centonove”, Alida Amico.
Nei giorni scorsi la giunta comunale presieduta dal sindaco del Pd Giovanni Di Martino, ha deliberato di impugnare il provvedimento emesso lo scorso 16 giugno dall’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, con cui la Regione siciliana, autorizza la installazione del contestatissimo sistema radar in contrada Ulmo, all’interno della riserva naturale regionale (un’area protetta Sic, di interesse comunitario), a 2 chilometri dal centro abitato. E limitrofo ai comuni di Caltagirone, Gela, Acate.
”L’assessorato, non avrebbe potuto scavalcare il Comune” insorge il sindaco Di Martino. “La legge, prevede che la Regione può intervenire in via sostitutiva – spiega il primo cittadino niscemese – solo quando il Comune, che è l’ente che deve esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale, è inerte e non fa niente. Ma il Comune di Niscemi, ha invece espresso il parere negativo”…
A dare l’ok, lo scorso fine giugno, l’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, che ha notificato al Comune il parere favorevole, alla installazione delle antenne Muos, nei boschi di lecci e sugherete millenarie…
Il ricercatore Massimo Coraddu, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) di Cagliari, è venuto a “smontare” pezzo per pezzo, le tesi pro Muos degli americani. Per lui, la valutazione di impatto ambientale del sistema di telecomunicazione satellitare, è “gravemente carente e inadeguata”. E non consente, in alcun modo, di valutare la “gravità dei problemi ed i rischi legati alla sua installazione”. Coraddu, ha messo in guardia anche sui rischi per la popolazione..
Analoghe conclusioni allarmanti, per le “ricadute negative sulla fauna”, ricorrono anche nella relazione tecnica, consegnata dai 3 docenti della facoltà di Agraria di Palermo, al Comune di Niscemi.
Intanto, per il paventato impatto negativo delle onde elettromagnetiche sulla salute, i 10 mila niscemesi, sono scesi più volte in piazza, per gridare la loro contrarietà al “mostro” satellitare. Non li ha rassicurati, neanche il discorso favorevole al Muos, che il governatore Raffaele Lombardo, è venuto a fare di persona, lo scorso marzo in consiglio comunale (lui nel 2009, aveva espresso a Berlusconi un “no” cubitale)…
L’impianto, costituito da ben 4 stazioni a terra, sparse in tutto il mondo – le prime 3 nelle zone desertiche delle Haway, Virginia e dell’Australia – in forza di un accordo sottoscritto tra gli anni 2001-2006 con il governo italiano, sarà impiantato nel centro della Sicilia. Laddove già opera dal 1991, con 41 antenne, una stazione di telecomunicazioni della Marina statunitense. Le gigantesche parabole del Muos (alte 149 metri, diametro 18 e frequenze fino a 380 Mhz), inizialmente erano destinate a Sigonella. Ma la vicinanza con l’aeroporto civile – ed il rischio di detonazione delle armi presenti nella vicina base Nato – ne sconsigliarono l’ubicazione. ”A due passi da qui, sta aprendo l’aeroporto civile di Comiso – rileva intanto il capogruppo del Pd alla Provincia, il niscemese Alfonso Cirrone Cipolla – vorrei allora capire, come mai nessuno si preoccupa dei motivi di sicurezza, visto che sorgerà poco distante il Muos”…
Nella “patria” dell’ex Assessore regionale del Mpa, Rossana Interlandi, il partito di Lombardo….prende le distanze dal governatore. E si schiera, insieme al sindaco del Pd Di Martino, contro la installazione del Muos…
Per i maligni, i “lombardiani” niscemesi – più volte sollecitati ad entrare in giunta dal sindaco Di Martino – starebbero invece puntando, a tendergli la “trappola”: togliergli la fiducia un mese prima del voto (previsto per l’anno prossimo) e poi mandarlo a casa. Alla poltrona del Palazzo di città, i lombardiani gli contrapporrebbero la candidatura dell’attuale capogruppo dell’Mpa alla Provincia, Francesco La Rosa. Il quale, nel frattempo, per tenersi stretti i consensi dei niscemesi, non esita a mollare il suo leader Lombardo, schierandosi contro il Muos…
Insomma, non crede neanche lui, alle affermazioni del governatore, che nei mesi scorsi è venuto a dire ai niscemesi che il Muos è “sicuro al mille per mille”…
Un’altra battaglia che vede da una parte i cittadini, e dall’altra i piani alti della politica, i poteri forti e gli americani che senza il Muos di Niscemi, dovrebbero rinunciare ad un progetto inerente aspetti di sicurezza militare per l’ammontare di miliardi di dollari.
Precedenti articoli della giornalista Alida Amico sul Muos di Niscemi, pubblicati su questo giornale, erano stati riportati da siti web americani, dove avevano dato luogo a dibattiti articolati nei quali veniva esplicitamente dichiarata la necessità degli USA di realizzare l’impianto radar.
Potranno poche migliaia di cittadini e qualche giornalista che coraggiosamente ne scrive, ostacolare o impedire la realizzazione di un’opera considerata tanto importante dai vertici delle forze armate statunitensi?
gjm
“Tre grandi aennnte circolari con un diametro di 18,4 metri e due torri radio alte 149 metri….”Spaventoso … gli ambientalisti, poi, quando si tratta di militari tutti con la bocca cucita.