Articoli di Alida Amico su centonove di questa settimana
La forza di Miccichè
Il saggio, si intitola “La forza di Miccichè”. E’ un malloppone di 300 pagine, scritto da Eusebio Dalì, il giovane portavoce palermitano del partito. Che ne coordina lo staff della comunicazione,. Ed è ormai diventato un “miccicheologo” conclamato – secondo una battuta del sondaggista Luigi Crespi, che ha curato la prefazione del libro – vista anche la sua precedente pubblicazione “Blografia” già incentrata sul leader maximo: Gianfranco Miccichè. Colui che ieri, nel 2001, fu l’artefice del memorabile 61 a zero in Sicilia – uno dei risultati elettorali più “netti e schiaccianti” e mai più ripetuto – ed oggi è il fondatore del nuovo partito meridionalista, Forza del Sud, viene raccontato, anche con aneddoti curiosi e dettagli sconosciuti, in un mix di ironia e sarcasmo (indirizzato ai nemici forzisti di allora)…
La prefazione del libro, è stata vergata da Crespi. “Mi sembrava giusto affidarla ad una persona importante, che da tempo segue Gianfranco ed è vicino a noi…” Da Fi a Forza Sud. Le 300 pagine del tomo, suddiviso per capitoli (che rievocano gli eventi di ogni anno, a partire dal 94’), ripercorrono la carriera politica di Gianfranco Miccichè. E raccontano gli ultimi 17 anni di politica siciliana ed italiana, con gli artefici, i suoi protagonisti, ed anche le comparse…
“Il rapporto con Berlusconi, è inevitabilmente, uno dei motivi conduttori – chiosa Dalì – della storia. Un rapporto strettissimo, dal quale traspare la peculiarità – sottolinea – di un Miccichè mai predisposto al “sissignore” sebbene legatissimo al Premier”…
Le sfuriate con il Premier. Così come non vengono taciuti, i momenti di forte tensione. Come quando, nel 2009 – scrive Dalì – Miccichè paragona Berlusconi al conte Ugolino (“che mangia i propri figli…”)…
All’indomani della “vittoria” del 61 a zero, aveva tutti i “miccicheiani” ai suoi piedi – i vari Fallica, La Loggia, Cammarata, Giudice, Alfano, Mauro, Ferrara, Vizzini, Minardo, Sanzarello, e 3 di loro li proporrà ministri (La Loggia, Prestigiacomo e Martino), D’Alì sottosegretario, e Schifani sul prestigioso scranno di presidente dei senatori di Fi (tanto che Berlusconi, scherzando, gli chiederà:”allora, Gianfranco, quali ministeri mi lasci liberi?”) – per sé, invece, deve “attendere che si istituisca la figura del vice ministro”, per ottenere l’incarico parecchio osteggiato…
La faida dei “prodighi figlioli”. La “frattura” è soprattutto con l’ala che fa riferimento ai “prodighi figlioli”: Schifani ed Alfano, alleati nella “feroce guerra” anti Miccichè. Una faida, che “terremota” gli azzurri siciliani, ed incendia la campagna elettorale siciliana…
“Palermo ottobre 2010… La piazza Politeama, è “un’orgia meravigliosa” di colori e gente. Il teatro è un “ammasso festoso ed assordante” di bandiere e di gente. Ad un tratto la musica si zittisce – si legge nell’ultimo capitolo – le luci si spengono… Uno “sguardo rubato alla moglie ed alle figlie, sedute tra le prime file,un’occhiata agli amici di una vita, un sospiro a pieni polmoni ed esclama: ”Oggi, 30 ottobre 2010, nasce la Forza del Sud!” La sua ultima scommessa…
Dell’Utri
Il primo capitolo del libro, racconta l’incontro di Miccichè con Marcello Dell’Utri. ”Lo conobbi per caso, nel 1984 – racconta lui stesso – ad una cena a Milano a “El Toulà”. E me ne innamorai. Lui cercava un dirigente per aprire una sede in Sicilia. Mi chiese se conoscessi una persona per bene, simpatica, efficiente, positiva, con capacità di buttarsi senza tregua nel lavoro e con una laurea. E gli dissi: ”Io ce l’avrei questa persona e sono io, però non ho la laurea”. Lui scoppiò a ridere – ricorda sempre Miccichè – e disse:”Mi piaci, sei simpatico. Non ha importanza se non hai la laurea, ti chiameremo dottore lo stesso”…
Sulla innocenza di dell’Utri – conferma Dalì – Gianfranco, non ha mai smesso di scommettere”…
Sud, il partito è online
L’atto di nascita, è il 30 ottobre del 2010. Quando dal podio del teatro Politeama di Palermo, davanti ad una platea stracolma di gente arrivata da tutta la Sicilia, lui, il leader maximo Gianfranco Miccichè, esibendo una sfavillante cravatta arancione, annunciava a tutti, tra gli applausi e gli sventolii di bandiere, che era nata la sua “nuova creatura”: Forza del Sud..
Portavoce del neo partito, è stato designato recentemente, il palermitano Eusebio Dalì, classe 1974, una parentesi tra i “ribelli quarantenni” dell’Udc (ai tempi della contestata segreteria Lombardo), già consigliere comunale a 27 anni ed oggi assessore provinciale a Palermo. ”Forza del Sud è un partito, che è nato con una identità ben precisa – chiosa Eusebio Dalì – costituire una forza politica alternativa alla Lega, che le faccia da contraltare, condizionando le scelte del governo in favore del Sud”…
I “Club Network di Forza del Sud”. Che si aggiungono al Blog di Micciché( ed ai 9 mila fans di Facebook). Ed hanno l’obiettivo di mettere gli iscritti (il tesseramento è tutt’ora in corso), a conoscenza delle “novità” e delle attività del popolo del Fds..
Una delle sfide di Forza del Sud è la creazione di una nuova classe dirigente…
Il portavoce del Fds, preannuncia che farà una sua personale “provocazione” al partito: lanciando le ”quote qualità”. “Chiederò che nelle liste – anticipa – vengano inseriti alcuni candidati, che rispondano ad alcuni requisiti: la laurea, siano under 40, cioè sotto i quarant’anni, non abbiano avuto nessun impiccio di natura giudiziaria, e non provengano da altri partiti…
“ Nessuno può dire se Miccichè vincerà la “scommessa” lanciata 7 mesi fa a Palermo. ”Ma sicuramente solo uno come lui – ripete Dalì – può parlare con credibilità, di nuova classe dirigente…
Oggi Forza del Sud , ha 5 deputati regionali: Scilla, Mineo, Carmelo Incardona, Titti Bufardeci (capogruppo all’Ars) e Michele Cimino. E può contare, su una dozzina di parlamentari nazionali, molti dei quali siciliani (Salvo Fleres, Roberto Centaro, Francesco Stagno d’Alcontres, Pippo Giacomo Terranova, Fallica, Ferrara,Attilio Grimaldi)…
Al primo battesimo elettorale, le recenti amministrative di maggio, il Fds ha raccolto il 7% dei voti nell’isola ( il 6 per cento a Napoli e quasi il 5 in Calabria). ”Per un partito nato da 5 mesi e che si trova all’opposizione – rileva Dalì – in una terra molto clientelare e dove conta molto stare al governo, prendere il 7 per cento, ritengo sia un risultato straordinario…”
Lotta alla burocrazia. La “madre di tutte le battaglie” (“che comporterebbe una rivoluzione nel modo di gestire l’amministrazione pubblica”), su cui il partito di Miccichè punta a raccogliere adesioni e voti…
, è innanzitutto la “sburocratizzazione”. Che il Fds definisce come la “Derattizzazione dei sorci Alleanze con Pdl e Pid. Bocciato Lombardo ed il Mpa. ”Intanto perché è un alleato organico del Pd – chiarisce Eusebio Dalì – e poi diamo un giudizio negativo sul governo regionale: ha impantanato la Sicilia, ha bloccato tutto… Siamo una delle 3 gambe del centro destra…
Ma per capire chi saranno veramente gli alleati del Fds in Sicilia, alle prossime amministrative di primavera (ed in caso di elezioni regionali), forse è ancora presto dirlo. Vince l’amore. Il sogno di Miccichè – scalare la poltrona di Palazzo d’Orleans – glielo consentiranno gli alleati & coltelli del Pdl odierno?
Miccichè rosica dall’invidia che Angelino Alfano è il Segretario Nazionale del PDL mentre lui se ne va con Lombardo ma non lascia la carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Predica bene ma razzola male.