Agrigento – Capiamo che quando l’indignazione contro le lobby ed il potere diventano sempre più forti e soprattutto riguardano anche i cittadini, qualcuno potrebbe cominciare a farsi prendere dal nervosismo, ma arrivare a cercare di farsi beffa dell’intelligenza degli agrigentini fino a questo punto sinceramente non credevamo.
Ci giunge eco che qualche fantomatico supereroe tenga a denigrare nonché ad offendere l’operato di quanti, siano essi operatori politici o semplici cittadini con la volontà civile di far rispettare i propri diritti, chiedono a gran voce e con atti concreti – vedi la raccolta firme per richiedere la costruzione di un depuratore – quanto gli spetta di diritto, e cioè quello di fare il bagno in acque pulite.
Non inquinate e nemmeno semplicemente sporche.
Appare alquanto sibillino che si chieda di rendere conto su delle foto che vengono definite false – e sono invece come tutti sanno vere e semplicemente esemplificative di una situazione verificatasi decine di volte nel mare di San Leone fino ad almeno i primi giorni di giugno.
Vi è a tal proposito un ulteriore video che è stato mandato in onda anche su una importante emittente locale che riporta la data del 13 maggio c.a e che ha ad oggetto lo stesso sversamento di cui si parlava veridicamente nel comunicato. Strano che per quello – che ripropone le stesse immagini ed, in sostanza, conferma le foto che chiaramente sono solo a ricordo di quello di cui si parla descrivendo appunto lo stesso fatto – non ci sia stata nessuna levata di scudi da parte di alcuno.
Il comunicato, “comunica” appunto, e dice esattamente quello che risponde alla verità. E cioè che in quei giorni vi era uno sversamento a mare documentato dal video suddetto.
Un ulteriore dubbio viene quando si controllano le date. Il comunicato era infatti del 18 giugno. Come mai allora si chiede di andare a fare una bella gita a dimostrazione che va tutto bene solo dopo 21 gg?
Di certo mancava ancora nel parterre agrigentino la figura dei controlli a scoppio ritardato. Molto ritardato. Di solito infatti, se si vuol sbugiardare qualcuno su delle informazioni false, si va sul posto uno, due, tre giorni dopo al massimo, e si documenta la cosa.
Di certo non si va sul luogo “del delitto” 3 settimane dopo comunicando tra l’altro a mari e monti che quel giorno ed a quell’ora ci saranno una serie di giornalisti che andranno a vedere se ci sono sversamenti o meno in quel dato punto. Ma chissà, forse è un nuovo metodo di denuncia che noi ancora sconosciamo.
Ora, lungi dall’ancora perder tempo con discorsi di bassissimo livello, che fanno comodo solo a qualcuno per poter avere ancora qualche scusa e la conseguente possibilità di stare sotto i riflettori e dimostrare la propria fedeltà a chicchessia, ma la precisazione era dovuta a tutti i cittadini agrigentini i quali interessi e diritti cerchiamo, ogni giorno di difendere da “certa” politica che, incomprensibilmente, dovrebbe essere votata anch’essa alla difesa degli stessi diritti ma sembra abbia altre priorità. Di che genere è sotto gli occhi di tutti.
Qualcuno parla di “un gravissimo operato”. Siamo d’accordo. Peccato per quel qualcuno, che non sia il nostro.
c’è una classe politica inadeguata. Abbiamo gente che denigra anzicché lavorare e altri che dottrineggiano e mettono il dito nella piaga. Ma se chiedi ad essi di mettere a tacere la cosa una volta per tutte agendo si ritraggono come i molluschi.
@ Hamel, ho riletto l’articolo incriminato scritto dalla signora Ausilia Eccelso, e non ho trovato quelle falsità di cui parla Arnone le testuali parole dicono “” soprattutto perché questa macchia, “sembra” identica a quella che lo scorso anno venne filmata nello stesso mare””.
Dove sta la falsità lei stessa dice che le foto sono dell’anno scorso, in compenso Arnone straparla. Vedendo il filmato divulgato dall’avvocato con la boa blu, mi viene da ridere, forse l’avvocato non ha capito che chi va per mare non si lascia facilmente abbindolare su fatti di mare.
Caro avvocato Arnone quella boa blu che si dondola dolcemente nelle limpide acque sta lì da pochi giorni, le faccio presente, che un oggetto galleggiante messo in acqua solo da una settimana, e senza antivegitativa, viene attaccato da molluschi e alghe e denti di cane nella parte che tocca l’acqua. Il suo bidone, perché di questo si tratta è bello e lucido e fa i dispetti.
Avvocato lo stesso bidone si trova a 2400 metri dove scarica la fogna vada a riprendere il video di quel bidone e vedrà la differenza che c’è e poi lo farà vedere all’opinione pubblica.
Come vede con i pescasportivi, sui fatti di mare non si può scherzare, di politica ne capiamo poco, ma di mare ne capiamo OCEANI.
Saluti Pescasportivo