Catherine Ashton, rappresentante dell’Unione europea ha parlato con il Presidente serbo Boris Tadic e con il premier del Kosovo Hasim Taci, esprimendo la preoccupazione dell’Unione europea per l’escalation delle tensioni nel Kosovo.
la Ashton ha sollecitato Tadic e Taci a disinnescare le tensioni e concentrarsi sulle questioni più importanti, la cui soluzione può essere agevolata dialogando attraverso l’UE.
L’Alto Rappresentante dell’UE, ha anche chiesto Tadic e Taci di collaborare con il Rappresentante speciale dell’UE in Kosovo e l’EULEX, per concordare una soluzione ragionevole dei problemi.
Spiegazioni sono state chieste dal Ministero serbo dell’Economia in merito alla decisione di Pristina di vietare l’ingresso di merci provenienti dalla Serbia.
Una decisione che parrebbe essere una palese violazione dell’accordo centroeuropeo di libero scambio (CEFTA), e che potrebbe portare la Serbia a ricorrere all’arbitrato internazionale.
Intanto, sono circa 30 i camion bloccati al valico di Merdare, in attesa di autorizzazioni per entrare in territorio kosovaro, per alcuni dei quali non si riesce a trovare una soluzione, visto che tra quelle proposte vi sarebbe la possibilità di entrare in Kosovo e scaricare la merce al terminal della dogana, dove rimarrebbe senza poter essere immessa sul mercato.
Secondo il governo Serbo, la vicenda avrebbe solo una connotazione di carattere politico, che mira al riconoscimento del Kosovo.
Unità di polizia del Kosovo hanno intanto preso il controllo di due valichi di frontiera ai confini della regione.
Circa 40 poliziotti kosovari, hanno preso il controllo di un posto di blocco, mentre un secondo gruppo è impegnato ad impedire l’accesso ad un’altra frontiera.
Forze della NATO sono state dispiegate nella zona per affrontare eventuali minacce violente.
Al fine di mantenere la sicurezza ed evitare un’escalation di violenze, l’EULEX sta operando in stretto contatto con la KFOR.
Resta dunque calda la situazione ai confini del Kosovo, anche se ad oggi sembra che la questione possa essere risolta in maniera diplomatica.
Purtroppo, le esperienze del passato, ci insegnano che è bene non sottovalutare mai quello che accade in quell’area geografica, che, a prescindere dalle implicazioni di carattere umanitario, riveste una particolare importanza anche per la sicurezza e la pace nel resto del continente europeo.
gjm